Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Febbraio 2005 - Volume VIII - numero 2
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Casi contributivi
Trattamento
ortognadontico del bambino con sindrome delle apnee ostruttive del
sonno (OSAS)
U.O.C.Chirurgia
Maxillo-Facciale,Ospedale S. Giovanni-Addolorata, Roma
Direttore:
Prof. G. Poladas
Indirizzo
per corrispondenza:
alfio.buccheri@libero.it
Keywords:
Obstructive sleep apnoea syndrome, mandibular advancement device,
rapid maxillary expansion
Summary:
Obstructive Sleep Apnoea Syndrome (OSAS) is a breathing disturbance,
characterised by breathing halts during sleep, which affects 1 -3% of
children. Therapy is different according OSAS aetiology and it can
consist of either medical or surgical therapy, treatment with CPAP or
orthodontic-orthopedic therapy. Orthodontic-orthopedic therapy
consists in using intraoral devices, such as Rapid Maxillary
Expansion(RME) or mandibular advancement appliances.
In this
study the Author describe two clinical cases of OSAS patients, one
treated with RME and the other with mandibular advancement appliance.
In both patients an improvement in nocturnal apnoeas and snoring was
obtained, as confirmed by polysomnographic tests.
La
sindrome delle apnee notturne (OSAS) è un disturbo del sonno
ad eziologia multifattoriale caratterizzato da episodi di
totale-parziale ostruzione delle prime vie aeree durante il riposo
notturno, con presenza di attività dei muscoli respiratori
diaframmatici e assenza di flusso aereo oro-nasale. A ciò si
associa desaturazione ossiemoglobinica e ipercapnia 1-4.
L'incidenza
delle OSAS in età evolutiva si aggira intorno all'1-3% e
colpisce prevalentemente la fascia di età compresa tra i 2 e 5
anni senza differenze tra i due sessi 1.
La causa più comune di OSAS in età pediatrica è
l'iperplasia adenotonsillare.
I
meccanismi che entrano in gioco nel determinismo delle apnee
ostruttive del bambino spesso risultano diversi da quelli
dell'adulto. Il meccanismo patogenetico sarebbe legato alla anomala
funzione dei muscoli dilatatori dell'orofaringe come il genioglosso
la cui attività normalmente risulta in fase con
l'inspirazione. L'alterata funzione o l'alterato controllo
nervoso dei muscoli orofaringei, e del genioglosso in particolare, in
associazione molto spesso ad una ipertrofia adenotonsillare, porta ad
un collasso totale del lume faringeo 1-4.
Altri fattori anatomici predisponesti sono rappresentati da: stenosi
nasale, rinite stagionale, polipi nasali, macroglossia, palatoschisi,
malformazioni cranio-facciali legate ad alcune sindromi (Sindrome di
Down, Sindrome di Pierre Robin, di Crouzon, ecc.). L'obesità è
a volte un cofattore importante sia come causa dell'OSAS (obesità
severa), sia come condizione peggiorativa di situazione anatomiche
presenti.
I bambini
con OSAS possono presentare dei segni e dei sintomi caratteristici
rappresentati essenzialmente dal russamento con apnee. La sindrome
può essere causa di inappetenza, sonnolenza diurna, e di
rilevanti sequele cardiovascolari e cognitive.
Per la
diagnosi delle OSAS, oltre alla anamnesi, ci si avvale della
polisonnografia notturna o del più semplice monitoraggio
cardio-respiratorio, che ci danno la possibilità di confermare
o meno il sospetto e di valutarne la gravità. Il monitoraggio
cardio-respiratorio tra le tante variabili esaminate, ci permette di
valutare l'indice di apnee-ipopnee (RDI) (per essere classificate
come apnne o ipopnee nel bambino devono durare almeno 5 secondi), la
saturazione di ossigeno e la presenza o meno del russamento. Per la
diagnosi di OSAS, il criterio polisonnografico nel bambino, secondo
le piu' recenti linee guida nazionali 5,
classifica:
- OSAS minima, RDI=1-3 e/o la presenza di russamento continuo per almeno il 50% del sonno associata a desaturazioni di O2 superiori al 4% e SAO2 media>97%;
- OSAS lieve, RDI=3-5 e SAO2 media >97%;
- OSAS moderata, RDI=5-10 con SAO2 media>95%;
- OSAS severa, RDI>10 con SAO2 media <95%.
Nella
pratica clinica bisogna considerare che l'indagine strumentale
polisonnografica sia a volte difficilmente fattibile ed ipotizzabile
come routine in ogni bambino con OSAS perché avrebbe un costo
sociale non indifferente. Esistono dei questionari specifici ed
accreditati per la diagnosi clinica di questa condizione che hanno un
buon indice di affidabilità.
In alcune
specifiche situazioni può essere di ausilio diagnostico l'Rx
telecranio in proiezione latero-laterale, per valutare la presenza di
una eventuale ipertrofia adenotonsillare e lo spazio respiratorio
superiore. Sulla stessa radiografia è possibile eseguire un
tracciato cefalometrico per evidenziare possibili caratteristiche
dento–scheletriche predisponesti i disturbi respiratori.
La
terapia piu' spesso praticata in questi bambini è
l'adenotonsillectomia la cui efficacia nella risoluzione dell'OSAS
e del russamento risulta molto alta 1.
L'applicazione
della CPAP (Nasal continuos positive airway pressare) nei bambini
trova, invece, per la scarsa praticità di tale scelta
terapeutica, un'indicazione più limitata rispetto ai
soggetti adulti.
Un ruolo
significativo, invece, può assumere la terapia
ortopedica-ortodontica nei soggetti in crescita con OSAS e
russamento. Infatti, a volte i bambini OSAS presentano delle
caratteristiche dentoscheletriche peculiari quali retrusione
mandibolare associata o meno a morso profondo, palato ogivale
associato o meno a morso crociato mono o bilaterale, che potrebbero
influire sui disturbi respiratori. Tale approccio terapeutico mira al
ripristino di un rapporto armonico mascellare-mandibolare e di
conseguenza tra le arcate dentarie, e ci consente attraverso
l¢applicazione di determinate procedure terapeutiche di ottenere
dei benefici respiratori non indifferenti.
I°
Caso- La piccola S.T. di anni 4 è giunta alla nostra
osservazione per una visita ortodontica mandata dal suo pediatra di
famiglia. All'anamnesi risultava che la bambina respirava
prevalentemente con la bocca e durante la notte russava e andava i
apnea. All'esame clinico ortodontico la bambina presentava un morso
inverso anteriore con palato ogivale (Figura
1).E' stato richiesto quindi un monitoraggio
cardio-respiratorio che è stato eseguito con un poly-mesam 8
canali portatile. Tale esame ha evidenziato un RDI =13 associato a
forte russamento (Figura
2). Sulla radiografia del cranio in proiezione latero-laterale è
stata eseguita l'analisi cefalometrica che ha messo in evidenza una
I classe scheletrica con tendenza alla III in soggetto ipodivergente.
In considerazione del morso inverso e del palato ogivale, si è
deciso di applicare un espansore rapido palatale con ganci per
maschera di Del aire (Figura
3). Ottenuta l'apertura della sutura palatina è stata
applicata la Maschera facciale di Delaire per la trazione
postero-anteriore del mascellare superiore. Dopo 2 mesi dall'inizio
della terapia è stato eseguito un monitoraggio
cardio-respiratorio di controllo che ha messo in evidenza un RDI= 5
con riduzione del russamento rumoroso (Figura
4). Dopo 6 mesi, ottenuta la correzione del morso inverso e del
palato ogivale, una volta rimosso l'espansore rapido e la maschera
facciale, è stato applicato un apparecchio funzionale di III
classe come mantenimento. La correzione della malocclusione ha
coinciso con il miglioramento dei sintomi respiratori come anche
riferito dalla madre.
II°
caso- La bambina E.R. di anni 5 è giunta alla nostra
osservazione per una visita ortodontica mandata dallo specialista
O.R.L. in quanto soggetto respiratore orale con alla anamnesi
tonsilliti ricorrenti, otiti e russamento cronico. All'esame clinico
ortodontico si evidenziava un morso profondo associato ad una II
classe dentale da presumibile retrusione mandibolare con affollamento
marcato della arcata inferiore (Figura
5) E' stato eseguito un monitoraggio cardio-respiratorio con un
Poly-mesam 8 canali portatile, che ha evidenziato un RDI=6,
russamento e una saturazione basale media dell'86% (Figura
6).
L'analisi
cefalometrica eseguita sulla RX del cranio in proiezione
latero-laterale confermava la II classe scheletrica da posizione
arretrata del mascellare inferiore.
Si è
deciso di applicare un apparecchio funzionale di II classe per
favorire l'avanzamento mandibolare. Dopo 2 mesi dall'applicazione
dell'apparecchio (Figura
7) è stato eseguito un esame polisonnografico di controllo
con apparecchio di avanzamento mandibolare. L'esame ha evidenziato
un RDI=2, una saturazione basale media del 98%, con una notevole
riduzione del russamento rumoroso notturno come anche confermato
dalla madre (Figura
8).Contestualmente si è ottenuto un notevole miglioramento
della malocclusione con l'apertura del morso e l'avanzamento
mandibolare che ha determinato la riduzione dell'overjet.
I casi
trattati in questo lavoro si prestano ad interessanti considerazioni
riguardo al miglioramento respiratorio-funzionale, strumentale e
clinico osservato. L'espansione rapida palatale, come provato in
studi precedenti, sarebbe in grado di ridurre le resistenze nasali al
passaggio del flusso aereo aumentando lo spazio respiratorio delle
fosse nasali specialmente nella porzione inferiore (6-8). A ciò
potrebbe associarsi, una “espansione” volumetrica dello spazio
faringeo e una riduzione delle masse adenoidee .
L'espansione
rapida palatale, infatti presumibilmente, in relazione al principio
chiamato “The law of the Tension Stress” (9,10), sarebbe in grado
di determinare una attivazione metabolica dei tessuti molli
circostanti i siti ossei espansi. Più precisamente,
l'espansione mascellare, determinando posteriormente, anche una
espansione trasversale dei processi pterigoidei dello sfenoide su cui
la porzione superiore del faringe si inserisce, sarebbe in grado di
aumentare lo spazio rinofaringeo Tale meccanismo espansivo dello
scheletro mascellare, con l¢allontanamento dei segmenti ossei
dei due emimascellari, provocherebbe, quindi, una tensione sui
tessuti che delimitano lo spazio faringeo superiore producendo uno
stiramento tessutale e, di conseguenza, un ampliamento dello spazio
respiratorio superiore con riduzione del rischio di collasso delle
pareti faringee . A ciò si aggiunge, probabilmente, anche la
migliore postura linguale dovuta all¢espansione palatale ed al
conseguente aumento di volume della cavità orale, che permette
di ottenere un ampliamento dello spazio aereo retrolinguale (11-14).
L'espansione palatale, inoltre, potrebbe avere degli effetti
diretti sulla funzione del palato molle con ripercussioni dirette
sulla pervietà delle prime vie aeree (11-14). Per quanto
riguarda i dispositivi intraorali per le apnee notturne e il
russamento, nella maggior parte dei casi, determinano un avanzamento
mandibolare e linguale associato ad una attivazione dei muscoli
genioglossi e sono quindi in grado di ridurre le resistenze delle
prime vie aeree, ampliando le dimensioni del lume orofaringeo (PAS)
(7,15,16). I bambini OSAS possono presentare un morso profondo
associato a retrusione mandibolare (13,17,18). Queste
caratteristiche, in particolare, favoriscono una posizione linguale
arretrata con riduzione del lume faringeo e del PAS. Tutto ciò,
in posizione supina e in combinazione agli altri fattori ostruttivi
prima descritti, è in grado di provocare un aumento delle
resistenze al passaggio dell'aria con insorgenza del russamento,
prima, e delle apnee, dopo (19). Ciò può determinare
l'instaurarsi di un circolo vizioso con ulteriore incremento del
volume adenotonsillare stimolato dall'errato “pattern”
respiratorio.
Da quanto
detto, si evince l'importanza dell'approccio
ortopedico-ortodontico che, qualora ci sia una specifica indicazione,
andrebbe preso in considerazione nei bambini che presentano una
sindrome dell'apnea ostruttiva da sonno. Per tale ragione è
auspicabile una collaborazione multidisciplinare tra il pediatra,
l'otorinolaringoiatra e l'ortodontista nell'approccio
diagnostico e terapeutico al bambino OSAS al fine di assicurare un
migliore e completo risultato terapeutico.
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Figura
2: Monitoraggio cardio-respiratorio eseguito prima della terapia
ortopedica-ortodontica dove si evidenzia la presenza delle
apnee-ipopnee ostruttive (RDI=13).
Figura
3: Correzione del morso inverso e ampliamento dei diametri
traversi con espansore rapido con braccetti per Maschera di Delaire.
Figura
4: Monitoraggio cardio-respiratorio eseguito dopo terapia
Ortopedica-ortodontica dove si evidenzia una drastica riduzione delle
apnee-ipopnee (RDI=5)
Figura
5: Paziente R.A. di anni 5. Si evidenzia II classe da retrusione
mandibolare con morso profondo.
Figura 7: Paziente R.A. dopo terapia ortopedica-ortodontica.si
evidenzia un'apertura del morso con correzione della retrusione
mandibolare.
Figura
8: Monitoraggio cardio-respiratorio eseguito con apparecdchio di
avanzamento mandibolare.Si evidenzia una riduzione delle apnee-
ipopnee.(RDI=2) .
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