Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Gennaio 2012 - Volume XV - numero 1
M&B Pagine Elettroniche
Il commento
Il
New England Journal of Medicine compie 200 anni
Duecento di questi giorni!
Duecento di questi giorni!
Clinica
Pediatrica, IRCCS pediatrico “Burlo Garofolo”, Trieste
Indirizzo
per corrispondenza: gianluca.tornese@gmail.com
La
rivista New England Journal of Medicine compie 200 anni. Il primo
numero è del gennaio 1812. Il mondo scientifico (e non solo) deve
molto a questa rivista che ha cambiato profondamente la storia della
Medicina, della Scienza e della stessa Società.
Duecento
anni fa nasceva il New England Journal of Medicine. Il primo
numero della rivista, ancora oggi la più importante al livello
internazionale nel campo della salute, è stato distribuito nel
gennaio 1812. Era un mondo in cui non esistevano stetoscopi, raggi X,
antibiotici o vaccini, e nel quale l'anestesia consisteva in
qualche sorso di whisky. L'idea venne a due medici di Boston, John
Collins Warren e James Jackson e il primo articolo, sul "dolore
al petto causato dal cemento che ostruisce le arterie", fu
scritto dal padre di Warren, chirurgo dell'esercito (Figura
1).
Figura
1. Prima pagina del New England Journal of Medicine and
Surgery, and the Collateral Branches of Science, pubblicato nel
gennaio 1812.
“È il
giornale medico più antico del mondo ancora in attività; ha
cambiato le nostre vite in molti modi, più di quanto si possa
immaginare”, ricorda il direttore Jeffrey Drazen nell'editoriale
del primo numero del 2012 che celebra questa ricorrenza. Quando venne
pubblicato il primo numero del New England Journal of Medicine and
Surgery, and the Collateral Branches of Science, la medicina era
molto diversa ma, da allora, anche grazie a questa rivista, la più
prestigiosa nel campo della salute, ha potuto evolversi con gli
enormi progressi di cui sappiamo, passando dall'utilizzo delle
sanguisughe al sequenziamento del genoma umano. Nella sua
enciclopedica ampiezza, il NEJM ha virtualmente coperto ogni aspetto
della scienza medica e della sua evoluzione. Ripercorrere i due
secoli di storia del NEJM significa, in un certo senso, ripercorrere
le tappe fondamentali della storia della medicina in tutta la sua
complessità, ove evidenti sono le influenze della cultura, della
società, dell'economia e della politica sulla conoscenza medica,
sulla pratica clinica e sull'organizzazione dei sistemi sanitari.
Il
giornale può vantare molti “primati” in numerosi campi, dalla
prima anestesia nel 1846 (Figura 2) al
primo studio che collegava il fumo al cancro polmonare nel 1928,
dalle prime descrizioni cliniche dell'AIDS, alla tecnica ideata dal
gruppo di Umberto Veronesi per la rimozione del carcinoma mammario
senza asportare interamente il seno (Figura
3), entrambi del 1981.
Figura
3. Pubblicazione della tecnica ideata dal gruppo di
Umberto Veronesi per la rimozione del carcinoma mammario senza
mastectomia radicale pubblicato nel luglio 1981.
Vedere
tuttavia il NEJM semplicemente come un “archivio” del progresso
medico significherebbe diminuire il suo valore nel recupero di una
visione complessa del nostro passato medico, spesso pieno di
conflitti, dibattiti, e indicatori di valori e credenze che
trascendevano dagli sviluppi scientifici. Il sostegno da parte del
NEJM di posizioni difficilmente difendibili ai nostri giorni (come
l'esclusione delle donne dalla professione medica e l'eugenetica
portata avanti dal Terzo Reich) dimostrano come le convinzioni
culturali e politiche e i valori riescano sempre ad attraversare i
“confini permeabili” della scienza e della medicina. Ma il NEJM è
stata ed è ancora la rivista che ha fatto parlare sulle sue pagine i
Presidenti del governo degli Stati Uniti, come un esempio, purtroppo
non esportato a tutta l'editoria mondiale e a volte contraddittorio
(anche sulle pagine del NEJM) di una Medicina a servizio della salute
(possibilmente pubblica) e non del potere finanziario privato.
Il merito
principale del NEJM è stato certamente quello di introdurre anche
nelle pratiche mediche il metodo scientifico, in un periodo in cui il
colera si curava con i salassi e gli attacchi cardiaci con il riposo
a letto. La difesa di una medicina basata sull'evidenza è arrivata
molto prima che la nomenclatura di "evidence-based medicine"
entrasse in voga: "solo così la medicina può progredire; solo
attraverso l'osservazione e l'esperimento il mondo può crescere in
ricchezza di conoscenza", spiegava un editoriale del 1919. “È
stata una scelta ambiziosa rendere queste pagine il veicolo di
un'intelligenza utile, piuttosto che un campo di battaglia”,
scrivevano gli editori nel 1837, e ai giorni nostri si può
senz'altro affermare che questa scelta è stata vincente.
Dalle
prime 100 copie del quadrimestrale consegnate a mano da messi a
cavallo nel gennaio del 1812, ai 2 milioni di persone che oggi e dal
1996 possono leggere la rivista online ogni settimana, i cambiamenti
sono stati impressionanti, nella medicina e nella società. E
guardando a questi ultimi 200 anni – durante i quali i cambiamenti
sono così rapidi e drammatici – nessuno si sentirebbe in grado di
azzardare una previsione sui prossimi due secoli. Ciononostante si
può rintracciare una continuità sostanziale nella natura della
ricerca scientifica, nella cura del paziente e nelle vigorose domande
che riguardano la salute pubblica. “Sebbene le loro società, la
loro cultura, le loro competenze, e la loro scienza fossero
profondamente diverse dalle nostre, coloro che hanno dato iniziato a
questo giornale nel 1812 avevano senza dubbio già capito questa
verità di fondo – conclude la Perspective del primo numero del
2012 – che la salute è un bene pubblico”.
Da parte
di Medico e Bambino l'augurio che i punti cardine della
professione medica e della ricerca scientifica possano rimanere ben
saldi nonostante lo scorrere del tempo e l'evoluzione della cultura
e della società e le contraddizioni dell'editoria. Duecento di
questi giorni, NEJM!
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