Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Febbraio 2009 - Volume XII - numero 2
M&B Pagine Elettroniche
Pediatria per l'ospedale
Neurofibromatosi
tipo I (parte prima)
Membro
della Commissione Nazionale Vaccini
Indirizzo
per corrispondenza: bartolozzi@unifi.it
La
neurofibromatosi (una volta chiamata malattia di
Recklinghausen), è un'affezione autosomica dominante
alla quale il pediatra pensa con una certa frequenza, anche se la sua
incidenza è solo di un caso su 3000 (un pediatra, con 80 nuovi
nati ogni anno e con una carriera di 40 anni, in media può
averne visto un solo caso).
Sono
le macchie caffè e latte che richiamano alla mente del
curante, la possibilità di una neurofibromatosi, anche se esse
non sono così numerose come dovrebbero e anche se non hanno i
caratteri classici di riconoscimento. Purtroppo capita a volte che,
sull'onda della soddisfazione per una diagnosi difficile, il
pediatra comunichi ai genitori i suoi sospetti diagnostici e quindi
inserisca nella loro mente il dubbio che il proprio figlio sia
affetto da una malattia grave, purtroppo non curabile. Poiché
non esistono esami che siano in grado di escludere o di confermare al
100% la diagnosi, il dubbio nella mente dei genitori rimane. Si
arriva così, spesso senza confermare o escludere la malattia,
alle visite specialistiche del dermatologo, dell'oculista, del
neurologo pediatra, del genetista e così via.
Per
questo ho letto con interesse una Rivista comparsa sul Pediatrics di
Gennaio 2009, di cui penso di riportare i punti salienti per
impostare bene e risolvere il quesito diagnostico prima di parlarne
apertamente con i genitori (Williams VC, Lucas J, Babcock MA, et al.
Neurofibromatosis type I revisited. Pediatrics
2009;123:124-33).
La
neurofibromatosi tipo I (NF1) è una delle più comuni
malattie autosomico-dominanti del sistema nervoso, con un'incidenza
di un caso su 2500-3000 soggetti, indipendentemente dalla etnia e dal
sesso. La malattia è proteiforme: nella maggioranza dei casi
tutto si limita alle macchie caffè e latte (75% dei casi), ma
nel 25% dei pazienti si sviluppano tumori che vanno dai neurofibromi
cutanei ai tumori del sistema nervoso, ai feocromocitomi fino ai
fibrosarcomi. La malattia è dovuta a un'alterazione della
differenziazione delle cellule della cresta neurale durante gli stadi
precoci dell'embriogenesi, probabilmente come conseguenza
dell'alterazione del fattore di crescita nervosa o del fattore di
crescita gliale.
Usualmente
la diagnosi si basa almeno due dei seguenti sette aspetti clinici,
stabiliti nel 1987 dal National Institutes of Health Consensus
Development Conference:
- Macchie caffè e latte (> 0,5 cm al diametro maggiore nei prepuberi e > 1,5 cm in soggetti dopo la pubertà);
- Numerose aree iperpigmentate di 2-3 mm di diametro (efelidi) alle pieghe cutanee (ascella e inguine);
- Noduli di Lisch (amartomi dell'iride);
- Due o più neurofibromi o > 1 neurofibroma plessiforme;
- Gliomi delle vie ottiche;
- Lesioni ossee caratteristiche (displasia dello sfenoide, curvatura della tibia e della fibula, pseudoartrosi degli arti inferiori, cifosi, scoliosi);
- Familiarità di primo grado con neurofibromatosi tipo I (NF1), diagnosticata secondo questi criteri. Da ricordare che nel 30-50% dei casi si tratta di nuove mutazioni.
Aspetti
clinici
Dopo che
è stata posta la diagnosi, i pazienti con NF1 debbono essere
sottoposti a una serie di valutazioni in modo che si possa stabilire
la gravità della malattia e monitorarne la progressione (vediTabella 1).
Aspetti
clinici |
Valutazione |
Trattamento |
Macchie
caffè e latte |
Aspetto
diagnostico precoce (0-2 anni); macule iperpigmentate, della
grandezza di 1-3 cm di diametro |
Nessuna
prova che possano essere rimosse con il laser; possono essere
attenuate con il mascheramento |
Efelidi |
Aspetto
diagnostico a 3-5 anni di età; frequenti alle ascelle e
all'inguine con tendenza a diffondere |
Non
è necessario seguirne il decorso |
Noduli
di Lisch |
Amartomi
pigmentati dell'iride all'esame con la lampada a fessura,
evidenti a 5-10 anni di età |
Mandare
all'oculista pediatra |
Neurofibromi
cutanei |
Aspetto
diagnostico del bambino e dell'adolescente: tumori benigni della
guaina dei nervi periferici; possono presentare prurito
localizzato |
Rimozione
chirurgica delle lesioni che danno dolore o che sfigurano il
paziente, dipendendo dalla sede e dalla localizzazione; il laser
CO2 può aiutare a rimuovere le lesioni superficiali più
piccole; si possono avere delle ricadute, delle cicatrici
ipertrofiche e dei deficit neurologici |
Neurofibroma
plessiforme |
Aspetto
diagnostico: tumori della guaina dei nervi periferici, che
interessano molti fasci di nervi; possono estendersi alle
strutture vicine con varie velocità di crescita e di
aspetto: lesioni profonde possono essere evidenziate solo
all'esame radiologico |
Follow-up
regolare con speciale attenzione ai sintomi e ai segni di
trasformazione in tumori maligni delle guaine dei nervi
periferici; la tomografia a emissione di positroni con
fluorodesossiglucosio può distinguere i tumori benigni dai
maligni; asportazione chirurgica per i tumori sintomatici; è
controindicata la radioterapia |
Tumori
maligni della guaina dei nervi periferici |
Spesso
insorgono dai neurofibromi plessiformi; consultare uno specialista
di NF1 se c'è un dolore persistente o un dolore che
disturba il sonno o per la comparsa di nuovi e inspiegabili
deficit neurologici (variazioni del tessuto da molle a duro) o
aumento rapido della grandezza del neurofibroma |
L'ideale
è la resezione completa del tumore quando il tumore sia
localizzato; la radioterapia è utile se la resezione è
parziale, aggressiva o se il tumore è > 5 cm; i benefici
della chemioterapia come secondo aiuto è controverso;
follow-up ogni 3-4 mesi per le metastasi (tomografia
computerizzata del torace, dolore osseo) |
Displasia
scheletrica |
Vanno
ricercati la scoliosi, i difetti ossei congeniti che facilitano la
pseudoartrosi, la displasia dell'ala dello sfenoide, la
macrocefalia, la bassa statura; seguire strettamente le curve di
crescita e i parametri scheletrici |
La
scoliosi può richiedere il busto, la chirurgia correttiva
con fusione vertebrale, a seconda della gravità; le
pseudoartrosi rispondono poco alla chirurgia e può essere
necessaria l'amputazione, sebbene una terapia precoce con
bifosfonati possa essere benefica |
Glioma
delle vie ottiche |
Risonanza
magnetica o segni e sintomi endocrinologici |
Risonanza
magnetica a 3-12 mesi d'intervallo con valutazione
neuro-oftalmica ed endocrinologica; chemioterapia standard con
carboplatino e vincristina; la radioterapia è
controindicata |
Deficit
neurocognitivi |
Valutazione
dello sviluppo neuropsicologico prima dell'inizio della scuola |
Sviluppare
un piano di educazione individuale; ottenere ogni anno una
valutazione e un follow-up con uno speciale coordinatore delle
necessità educative |
Alterazioni
cardio-vascolari |
Valutazione
annuale della pressione arteriosa e del cuore |
Arteriografia
renale ed escrezione delle catecolamine e dei metaboliti totali
urinari nelle 24 ore per la pressione arteriosa: inviare i
pazienti con soffi al cardiologo pediatra. |
Macchie
caffè e latte
Sebbene
esse possano essere presenti alla nascita, usualmente si sviluppano
dai primi mesi di vita ai due anni di età. La loro comparsa è
spesso il primo aspetto delle NF1 (Figura 1).
Il numero delle macchie può essere elevato, fino a molte
dozzine, ma né il loro numero né la loro grandezza sono
legati alla gravità della malattia. La grandezza e il numero
di queste macchie è invece importante per la diagnosi: la
presenza di ≥ 6 macchie caffè e latte di > 0,5 cm di
diametro prima della pubertà o di 1,5 cm di diametro dopo la
pubertà è il primo criterio diagnostico (Figura
2). Le macchie caffè e latte non hanno tendenza a una
trasformazione maligna. Per i pazienti che sono disturbati dalla loro
presenza, è possibile dare dei consigli su come camuffarle.
D'altra parte non ci sono prove a favore delle terapia laser per la
loro rimozione.
OPG
= glioma del nervo ottico
Le
efelidi alle ascelle e all'inguine (segno di Crowe) si riscontrano
più speso a 3-5 anni di età. Queste efelidi sono
tipicamente piccole (2-3 mm di diametro), iperpigmentate.
Altre
sedi delle efelidi sono: l'area fra le palpebre, intorno al collo,
sotto il seno. In alcuni pazienti le efelidi possono essere presenti
al di là di queste regioni.
Noduli
di Lisch
I noduli
di Lisch sono degli amartomi melanocitici dell'iride che non
disturbano la visione (Figura 3). Essi
tipicamente compaiono fra i 5 e i 10 anni di età: si rendono
ben visibili a un oculista con esperienza mediante una lampada a
fessura. I noduli di Lisch sono patognomonici della NF1 e debbono
essere distinti dai nevi dell'iride, che si osservano nella
popolazione in generale.
Figura
3. Neurofibromatosi 1. Amartomi pigmentati dell'iride (noduli
di Lisch) (Zitelli BJ et al, 2002)
Neurofibromi
I
neurofibromi sono tumori delle cellule di Schwann che derivano
dal tessuto fibroso che circonda la guaina dei nervi periferici; essi
sono composti dalle cellule di Schwann, che costituiscono l'origine
del tumore. A volte i pazienti presentano un prurito localizzato,
associato ai neurofibromi, forse dovuto all'attivazione delle
mast-cellen e alla loro successiva degranulazione. Non c'è
accordo sull'uso degli antistaminici, mentre sono raccomandati gli
emollienti per prevenire l'irritazione e viene raccomandato di
evitare il caldo estremo.
I
neurofibromi possono essere suddivisi in 4 gruppi:
- Cutanei focali o diffusi
- Sottocutanei
- Plessiformi nodulari o diffusi
- Spinali
La
localizzazione e il numero di neurofibromi non è prevedibile,
perché essi variano fra un paziente e l'altro anche nella
stessa famiglia. I neurofibromi cutanei e sottocutanei insorgono
tardivamente nella fanciullezza o precocemente nell'adolescenza,
raramente causano dolore e non si trasformano in tumori maligni.
Determinano sensazione di disagio nel paziente e un'estrema
deturpazione dell'aspetto, per cui spesso richiedono l'intervento
del chirurgo. I pazienti vanno avvertiti che possono comparire delle
cicatrici ipertrofiche dopo l'operazione. Il laser a CO2 può
essere utile per la rimozione delle lesioni più piccole.
La
rimozione dei neurofibromi sottocutanei è più facile
che esiti in deficit neurologici: questo tipo di neurofibromi si
evidenzia alla palpazione della cute e può essere accompagnato
da dolore o sensazione di prurito lungo il nervo colpito. I
neurofibromi spinali possono insorgere in una o più radici
nervose e possono associarsi a deficit neurologici sensitivi o
motori.
Neurofibromi
plessiformi
I
neurofibromi plessiformi differiscono dai neurofibromi focali
cutanei, perché originano da molti fasci nervosi e tendono a
crescere lungo la lunghezza del nervo. Queste lesioni tipicamente
sono presenti alla nascita e continuano a comparire fino alla tarda
adolescenza e alla prima parte dell'età adulta. Essi
insorgono in circa il 30% dei pazienti con neurofibromatosi, senza
contare le lesioni interne che spesso rimangono non diagnosticate.
Essi sono caratterizzati da un periodo di rapida crescita durante
l'adolescenza, seguito da periodi di apparente inattività. I
neurofibromi plessiformi ingrandiscono circondando strutture diverse,
come la cute, la faccia, i muscoli, le ossa e gli organi interni,
dando spesso dolore.
Si
suddividono in 3 categorie:
- Superficiali
- Spostanti
- Invasivi
Essi sono
ben valutabili come grandezza con la risonanza magnetica. I
neurofibromi plessiformi spostanti e invasivi sono i più
pericolosi per la loro capacità di trasformasi in tumori
maligni delle guaine dei nervi periferici.
I
neurofibromi plessiformi possono essere trattati con la chirurgia, ma
la loro caratteristica infiltrazione rende spesso incompleta
l'escissione. La resezione di forme piccole e superficiali nel
bambino può prevenire le complicazioni, associate a queste
lesioni più tardi nella vita. Tuttavia va tenuto presente il
rischio di associazione con deficit neurologici, associati alla
rimozione del tumore.
Tumori
maligni della guaina dei nervi periferici
I
pazienti con neurofibromatosi hanno un rischio del 10% di sviluppare
un sarcoma aggressivo a cellule fusiformi, indicato con l'acronimo
MPNST. Questi tumori derivano da neurofibromi plessiformi, anche se
nel 36% di questi tumori maligni non viene descritto un precedente
neurofibroma plessiforme.
I
pazienti con MPNST hanno in generale dolore e deficit neurologici. La
tomografia a emissione di positroni con fluorodesossiglucosio è
una prova sensibile e specifica per differenziare i neurofibromi
plessiformi benigni dai MPNST. Gli MPNST sono spesso resistenti alla
terapia e spesso metastatizzano, per cui hanno una cattiva prognosi.
La cura standard consiste nell'escissione chirurgica seguita dalla
radioterapia. L'uso della chemioterapia rimane controverso.
Neuropatia
neurofibromatosa
È
importante distinguere i deficit senso-motori, che avvengono come
conseguenza di una neurofibromatosi spinale dalla neuropatia
neurofibromatosa che colpisce l'1,3% dei pazienti con
neurofibromatosi. Questa neuropatia è una rara manifestazione
della neurofibromatosi: essa si presenta come una forma distale,
simmetrica, caratterizzata clinicamente dallo sviluppo precoce di un
gran numero di neurofibromi sottocutanei. In contrasto con la
neuropatia associata alla neurofibromatosi tipo 2 (che comprende il
10% delle neurofibromatosi ed è caratterizzata da neurinomi
bilaterali dell'acustico e da un genitore con una forma simile), la
neuropatia della neurofibromatosi tipo 1 è accompagnata da un
deficit sensoriale senza deterioramento clinico o neurofisiologico.
Displasia
scheletrica
I
pazienti con neurofibromatosi 1 presentano molte displasie
scheletriche:
- Bassa statura
- Scoliosi distrofica
- Pseudoartrosi tibiale (falsa articolazione che si forma in seguito a una frattura scomposta)
- Displasia dell'ala dello sfenoide
Il 14%
dei pazienti con neurofibromatosi si situa al di sotto delle 2 DS per
l'altezza, in rapporto alla loro età. La scoliosi colpisce
dal 10 al 26% dei pazienti, per cui i bambini vanno esaminati
annualmente sotto questo riguardo: nei casi leggeri può
bastare un busto, nei casi più gravi è necessaria una
correzione chirurgica. La forma più grave (10% dei pazienti
con neurofibromatosi) necessita di un intervento precoce per evitare
compressioni midollari con paralisi degli arti e disfunzioni
dell'intestino e della vescica urinaria.
La
displasia dell'ala dello sfenoide comporta un difetto unilaterale
del piatto orbitale e dell'osso frontale, che si può
presentare come forma isolata senza altri sintomi.
La
displasia delle ossa lunghe, come la displasia tibiale congenita con
pseudoartrosi, porta a un'incurvatura della gamba. L'osso
presenta un assottigliamento della corticale, che predispone a
fratture patologiche per il carico del peso nel primo anno di vita.
Le ripetute fratture e l'incapacità a guarire determina la
pseudoartrosi. La pseudoartrosi risponde poco alla chirurgia per la
grave osteopenia, per cui alcuni pazienti vanno sottoposti ad
amputazione. Un trattamento precoce con bifosfonati può
risultare utile.
L'osteopenia
può portare a un'osteoporosi e a fratture più tardi
nella vita. Avviare i bambini all'esercizio fisico può
migliorare la situazione dell'osso.
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