Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Marzo 2012 - Volume XV - numero 3
- Stampa
- Commenti
- efficacia del programma 'Nati per Leggere' nella Regione Puglia%0AEttore Attolini1, Maria Ruccia1, Gabriella Campa2, Lucia Elia3%0A 1Area di Programmazione e Assistenza Ospedaliera-A.Re S. (Agenzia Regionale Sanitaria) Regione Puglia%0A 2Pediatra di Famiglia ASL Bari%0A 3Dottore di Ricerca in Psicologia%0A%0Ahttps://www.medicoebambino.com/index.php?id=RIC1203_10.html"> Condividi via mail
- Condividi su Twitter
- Condividi su Facebook
- Scarica in formato PDF
Marzo 2012 - Volume XV - numero 3
M&B Pagine Elettroniche
Ricerca
La
lettura ai bambini in epoca precoce: analisi del fenomeno ed
efficacia del programma “Nati per Leggere” nella Regione Puglia
1Area
di Programmazione e Assistenza Ospedaliera-A.Re S. (Agenzia Regionale
Sanitaria) Regione Puglia
2Pediatra
di Famiglia ASL Bari
3Dottore
di Ricerca in Psicologia
Indirizzo
per corrispondenza: rucciamaria@arespuglia.it
Reading
to children in an early stage: analysis and effectiveness of the
“born to read” programme in the Apulia region
Key
words
Reading
aloud, Born
to Read, Family
literacy,
Family paediatricians
Abstract
Introduction
- Reading to children in an early stage has important
implications for child's cognitive, emotional and social
development. There are few studies that investigate the
effectiveness of reading aloud to young children.
Objectives
- to analyze
the parental attitude to reading aloud to young children in the
Apulia region and evaluate the effectiveness of “Born to Read”
(“Nati per Leggere, NPL”) programme, promoted by the Regional
Department of Health.
Materials
and Methods
– 144 paediatricians,
trained through specific meetings, gave a questionnaire inspired
by the BABAR (Before and After Books and Reading) to parents. The
programme included the gift of books suitable for ages between
0-36 months and advice on the importance of reading to children
since the first months of life. Two years later the same
questionnaire was given to the same parents.
Results
- The pre-intervention data collected in the 6 provinces of the
Region showed that the attitude to reading aloud to young
children was present in only 17% of households in the Apulia
Region. The post intervention assessment, carried out two years
later, showed that the attitude to reading aloud increased. The
results connected to the maternal and paternal education are also
interesting. Even the mother's age at first pregnancy over 18
is associated with a statistically significant attitude to
reading aloud.
Conclusion
- The “Born to Read” programme
seems to have a positive impact on the parents' attitude to
reading aloud to their young children.
|
|
Introduzione
- La lettura ai bambini in epoca precoce (0-36 mesi) ha importanti
ripercussioni sullo sviluppo cognitivo emotivo e sociale del bambino.
Vi sono tuttavia pochi studi che indagano la diffusione di tale
fenomeno e l'efficacia degli interventi di promozione alla lettura.
Obiettivi
- il presente lavoro si propone di analizzare il fenomeno della
lettura ad alta voce in “epoca precoce” nella Regione Puglia e
valutare l'efficacia dell'intervento “Nati per Leggere”
(NpL), promosso dall'Agenzia Regionale Sanitaria (A.Re.S.)
pugliese, sullo sviluppo del bambino Materiali e Metodi - I pediatri
(N=144) formati attraverso incontri specifici, hanno somministrato ai
genitori durante i bilanci di salute un questionario fortemente
ispirato a quello BABAR (Before and After Books and Reading)
disegnato negli Stati Uniti con l'obiettivo di valutare le attività
di Reach Out and Read per l'utilizzo nell'ambulatorio del
pediatra. Al termine della visita sono stati donati ai piccoli
pazienti dei libri adatti alle fasce di età comprese fra 0-36 mesi,
sottolineando l'importanza della lettura ai bambini fin dai primi
mesi di vita. A distanza di due anni dalla conclusione del progetto è
stato somministrato agli stessi genitori il questionario allo scopo
di valutare l'efficacia dell'intervento.
Risultati
- I risultati della fase pre-intervento si riferiscono ai dati
rilevati nelle 6 Province della Regione e mettono in evidenza come
complessivamente l'attitudine a leggere ad alta voce sia presente
solo nel 17% circa delle famiglie pugliesi. Dall'analisi dei dati,
inoltre, è emersa una differenza rispetto all'attitudine a
leggere tra le varie province della Regione Puglia esaminate.
Interessanti sono anche i risultati relativi alla scolarità materna
e paterna: maggiore è il titolo di studio dei genitori più è
probabile che il bambino possa beneficiare della lettura ad alta
voce. Anche l'età della madre alla prima gravidanza superiore ai
18 anni si associa in maniera statisticamente significativa
all'attitudine a leggere ad alta voce Nessuna differenza è stata
evidenziata rispetto al sesso del bambino, al peso alla nascita, alla
provenienza da una famiglia monoparentale.
A
distanza di due anni dalla conclusione del progetto è emerso come il
consiglio fornito dal Pediatra di Famiglia e la somministrazione dei
genitori a materiali specifici si associano ad una maggiore
attitudine a leggere ad alta voce. Su 85 genitori che non erano mai
stati incoraggiati a leggere ad alta voce dal proprio medico, ben 81,
a distanza di due anni dall'avvio del progetto NpL, hanno
dichiarato di essere stati incoraggiati alla lettura. Allo stesso
modo, di 81 genitori che non erano a conoscenza del programma “Nati
per Leggere” durante la prima somministrazione del questionario,
ben 77 hanno dichiarato, nella seconda rilevazione, di averne
ricevuto materiale informativo.
Conclusione
- L'approccio adottato da NPL sembra poter influire positivamente
sull'attitudine dei genitori a leggere ad alta voce
Vi è una
vasta letteratura1-4 che indica come il leggere ad alta
voce, con una certa continuità, ai bambini abbia una positiva
influenza sia dal punto di vista relazionale, sia cognitivo; per di
più permette il consolidamento nel bambino l'abitudine a leggere
che si protrae, poi, nelle età successive anche grazie
all'imprinting precoce legato alla relazione. I dati provano che
leggere ad “alta voce” comporta un precoce sviluppo del
linguaggio sia espressivo che percettivo e un aumento del capitale
sociale. I bambini giungono alla scuola primaria già con le
competenze necessarie alla “processazione” del testo con effetti
di comprensione del linguaggio duraturi nel tempo. Rita Valentino
Merletti5, studiosa di Letteratura per l'infanzia,
insiste molto sulle ragioni per consigliare la lettura a voce alta in
età precoce soffermandosi molto sulla dimensione affettiva. In
particolare la studiosa osserva che il bambino, fin da quando nasce
(e anche prima di nascere), è in grado ed è contento di ascoltare
la voce umana, sia che questa gli parli, gli canti, gli racconti o
gli legga una storia; in tal senso, il libro può costituire un mezzo
attraverso cui si struttura e consolida la relazione
genitore-bambino.
Le
motivazioni per le quali è importante leggere ad alta voce
nei primi anni di vita del bambino, secondo Berti6 sono le
seguenti:
- perché è necessario creare fin dalla primissima infanzia un rapporto affettivo con il libro;
- perché promuove un atteggiamento positivo nei confronti della lettura;
- per suscitare la passione per la lettura, attraverso il “contagio” e l'imitazione del genitore;
- per creare l'abitudine all'ascolto;
- per accrescere il desiderio di imparare a leggere;
- perché permette al bambino di avvicinarsi a testi che risulterebbero troppo difficili per una lettura individuale;
- per ampliare gli interessi di lettura;
- perché mette in evidenza la sonorità, il ritmo e gli aspetti fono-simbolici dei testi;
- perché crea tra chi legge e chi ascolta uno spazio comune di idee, di immagini e soprattutto di emozioni;
- perché è un'esperienza che procura intenso piacere all'adulto e al bambino.
Nel
nostro Paese, l'abitudine dei genitori a leggere ai bambini è
stata testata, inizialmente, in tre città italiane (Palermo, Napoli,
Trieste) con risultati, purtroppo, non esaltanti. Il range va dal 17%
al 32% ed è in rapporto con la scolarità dei genitori, con
risultati tragici per i genitori con licenza elementare7.
Questo naturalmente non si discosta dalle indagini sulla lettura
degli italiani. Si tratta, allora prima di tutto, di sensibilizzare e
insieme formare i genitori sull'importanza di “usare il libro con
il bambino, facendolo conoscere nelle sue caratteristiche
(carta-cartone, costolatura, pagine sfogliabili con le mani), come
uno strumento di comunicazione essenziale, come il piatto o il
cucchiaio che accompagneranno il bimbo per tutta la vita”. Ecco il
ruolo strategico e fondamentale del pediatra di famiglia: è l'unico
professionista formato sullo sviluppo del bambino con il quale le
famiglie hanno un contatto regolare, precoce e personale prima che i
bambini frequentino la scuola. Pertanto i pediatri hanno
un'opportunità unica di raggiungere i genitori e i bambini in età
precoce e in modo continuativo e a cadenza regolare8.
Il
progetto italiano “Nati per leggere” (NpL) nasce nel 1999 ed è
promosso dalla collaborazione tra bibliotecari e pediatri attraverso
le seguenti associazioni: l'Associazione Culturale Pediatri (ACP)
che riunisce tremila pediatri italiani con fini esclusivamente
culturali; l'Associazione Italiana Biblioteche (AIB) che associa
oltre quattromila tra bibliotecari, biblioteche, centri di
documentazione, servizi di informazione operanti nei diversi ambiti
della professione; il Centro per la Salute del Bambino – ONLUS
(CSB), che ha come fini statutari attività di formazione, ricerca e
solidarietà per l'infanzia.
A
differenza dei progetti americani (“Born to read” e “Reach out
and read”) NpL è frutto della collaborazione di due figure
professionali diverse per ruolo, quali bibliotecari e pediatri, che
si propongono, attraverso azioni convergenti e sinergiche, di
promuovere la pratica della lettura a voce alta ai bambini fin dai
primi mesi di vita. La forza del progetto sta proprio nel reciproco
rinforzo, ossia nel messaggio risonante che operatori e istituzioni
diverse rivolgono alle famiglie: l'invito a leggere ai bambini ad
alta voce dai sei mesi ai cinque anni di età9.
L'obiettivo
di questo lavoro è duplice:
- analizzare il fenomeno della lettura ad alta voce in “epoca precoce” nella Regione Puglia (fase pre-intervento):
- valutare l'efficacia dell'intervento NpL, promosso dall'Agenzia Regionale Sanitaria (A.Re.S.) pugliese, sullo sviluppo del bambino (fase post-intervento) effettuata a distanza di due anni dalla conclusione del progetto.
La
metodologia adottata è quella di uno “studio osservazionale di
follow-up”. L'attitudine alla lettura è stata valutata nel primo
studio in un campione di genitori prima dell'avvio del progetto ed
è stata rivalutata due anni dopo a conclusione dell'attività
progettuale, al fine di valutarne l'efficacia sull'intera realtà
della Regione Puglia.
Per
verificare gli obiettivi del presente progetto sono state considerate
sia le variabili socio-demografiche del campione (genere del bambino,
età del genitore, titolo di studio dei genitori ecc.) sia le
variabili relative all'attitudine alla lettura (numero di giorni
alla settimana dedicati alla lettura, lettura come attività
preferita dal figlio e/o dal genitore ecc.).
La
valutazione dell'attitudine alla lettura è stata realizzata presso
gli ambulatori dei pediatri di famiglia somministrando un
questionario fortemente ispirato a quello BABAR (Before and After
Books and Reading) messo a punto a fine anni '90 dai membri
dell'American Academy of Pediatrics negli Stati Uniti10.
Il questionario è stato successivamente modificato per la realtà
italiana. Si è avuta comunque l'accortezza di mantenere identiche
le domande poste per valutare “l'attitudine alla lettura ad alta
voce” e quelle relative alle caratteristiche dei genitori, in modo
da avere a disposizione dati sempre confrontabili.
Il
questionario NpL, nello specifico, si compone di una parte volta a
valutare le caratteristiche socio-demografiche del campione, e di una
seconda parte che analizza le abitudini di lettura dei genitori al
bambino e sulla esposizione del piccolo ad attività di promozione
della lettura ad alta voce e a NpL. Sulla scorta di quanto proposto
per il monitoraggio BABAR, sono stati inclusi nella rilevazione i
genitori di bambini di età compresa tra 0 mesi e 36 mesi.
Ai
pediatri, formati attraverso incontri specifici, sono stati
consegnati kit di 400 libri adatti alle fasce di età comprese fra
0-36 mesi, che sono stati donati ai piccoli pazienti al momento
dell'effettuazione del bilancio di salute.
Il
progetto ha coinvolto non solo i pediatri di famiglia, ma anche i
bibliotecari, per creare una rete territoriale al fine di incentivare
la lettura ai bambini in epoca prescolare, estendendolo,
successivamente a 18 asili nido e 10 pediatrie ospedaliere che hanno
ricevuto in dono i “primi” libri.
Ai
pediatri coinvolti nel progetto sono state fornite alcune indicazioni
per favorire una corretta somministrazione del medesimo questionario
ai genitori: innanzitutto di porre le domande ai genitori senza far
trasparire l'interesse per l'argomento specifico della lettura,
al fine di controllare l'effetto della desiderabilità sociale; di
realizzare le interviste nel periodo di rilevazione, in occasione dei
bilanci di salute. Il problema principale che si è dovuto affrontare
in sede di analisi del questionario è quello relativo a come
valutare l'attitudine a leggere ad alta voce. In linea con uno
studio condotto sulla popolazione italiana10, l'“attitudine” è
stata considerata presente quando il genitore nominava spontaneamente
la lettura tra le prime cose che il figlio preferisce fare, che il
genitore preferisce fare e che utilizza per aiutare il bambino ad
addormentarsi la sera.
A
distanza di due anni dalla somministrazione del questionario in
occasione dei bilanci di salute, gli stessi genitori sono stati
contattati dai pediatri ed è stato chiesto loro di compilare
nuovamente il questionario NpL.
- Analisi descrittiva: frequenze e percentuali per la variabili quantitative e media e deviazione standard per le variabili quantitative.
- Analisi inferenziale: test del chi-quadro o test esatto di Fisher, per l'associazione di variabili qualitative e analisi della varianza per il confronto di medie di variabili quantitative
Tutte le
analisi di seguito riportate sono state effettuate con il Pacchetto
statistico di SPSS versione 17.
Risultati
fase pre-intervento
Sono
stati raccolti complessivamente 2134 questionari nelle 6 ASL
provinciali della Regione Puglia in cui è stata realizzata la
rilevazione pre-intervento. Nella Tabella I
sono riportati i dati relativi alla rilevazione effettuata nelle 6
ASL.
Distribuzione
dei questionari nelle diverse Province
|
||
Province
|
Numero
|
Percentuale
|
Bari
|
699
|
32,8%
|
Foggia
|
87
|
4,1%
|
BAT
|
122
|
5,7%
|
Lecce
|
827
|
38,8%
|
Taranto
|
322
|
15,1%
|
Brindisi
|
77
|
3,6%
|
Totale
|
2134
|
100%
|
Nella
Tabella II sono
riportati i valori percentuali per le variabili qualitative (sesso,
intervistato, peso alla nascita, < di 1500 o > di 1500,
presenza di fratelli, madre adolescente, famiglia monoparentale),
media e deviazione standard per le variabili quantitative (età del
bambino, anni di scolarità del genitore). Rispetto all'età del
bambino, l'analisi del post hoc di Bonferroni ha evidenziato una
differenza statisticamente significativa (p < 0,05) tra la
provincia di Brindisi e le altre province esaminate, mentre per
quanto riguarda gli anni di scolarità dei genitori, l'analisi
post-hoc di Bonferroni ha evidenziato una differenza statisticamente
significativa tra la provincia di Brindisi e le province di Bari,
BAT, Lecce e Taranto rispetto alla scolarità materna (p < 0,05) e
tra la provincia di Bari e quelle di Foggia, Lecce, Taranto e
Brindisi per la scolarità paterna (p < 0,05).
Caratteristiche
generali del campione in studio
|
||||||||
|
Bari
|
Foggia
|
BAT
|
Lecce
|
Taranto
|
Brindisi
|
Totale
|
p
|
Numero
di questionari analizzati
|
699
|
87
|
122
|
827
|
322
|
77
|
2134
|
|
Età
media dei bambini (mesi)
|
14,67±
9,83
|
13,25±
8,17
|
11,34±
7,27
|
15,95±
9,20
|
13,11±
8,44
|
22,11*±
9,58
|
14,85±
9,35
|
0,001
|
Sesso
maschile
|
50,6%
|
51,7%
|
50%
|
47,1%
|
51,4%
|
51,9%
|
49,4%
|
.701
|
Intervistato
|
81,3%
18,7%
|
94,3%
5,7%
|
100%
-
|
87,3%
12,7%
|
98,7%
10,3%
|
92,2%
7,8%
|
88,4%
11,6%
|
0,001
|
Peso
alla nascita (g)
>1500
<1500
|
94,7%
5,3%
|
96,6%
3,4%
|
95,9%
4,1%
|
95%
5%
|
95,3%
4,7%
|
89,6%
10,4%
|
94,9%
5,1%
|
0,370
|
Bambini
con fratelli
|
83,9%
|
77,9%
|
79,1%
|
79%
|
79,7%
|
87,4%
|
80,2%
|
0,601
|
Frequenza
scolastica media dei genitori (anni)
|
12,46±
0,78
11,64±
0,75
|
10,36±
0,76
10,03±
0,83
|
10,79±
0,77
10,14±
0,78
|
11,82±
0,76
11,07±
0,71
|
11,64±
0,70
11,11±
0,71
|
10,13±
0,68
10,07±
0,70
|
11,03±
0,71
10,60±
0,74
|
0,001
0,001
|
Età
materna < 18 anni alla prima gravidanza
|
1,6%
|
11,6%
|
1,6%
|
4,3%
|
4,7%
|
7,8%
|
3,7%
|
0,001
|
Famiglia
monoparentale
|
7%
|
40,2%
|
5,9%
|
2,7%
|
5,4%
|
2,7%
|
6,3%
|
0,001
|
I dati
analizzati evidenziano una forte omogeneità rispetto alle diverse
realtà geografiche prese in esame. Tuttavia sono emerse alcune
peculiarità rispetto ad alcune variabili; in particolare, nella
provincia di Bari vi è una frequenza maggiore di padri che hanno
compilato il questionario a differenza delle altre province dove sono
state quasi sempre le madri a collaborare alla ricerca. Un altro
risultato interessante riguarda la percentuale di donne che hanno
partorito il primo figlio sotto i 18 anni e la percentuale di
famiglie monoparentali. Infatti, nella provincia di Foggia tali
percentuali risultano essere molto elevate rispetto alle altre aree
geografiche prese in esame.
Nella
Tabella III, sono riportati i valori
percentuali relativi alle categorie della variabile titolo di studio
genitoriale (1 = licenza elementare, 2 = licenza media inferiore, 3 =
diploma scuola superiore, 4 = laurea), nelle sei province della
regione Puglia. Si evidenzia una diversa distribuzione del titolo di
studio. In particolare nelle province di Foggia e Brindisi vi è una
maggiore percentuale di donne che non hanno proseguito gli studi,
attestando il ruolo che la collocazione geografica (trattasi di zona
geografica a carattere montano, deprivata), specie per Foggia, assume
per questo tipo di variabile.
|
Bari
|
Foggia
|
BAT
|
Lecce
|
Taranto
|
Brindisi
|
Tot.
|
p
|
Nessuna
(< 5 anni) |
0%
|
0%
|
0%
|
0,1%
|
0%
|
0%
|
0%
|
0,001
|
Licenza
elementare
|
1,2%
|
5,7%
|
3,3%
|
1,2%
|
0,9%
|
2,6%
|
1,2%
|
|
Diploma
scuola media inferiore
|
27,4%
|
51,7%
|
31,4%
|
41,0%
|
34,0%
|
61,8%
|
27,4%
|
|
Diploma
scuola media superiore
|
43,1%
|
32,2%
|
47,1%
|
40,6%
|
49,4%
|
27,6%
|
43,1%
|
|
Laurea
|
28,4%
|
10,3%
|
18,2%
|
17,1%
|
15,7%
|
7,9%
|
28,4%
|
Tabella
III
Valutazione
dell'attitudine alla lettura ad alta voce in famiglia
La
Tabella IV mostra
i risultati relativi alla valutazione dell'attitudine alla lettura.
Vi sono importanti differenze nella risposta dei genitori nelle
diverse aree geografiche e la percentuale di risposta positiva nella
provincia di Foggia, BAT e Brindisi è statisticamente più bassa
rispetto alle altre province.
Risposte
alle domande sulla lettura ad alta voce al bambino
|
||||||||
|
Bari
|
Foggia
|
BAT
|
Lecce
|
Taranto
|
Brindisi
|
Tot.
|
p.
|
“leggere
un libro” è tra le prime tre cose che:
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1.
Preferisce fare con il figlio
|
50,8%
|
1,4%
|
2,8%
|
30,8%
|
9,9%
|
4,4%
|
100%
|
0,001
|
2.
Il figlio preferisce fare
|
48%
|
1,7%
|
3,7%
|
31,5%
|
11,8%
|
3,4%
|
100%
|
0,001
|
41,6%
|
1,2%
|
1,6%
|
36,8%
|
16%
|
2,8%
|
100%
|
0,001
|
Tabella
IV
Le
differenze si riflettono chiaramente sull'attitudine alla lettura
ad alta voce, come si riscontra nella Tabella
V.
Valutazione
dell'attitudine alla lettura ad alta voce in famiglia
|
||||||||
|
Bari
|
Foggia
|
BAT
|
Lecce
|
Taranto
|
Brindisi
|
Tot.
|
p.
|
Presente
|
35,1%
|
2,7%
|
5,2%
|
37,9%
|
14,6%
|
4,3%
|
100%
|
0,01
|
Le
differenze tra le aree provinciali sono evidenziate anche
considerando il numero di giorni settimanali in cui i genitori
leggono a voce alta ai bambini (Tabella VI).
Il 49,9% dei genitori del campione non legge ad alta voce ai propri
figli e un ulteriore 7,3% legge solo saltuariamente (1-2 giorni alla
settimana). Solo l'8,7% del campione complessivo di genitori può
quindi essere considerato “lettore abituale” secondo la
definizione adottata (almeno 5 giorni/ settimana di lettura ad alta
voce). Analizzando i dati per area, è interessante notare come nella
provincia BAT vi sia una percentuale molto bassa di lettori abituali,
mentre i valori mostrati dalle province di Bari e di Lecce indicano
una buona sensibilità da parte dei genitori a leggere storie ai
propri figli.
Numero
di giorni alla settimana in cui vengono letti libri ai bambini
|
||||||||
Numero
di giorni di lettura
|
Bari
|
Foggia
|
BAT
|
Lecce
|
Taranto
|
Brindisi
|
Totale
|
p.
|
0
|
,0%
|
,0%
|
2,5%
|
,4%
|
,0%
|
,0%
|
49,9%
|
0,01
|
1
|
6,9%
|
11,5%
|
4,9%
|
6,5%
|
7,8%
|
7,8%
|
,3%
|
|
2
|
10,6%
|
3,4%
|
9,0%
|
9,7%
|
10,9%
|
3,9%
|
7,0
|
|
3
|
|
9,2%
|
6,6%
|
9,2%
|
10,6%
|
14,3%
|
9,7
|
|
4
|
3,7%
|
2,3%
|
,8%
|
5,1%
|
3,7%
|
5,2%
|
9,2
|
|
5
|
3,4%
|
,0%
|
2,5%
|
2,9%
|
1,6%
|
5,2%
|
4,1
|
|
6
|
2,1%
|
1,1%
|
1,6%
|
1,6%
|
1,6%
|
3,9%
|
2,8
|
|
7
|
19,2%
|
5,7%
|
17,2%
|
13,8%
|
11,8%
|
19,5%
|
1,8
|
|
Lettore
abituale legge almeno 5 giorni/settimana
|
35,1%
|
2,7%
|
5,2%
|
37,9%
|
14,6%
|
4,3%
|
8,7%
|
0,001
|
Tabella
VI
Esposizione
ad attività di promozione della lettura ad alta voce degli
intervistati
La
Tabella VII analizza in maniera
descrittiva l'esposizione degli intervistati ad attività di
promozione della lettura ad alta voce.
Valutazione
dell'esposizione al consiglio a leggere ad alta voce e a NpL
|
||||||||
|
Bari
|
Foggia
|
BAT
|
Lecce
|
Taranto
|
Brindisi
|
Tot.
|
p.
|
Incoraggiamento
a leggere ad alta voce da un medico
|
18,1%
|
29,9%
|
12,7%
|
16,6%
|
24,2%
|
62,3%
|
21,2%
|
0,001
|
Incoraggiamento
a leggere ad alta voce da altre fonti
|
18,9%
|
16,1%
|
13,2%
|
17,9%
|
17,1%
|
3,9%
|
17,2%
|
0,05
|
Hanno
ricevuto materiale informativo su NPL
|
7,7%
|
42,5%
|
7,4%
|
16,7%
|
4,7%
|
51,3%
|
13,8%
|
0,001
|
Hanno
ricevuto il dono di un libro
|
13,5%
|
1,1%
|
0
|
7%
|
19%
|
43,4%
|
16,6%
|
0,001
|
La
percentuale di genitori incoraggiati a leggere ad alta voce da parte
di un medico, risulta essere molto elevata nella provincia di
Brindisi con una percentuale di incoraggiamento del 62,3%. Inoltre,
confrontando il dato complessivo si evidenzia l'importanza del
ruolo del pediatra di libera scelta nell'informare i genitori
sull'importanza di leggere ad alta voce. Circa il 17% dei genitori
ha dichiarato di essere stata raggiunta da amici o parenti.
Altrettanto
interessante è la distribuzione della percentuale di genitori
esposti ad attività specifiche di NpL, quali materiali informativi o
il dono del libro, in particolare, nuovamente la provincia di
Brindisi risulta essere molto sensibile alla promozione della lettura
in epoca precoce, così come anche la provincia di Foggia.
Analisi
dei fattori che influenzano la presenza di attitudine alla lettura ad
alta voce in famiglia
La
Tabella VIII mostra i risultati relativi ai fattori che potrebbero
influenzare la presenza di attitudine alla lettura ad alta voce in
famiglia.
È emersa
una differenza rispetto all'attitudine a leggere tra le varie
province esaminate come già si era potuto constatare, a livello di
frequenze, dalla Tabella V.
Interessanti
sono anche i risultati relativi alla scolarità materna e paterna:
maggiore è il titolo di studio dei genitori più è probabile che il
bambino possa beneficiare della lettura ad alta voce, come riportato
in Tabella VIII e in Tabella
IX.
Scolarità
materna e attitudine alla lettura ad alta voce
|
||
|
Presenza
attitudine
|
p
|
Nessuna
o licenza elementare
|
1%
|
0,001
|
Diploma
scuola media inferiore
|
29,6%
|
|
Diploma
scuola media superiore
|
44%
|
|
Laurea
|
25,4%
|
|
TOTALE
|
100%
|
Scolarità
paterna e attitudine alla lettura ad alta voce
|
||
|
Presenza
attitudine
|
p
|
Nessuna
o licenza elementare
|
1,4%
|
0,001
|
Diploma
scuola media inferiore
|
34,7%
|
|
Diploma
scuola media superiore
|
45,8%
|
|
Laurea
|
18,1%
|
|
TOTALE
|
100%
|
Anche
l'età della madre alla prima gravidanza superiore ai 18 anni si
associa in maniera statisticamente significativa all'attitudine a
leggere ad alta voce (χ2 = 9,14; p < 0,01); in particolare, tale
capacità genitoriale sembra essere più presente tra le donne che
partoriscono più tardi il primo figlio. Nessuna differenza è stata
evidenziata rispetto al sesso del bambino, al peso alla nascita, alla
provenienza da una famiglia monoparentale.
Purtroppo
dai dati emerge, altresì, come l'incoraggiamento a leggere ad alta
voce al bambino fornito da un medico non si associ in maniera
statisticamente significativa a una maggiore attitudine alla lettura
ad alta voce; la stessa cosa avviene per l'incoraggiamento fornito
da altre figure quali amici, parenti, insegnanti, così come per la
distribuzione del materiale informativo NpL.
Poiché
la somministrazione del questionario è avvenuta contestualmente
all'adesione da parte dei pediatri di libera scelta al programma
NpL, si è voluto verificare se a distanza di due anni dalla prima
somministrazione del questionario vi siano stati dei cambiamenti
nelle abitudini familiari per quanto riguarda la lettura con i
bambini.
Nella
fase del post-intervento sono stati raccolti complessivamente 104
questionari, in quanto vi è stata una difficoltà da parte dei
pediatri di base a ricontattare gli stessi genitori che avevano
partecipato alla prima fase dello studio. Nella Tabella
X sono riportati i dati relativi alla distribuzione
dei questionari nelle province; come si può notare non sono
disponibili i dati relativi alle province BAT e Brindisi.
Distribuzione
dei questionari nelle diverse Province
|
||
Province
|
Frequenza
|
Percentuale
|
Bari
|
11
|
10,6%%
|
Foggia
|
20
|
19,2%
|
BAT
|
-
|
-
|
Lecce
|
55
|
52,9%
|
Taranto
|
18
|
7,3%
|
Brindisi
|
-
|
-
|
Tot.
|
104
|
100%
|
Innanzitutto,
si è voluto verificare se la fase di sensibilizzazione del programma
NpL promosso dai pediatri di libera scelta abbia raggiunto la
popolazione oggetto di studio.
Per
verificare tale obiettivo si sono confrontati gli esiti pre e post
intervento relativamente alle seguenti variabili:
- “incoraggiamento alla lettura da parte di un medico” misurata al tempo1 (PRE) e al tempo2 (POST);
- “ha ricevuto materiale informativo su NpL” misurata al tempo1 (PRE) e al tempo2 (POST);
- “il genitore preferisce leggere al figlio” misurata al tempo1 (PRE) e al tempo2 (POST);
- “suo figlio preferisce leggere” misurata al tempo1 (PRE) e al tempo2 (POST);
- “legge al bambino per aiutarlo ad addormentarsi la sera” misurata al tempo1 (PRE) e al tempo2 (POST);
- “ha mai letto libri per bambini?” misurata al tempo1 (PRE) e al tempo2 (POST).
Come si
può notare dalla Tabella XI su 85
genitori che non erano mai stati incoraggiati a leggere ad alta voce
dal proprio medico, ben 81, a distanza di due anni dall'avvio del
progetto NpL, hanno dichiarato di essere stati incoraggiati alla
lettura.
Esposizione
alla lettura ad alta voce da parte del pediatra
|
||||
|
Qualche
medico l'ha mai incoraggiata /o a leggere a voce alta a suo
figlio? (POST)
|
p
|
||
SI
|
NO
|
0,05
|
||
Qualche
medico l'ha mai incoraggiato/a a leggere a voce alta a suo/a
figlio/a? (PRE)
|
SI
|
9
|
1
|
|
NO
|
81
|
4
|
Allo
stesso modo, di 81 genitori che non erano a conoscenza del programma
“Nati per Leggere” durante la prima somministrazione del
questionario, ben 77 hanno dichiarato, nella seconda rilevazione, di
averne ricevuto materiale informativo (Tabella
XII).
Conoscenza
del programma “Nati per Leggere”
|
||||
|
Ha
ricevuto materiale informativo sul programma “Nati per Leggere”?
(POST)
|
p
|
||
SI
|
NO
|
0,06
|
||
Ha
ricevuto materiale informativo sul programma “Nati per Leggere”?
(PRE)
|
SI
|
17
|
1
|
|
NO
|
77
|
4
|
Dai dati
emerge, quindi, come il progetto di promozione alla lettura abbia
raggiunto i genitori. L'informazione è di primaria importanza in
quanto in grado di promuovere i cambiamenti auspicati.
A tal
proposito, i dati evidenziano come i genitori abbiano incluso la
lettura tra le cose che preferiscono fare con il proprio figlio
(Tabella XIII).
Cosa
preferisce fare il genitore con il proprio figlio
|
||||
|
Il
genitore preferisce leggere al figlio (POST)
|
p.
|
||
SI
|
NO
|
.06
|
||
Il
genitore preferisce leggere al figlio (PRE)
|
SI
|
10
|
5
|
|
NO
|
73
|
11
|
Dai dati
(anche se non statisticamente significativi), emerge come la lettura
ad alta voce sia diventata un'attività gradita anche dai bambini
stessi (Tabella XIV).
Quali
sono le cose che suo figlio preferisce fare?
|
||||
|
Suo
figlio preferisce leggere (POST)
|
p
|
||
SI
|
NO
|
0,54
|
||
Suo
figlio preferisce leggere (PRE)
|
SI
|
10
|
4
|
|
NO
|
58
|
27
|
Vi è
anche un numero crescente di genitori, che dichiara di utilizzare la
lettura ad alta voce come una pratica utile per aiutare il proprio
figlio ad addormentarsi la sera (Tabella XV).
Cosa
fa per aiutare il suo bambino ad addormentarsi la sera?
|
||||
|
Legge
al bambino per aiutarlo ad addormentarsi la sera (POST)
|
p
|
||
SI
|
NO
|
0,05
|
||
Legge
al bambino per aiutarlo ad addormentarsi la sera (PRE)
|
SI
|
4
|
0
|
|
NO
|
42
|
53
|
Dalla
tabella sedici (anche se il risultato non è significativo) si rileva
ben 42 genitori che avevano dichiarato alla prima rilevazione di non
aver mai letto un libro hanno modificato il loro atteggiamento
(Tabella XVI).
Quali
sono le cose che suo figlio preferisce fare?
|
||||
|
Ha
mai letto libri per bambini? (POST)
|
p.
|
||
SI
|
NO
|
0,29
|
||
Ha
mai letto libri per bambini? (PRE)
|
SI
|
55
|
4
|
|
NO
|
42
|
1
|
Tabella
XVI
Il
presente studio si è proposto in primis di analizzare il fenomeno
della lettura in famiglia ai bambini nei primi tre anni di vita nella
Regione Puglia. I dati regionali purtroppo sono in linea con quelli
ottenuti dallo studio su tre città italiane11.
I
risultati della prima fase della ricerca, infatti, mettono in
evidenza come complessivamente l'attitudine a leggere ad alta voce
sia presente nel 17% circa delle famiglie pugliesi, se pur con
differenze rilevanti in rapporto alle province (35,1% Bari; 2,7%
Foggia; 5,2% BAT; 37,9% Lecce; 14,6% Taranto; 4,3% Brindisi).
Rispetto all'eterogeneità emersa, è plausibile ipotizzare due
ragioni: innanzitutto, i sottocampioni di genitori nelle diverse
province posso provenire da diversi contesti socio-culturali e quindi
anche se la campionatura è stata casuale, in alcune realtà hanno
aderito un maggior numero di genitori con bassa istruzione, oppure è
probabile che in alcune realtà come ad esempio quelle
dell'entro-terra foggiano, vi sia un maggior degrado sociale e una
minore occasione di scambi culturali, rispetto, ad esempio, alla
provincia barese. Quest'ultima ipotesi presenta importanti
implicazioni circa la pianificazione di interventi di supporto alle
genitorialità e della promozione della lettura in epoca precoce che
diventino più mirati e con una cadenza più regolare e sistematica.
Anche
l'età si configura come una variabile importante nel determinare
l'attitudine alla lettura. I dati raccolti evidenziano, infatti,
come l'attitudine/abitudine a leggere si registri a partire solo da
circa 15 mesi (14,67 mesi per la Provincia di Bari; 13,25 mesi per la
Provincia di Foggia; 11,34 mesi per la Provincia di BAT; 15, 95 mesi
per la Provincia di Lecce; 13,11 mesi per la Provincia di Taranto;
22,11 mesi per la Provincia di Brindisi). Tale dato implica la
credenza da parte dei genitori che si possa leggere ai propri figli
solo quando si ritiene che quest'ultimi posseggano le capacità
cognitive per seguire le storie e comprendere quanto viene loro
raccontato, sottovalutando il ruolo che le immagini, i colori e la
condivisione di uno “spazio relazionale”, quale quello di
sfogliare un libro in braccio alla propria madre o padre, possano
avere nello sviluppo non solo cognitivo ma anche emotivo del
bambino12.
La
seconda fase della ricerca è stata quello di verificare l'efficacia
degli interventi NpL attraverso il contributo dei pediatri di
famiglia, non soffermandosi sulla modificazione degli esiti finali
attesi (sviluppo del linguaggio, competenze emergenti, successo
scolastico), ma valutando un esito intermedio, ossia i cambiamenti
nelle abitudini familiari per quanto riguarda la lettura con i
bambini, a distanza di due anni dal programma di intervento NpL. I
risultati ottenuti sono stati positivi e incoraggianti. Infatti, su
85 genitori che non erano mai stati sollecitati a leggere ad alta
voce dal proprio medico, ben 81 sono stati incoraggiati a leggere e
informati dei benefici di tale attitudine. I genitori hanno, dunque,
accolto positivamente le proposte e i consigli del proprio pediatra,
che in 77 casi ha fornito loro materiale informativo sul progetto NpL
e il dono di un libro.
Tutto ciò
ha modificato l'atteggiamento dei genitori verso la lettura: ben 73
genitori che non nominavano la lettura come attività preferita
svolta con i propri figli nella fase pre intervento hanno modificato
il loro comportamento.
I
risultati, quindi, per quanto verificabili solo su una parte delle
famiglie indagate nella prima parte dello studio, evidenziano la
stretta correlazione tra l'implementazione del progetto e
l'attitudine dei genitori a leggere a voce alta storie e
filastrocche ai bambini. È in tale senso che l'influenza del
pediatra potrebbe divenire determinante nell'anticipare i tempi in
cui gli adulti “significativi” si avviano a condividere il mondo
dei libri coi bambini. Si possono iniziare a raccontare favole e a
leggere filastrocche ai piccoli sin dalla nascita, anche se il
bambino non comprenderà tutte le parole, saranno il suono e
l'intonazione della voce della mamma o del papà che lo
tranquillizzeranno, ad esempio, aiutandolo ad addormentarsi
serenamente.
Tutto ciò
è strettamente connesso ai risultati degli studi che dimostrano come
leggere a voce alta, con una certa continuità ai bimbi in età
prescolare abbia una positiva influenza sia dal punto di vista
relazionale (è un'opportunità di relazione tra bambino e
genitori) sia dal punto di vista cognitivo (si sviluppa meglio e più
precocemente la comprensione del linguaggio e la capacità di
lettura); per di più si consolida nel bambino l'abitudine a
leggere che si protrae, poi, nell'età successive anche grazie
all'impriting precoce legato alla relazione13-16.
In
conclusione, i dati raccolti confermano i risultati delle ricerche
condotte sia in ambito nazionale, che internazionale (quali ad
esempio Born to Read, Reach out and Read ecc.) volti a incrementare
l'attitudine alla lettura a voce alta ai bambini sin dalla nascita
e segnalano l'importanza di proseguire, anche nella nostra Regione,
a lavorare per far sì che, in tempi sempre più brevi, un numero
sempre maggiore di genitori introduca l'attitudine a leggere a voce
alta ai propri bambini tra le proprie abitudini familiari17-19.
A tal
proposito, l'approccio di NpL sembra valido e in particolare
dimostra empiricamente di poter incidere sull'attitudine dei
genitori attraverso il semplice consiglio fornito dal pediatra di
famiglia, accompagnato dalla consegna di materiali informativi
specifici e dono di libri.
Un limite
del presente studio è costituito dal fatto che l'adesione al
progetto da parte dei pediatri sia avvenuta su base volontaria può
aver creato un bias nella selezione dei pazienti, comportando quindi
una difficoltà nella trasferibilità dei risultati. In futuro,
pertanto, sarebbe importante replicare i risultati ottenuti
effettuando un maggior bilanciamento dei soggetti coinvolti rispetto
alle variabili socio-demografiche.
- Panza C. Nati per Leggere: perché un pediatra deve interessarsi alla Child Literacy, 2012, www.natiperleggere.it.
- Morrow LM, Young J. A Collaborative Family Literacy Program: The Effects on Children's Motivation and Literacy Achievement. Early Child Development and Care 1997;127:13-25.
- Kuhl PK. A new View of Language Acquisition. Proc Natl Acad Sci 2000;97:11850-7.
- Sénéchal M, Lefevre J., Thomas EM, Daley KE. Differential Effects of Home Literacy Experiences on the Development of Oral and Written Language. Reading Research Quarterly 1998;33:96–116.
- Valentino Merletti R. Leggere ad alta voce. Collana “Infanzie”. Milano, Mondadori, 1996, pp. 159.
- Berti S. La promozione della lettura in rete: “Nati per Leggere”. Università degli Studi di Padova, manoscritto non pubblicato, 2007.
- Ronfani L, Sila A, Malgaroli G, Causa P, Manetti S. La promozione della lettura ad alta voce in Italia. Valutazione dell'efficacia del progetto Nati per Leggere. “Quaderni acp” 2006;13:187-94.
- Blezza Picherle S. Diventare lettori oggi. Problemi e prospettive educative. Verona, Libreria Editrice Universitaria, 2006, pp. 104.
- Levorato MC. Le emozioni della lettura, Collana “Studi e ricerche”, Bologna, il Mulino, 2000, pp. 277.
- Causa P. Evidenze degli effetti della promozione della lettura nelle cure primarie. “Quaderni acp” 2003;vol. X n° 6:42-6.
- Ronfani L, Sila A, Malgaroli G, Causa P, Manetti S. La promozione della lettura ad alta voce in Italia. Valutazione dell'efficacia del progetto Nati per Leggere. “Quaderni acp” 2006;13:187-94.
- Valentino Merletti R. Tognolini B. Leggimi forte: accompagnare i bambini nel grande universo della lettura. Milano, Salani Editore, 2006, pp.154.
- Levorato MC. Le emozioni della lettura. Collana “Studi e ricerche”, Bologna, il Mulino, 2000, pp. 277.
- Bravender T, Russell A, Chung RJ, Armstrong SC. A “novel” intervention: a pilot study of children's literature and healthy lifestyles. Pediatrics 2010;125:e513-7.
- Storch SA, Whitehurst GJ. Oral language and code-related precursors to reading: evidence from a longitudinal structural model. Developmental Psychology 2002;38:934-47.
- Frijters JC, Barron RW, Brunello M. Direct and mediated influences of home literacy and literacy interest on prereaders' oral vocabulary and early written language skill. Journal of Educational Psychology 2000;92:466-470.
- Salvarani U, Ravaglia A. Nutrire la mente per nutrire il corpo. Ragioni e riflessioni per aderire al progetto. http://www.regione.piemonte.it/natiperleggere.
- Reach Out and Read. Before and After Books and Reading (BABAR) Study, 2001. http://www.reachoutandread.org/FileRepository/newsletter_fall2001.pdf.
- Manetti S, Panza C, Tamburlini G. Nati per leggere. Strumenti per i pediatri delle cure primarie. Medico e Bambino 2011;30(3):167-74.
Vuoi citare questo contributo?