Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Ottobre 2007 - Volume X - numero 8
M&B Pagine Elettroniche
Occhio all'evidenza
E'
possibile diminuire lo sviluppo dell'asma e delle allergie
riducendo precocemente, nei bambini a rischio, l'esposizione agli
allergeni alimentari ed ambientali?
UO
di Pediatria Ospedale San Giacomo Castelfranco Veneto (TV)
Indirizzo
per corrispondenza: dradzik@tiscali.it
Prevention
of allergic disease during childhood by allergen avoidance: the Isle
of Wight prevention study.
Arshad
SH, Bateman B, Sadeghnejad AS, Gant C, Matthews SM. J Allergy Clin
Immunol 2007;119:307-13.
DOMANDA
Riducendo
l'esposizione agli allergeni alimentari e a quelli dell'acaro
della polvere di casa nei bambini a “rischio” durante i primi
anni di vita, si riesce a prevenire lo sviluppo di asma e di allergia
negli anni successivi?
L'asma
bronchiale, la dermatite atopica e la rinite allergica sono patologie
complesse nelle quali fattori ambientali interagiscono con una
predisposizione genetica particolare. Numerosi trial sono stati
organizzati in passato, per valutare se, interventi preventivi
applicati nelle prime età della vita potessero risultare
efficaci nel ridurre l'incidenza di allergie negli anni successivi;
i risultati ottenuti sono stati contrastanti: 4 SCR (Studi Clinici
Randomizzati) controllati sono stati condotti in bambini ad alto
rischio di sviluppare allergie, reclutati prima della nascita, nei
confronti dei quali sono stati eseguiti interventi multipli di
riduzione della concentrazione di acari nell'ambiente domestico e
di modifiche della loro dieta1-4. Nel primo di questi
studi, l'Australian Childhood Asthma Prevention Study1,2
erano state adottate una profilassi ambientale contro l'acaro e una
supplementazione dell'alimentazione dei bambini con acidi grassi
omega-3; a 3 anni gli investigatori erano riusciti ad ottenere una
riduzione significativa del 10% nella prevalenza della tosse nei
soggetti atopici, ma non nei non atopici, nel gruppo attivo che
seguiva la dieta e una significativa diminuizione della
sensibilizzazione verso l'acaro. Nel Manchester Childhood Asthma
and Allergy Prevention Study3, utilizzando misure di
controllo ambientale era stata ottenuta una significativa riduzione
della prevalenza di broncospasmo grave, della prescrizione dei
farmaci per il trattamento degli attacchi di broncospasmo e del
broncospasmo indotto dal gioco vigoroso e dal pianto durante il primo
anno di vita. Questi esiti promettenti sono stati poi anche
confermati da un recente studio canadese4 che, reclutando
un gruppo di 555 bambini, con familiarità per asma ed
allergie, ha documentato, all'età di 7 anni, in coloro che
seguivano una profilassi antiacaro, escludevano animali e fumo dalla
casa sin dalla nascita, rispetto ai controlli, una minor prevalenza
di asma diagnosticato da un pediatra allergologo, ma non di rinite
allergica e di dermatite atopica. A risultati contrari è
giunto invece lo studio multidisciplinare Europeo di prevenzione nei
bambini allergici, che prevedeva non solo misure antiacaro, ma anche
un pacchetto educazionale sullo sviluppo delle allergie5:
non sono state riscontrate differenze nella prevalenza della
sensibilizzazione all'acaro e in quella a svariati sintomi asmatici
all'età di 2 anni. Lo studio effettuato sull'isola di
Wight in Gran Bretagna, che andiamo ora ad esaminare6 è
il più recente su questo argomento e si contraddistingue dai
precedenti per aver applicato misure preventive ambientali e
dietetiche molto restrittive, che comprendevano anche un controllo
della compliance al trattamento.
I
RISULTATI DI QUESTO STUDIO SONO VALIDI?
L'assegnazione
dei pazienti nei gruppi di trattamento è stata effettuata in
modo randomizzato?
Sì,
la sequenza con cui i pazienti sono stati assegnati alle due modalità
di trattamento è stata generata in modo casuale da un
computer: ciascun partecipante aveva quindi le stesse probabilità
di essere assegnato al gruppo che doveva seguire la profilassi o le
cure abituali. La Tabella 1 dell'articolo originario testimonia che
i pazienti di entrambi i gruppi presentavano delle caratteristiche
demografiche simili (sesso, percentuale di allergia nella madre,
padre, fratelli e sorelle, fumo dei genitori, ordine di nascita),
fatta eccezione per la presenza di animali domestici all'età
di 8 anni, più frequente in coloro che erano stati assegnati
al trattamento di controllo: il processo di randomizzazione ha avuto
quindi effettivamente successo. Non vengono fornite informazioni
invece riguardo l'occultamento della lista di assegnazione, un
accorgimento considerato fondamentale per evitare distorsioni (bias)
nei risultati finali. Lo studio è stato condotto presso
l'Isola di Man in Gran Bretagna, reclutando una coorte di 120
bambini nati nel 1990, caratterizzati dall'avere un alto rischio di
sviluppare allergie. Questi soggetti sono stati randomizzati prima
della nascita a ricevere:
- I Gruppo (n=58): un trattamento profilattico dietetico consistente nell'eliminazione stretta dei comuni allergeni alimentari della dieta (latte vaccino, uova, frumento, frutta secca, soia e pesce) fino all'età di 12 mesi di vita; le madri che allattavano, per tutta la durata dell'allattamento stesso seguivano la stessa alimentazione ristretta (eccetto che per il frumento). In più venivano attuate misure per ridurre l'esposizione all'acaro della polvere come un trattamento con acaricidi (Acaros, Crawford Chemicals) dei tappeti, dei materassi e dei divani nella camera da letto dei bambini e nel salotto da ripetere ogni 3 mesi e l'uso di coprimaterassi impermeabili in polivinile.
- II Gruppo (n=62): un trattamento di controllo con raccomandazioni di cure standard generiche.
I criteri
per essere inclusi nel gruppo ad alto rischio erano rappresentati
dall' avere 2 o più membri stretti della famiglia affetti da
una malattia allergica (asma, dermatite atopica o rinite allergica) o
avere un genitore o un fratello con una di queste malattie allergiche
+ IgE seriche cordonali > 0.5 kU/l. La compliance delle madri alla
dieta veniva verificata attraverso l'analisi effettuata “a
random” di campioni del loro latte, ricercando le eventuali
proteine di latte vaccino presenti (beta-lattoglobuline e caseina).
Formule parzialmente idrolizzate (Aptamil HA, Milupa) venivano
somministrate come supplemento ai bambini del gruppo attivo, dalla
nascita, in caso di carenza di latte materno o quando l'allattamento
al seno veniva discontinuato dopo i 9 mesi.
Il
follow-up è stato completo?
Gli
Autori ci informano che l'88% dei pazienti ha completato lo studio.
Le perdite sono quindi < 20%, una soglia che non deve essere
superata per considerare validi i risultati di uno studio. In un
report precedente7, gli Autori avevano riferito che quasi
il 50% delle madri considerate eleggibili aveva rifiutato il consenso
a partecipare a questo trial.
Tutti
i pazienti sono stati analizzati nei rispettivi gruppi di
randomizzazione?
No, 10
madri che erano state randomizzate nel gruppo di intervento avevano
considerato la loro dieta troppo restrittiva e avevano abbandonato lo
studio entro le prime 4 settimane (la maggior parte entro i primi
giorni); 5 bambini del gruppo di controllo vennero perduti al
follow-up nei primi 12 mesi. Purtroppo di tutti questi pazienti non
si è stato tenuto conto nell'analisi finale, cioè non
è stata effettuata l'analisi “Intention To Treat” (ITT),
che prevede che si tenga conto di tutti i partecipanti
originariamente arruolati nei rispettivi gruppi di trattamento,
indipendentemente dall'aver o meno portato a termine lo studio o
assunto la terapia.
A
eccezione dell'intervento sperimentale, i gruppi sono stati
trattati in modo uguale?
Sì.
Una valutazione accurata di un intervento richiede che tutti i
pazienti arruolati nel gruppo attivo e in quello di controllo siano
trattati in modo identico, a parte l'intervento in oggetto. Arshad
et al.6 hanno utilizzato dei metodi uniformi sia per
arruolare i pazienti, sia per eseguire le valutazioni diagnostiche e
cliniche: i controlli effettuati all'età di 1, 2, 4 e 8 anni
comprendevano questionari, incluso quello di Studio Standardizzato
Internazionale dell'Asma e delle Malattie Allergiche nei bambini,
l'esame obiettivo e gli SPT (Skin Prick Test) per i comuni
allergeni alimentari e respiratori effettuati con prodotti della
Ditta ALK, Danimarca (Dermatoph Pteron, Dermatoph farinae, graminacee
mix, alberi mix, gatto, latte, uova, merluzzo, arachidi, istamina,
controllo negativo di soluz. salina). Si considerava positiva la
comparsa di un pomfo del diametro medio ≥ 3 mm. Gli eventi primari
erano rappresentati dalla presenza di una malattia allergica (asma,
rinite e allergia alimentare) e da una sensibilizzazione a uno o più
dei comuni allergeni nel corso degli 8 anni di follow-up. La
definizione di asma si basava su di una storia di sintomi
caratteristici diagnosticati da un medico + almeno un episodio di
broncospasmo avvenuto durante gli ultimi 12 mesi oppure un storia di
almeno 3 episodi separati di wheezing persistente (di ≥ 3 giorni di
durata). La diagnosi di dermatite atopica veniva effettuata
utilizzando i 16 criteri di Hanifin e Rajka8, quella di
rinite allergica sulla base di un' ostruzione nasale tipica,
rinorrea e starnuti presenti durante la stagione estiva o durante
tutto l'anno, quella di allergia alimentare richiedeva la presenza
di segni tipici (rash, vomito e diarrea) che comparissero entro 2 ore
dall'ingestione di un alimento sospetto in ≥2 occasioni; la
diagnosi di atopia era definita da una reazione positiva allo SPT a
≥1 allergeni. I bambini con manifestazioni cliniche suggestive
venivano definiti come “allergici” se c'era evidenza di una
sensibilizzazione allergica allo SPT; ad esempio un bambino con asma
e reazione positiva allo SPT veniva definito come avere un asma
allergico.
I
pazienti, i medici ed il personale addetto alla sperimentazione,
erano ciechi rispetto al trattamento assegnato?
Lo studio
è stato effettuato in singolo cieco: gli investigatori e i
valutatori degli eventi erano all'oscuro del tipo di dieta assegnata
ai pazienti.
QUALI
SONO I RISULTATI?
Quanto
grande è stato l'effetto del trattamento?
L'analisi
corretta per tutte le variabili confondenti più importanti ha
dimostrato che il gruppo che seguiva il trattamento profilattico,
rispetto a quello di controllo, presentava complessivamente durante i
primi 8 anni una significativa minor incidenza di asma, dermatite
atopica e di rinite allergica. L'incidenza di allergia alimentare
non risultava invece differente nei 2 gruppi (Tabella 1).
Tabella
1. Profilassi allergenica vs cure abituali nei bambini
Esiti
durante 8 anni |
Profilassi |
Cure
abituali |
RRR
corretto*
(IC
95%) |
NNT
corretto*
(IC) |
Asma
Asma
allergico |
18%
5,9% |
48%
26% |
62%
(da 21 a 84)
77%
(da 35 a 92) |
4
(da 3 a 10)
6
(da 5 a 12) |
Dermatite
atopica
DA
allergica |
17%
1,5% |
47%
27% |
64%
(da 23 a 86)
95%
(da 70 a 100) |
4
(da 3 a 10)
4
(da 4 a 6) |
Rinite
Rinite
allergica |
26%
5,3% |
45%
31% |
43%
(da 4.5 a 70)
81%
(da 50 a 93) |
6
(da 4 a 49)
5
(da 4 a 7) |
Allergia
alimentare
A.
alimentare IgE mediata |
35%
13% |
42%
26% |
16%
(da -44 a 61)
52%
(da -35 a 86) |
NS
NS |
RRR
= Riduzione Relativa del Rischio;
NNT
= Number Needed To Treat con i relativi Intervalli di Confidenza al
95% calcolati dagli OR corretti e dalla frequenza nel gruppo di
controllo dell'articolo.
La
formula per convertire gli Odds Ratio in NNT per OR < 1 è:
NNT=
1-[freq controllo X (1-OR)]/(1-freq controllo) X (freq controllo) X
(1-OR).
Analisi
corretta per età, sesso, allergie e asma nei fratelli, madre e
padre, primogenitura, educazione materna, cucina a gas, fumo materno
durante la gravidanza, fumo materno e paterno a 8 anni, presenza di
gatto e di cane.
Quanto
precisa è stata la stima dell'effetto del trattamento?
La
precisione dei risultati ottenuti può essere valutata
esaminando gli Intervalli di Confidenza intorno al valore stimato:
per la maggior parte degli eventi essi risultano ampi, tradendo una
scarsa numerosità campionaria, ma gli esiti rimangono comunque
largamente favorevoli all'intervento, anche considerando il solo
limite inferiore degli IC stessi (il risultato peggiore possibile).
I
RISULTATI MI SARANNO DI AIUTO NELLA CURA DEI MIEI PAZIENTI?
Sono
state considerate tutte le possibili conseguenze cliniche di rilievo?
Sì:
l'asma bronchiale, la dermatite atopica, la rinite e l'allergia
alimentare rappresentano le principali manifestazioni cliniche
dell'allergia.
Qual
è il bilancio rischio-beneficio e costo- beneficio del
trattamento sperimentale?
Si
direbbe favorevole, anche se per le madri che allattavano e i loro
bambini seguire le restrizioni dietetiche e ambientali previste,
doveva essere abbastanza impegnativo. Ci sarebbe piaciuto perciò
che gli investigatori avessero valutato anche il gradimento
all'intervento effettuato.
Questi
risultato possono essere applicati alla mia pratica clinica?
Per
giudicare sulla generalizzazione dei risultati bisogna considerare
che, come già detto, quasi metà delle madri ha
rifiutato il consenso a partecipare allo studio. Anche nella nostra
pratica di ogni giorno la compliance a questo genere di intervento
non sarebbe facile da ottenere.
CONCLUSIONI
Questo è
il secondo studio randomizzato, dopo quello di Chan-Yeung, et al4
che riesce a dimostrare come un intervento preventivo complesso
eseguito durante il primo anno di vita possa diminuire l'incidenza
di asma e di altre malattie allergiche in bambini a rischio. Il
successo ottenuto da Arshad et al6 può essere
dipeso dall'aver incorporato, durante il primo anno di vita,
insieme a misure di profilassi ambientale anche delle restrizioni
dietetiche, abbastanza drastiche. Limitare la profilassi
all'esclusivo allattamento al seno e alla dieta materna9 o
all'uso di formule ipoallergeniche10 aveva dato esiti
finora contrastanti, mentre le sole misure di profilassi ambientale
antiacaro non si sono dimostrate efficaci3,5.
Arshad et
al avevano pubblicato su Thorax alcuni anni fa uno studio
cross-sectional11 condotto sulla stessa popolazione di
bambini, al compimento del loro ottavo anno di vita. In quel caso non
erano state trovate differenze statisticamente significative tra il
gruppo attivo e quello di controllo riguardo la prevalenza di asma
bronchiale in quel particolare momento della vita. Non avendo
riscontrato degli esiti rilevanti con quell'analisi, gli autori
hanno deciso di esaminare la prevalenza complessiva della diagnosi di
asma durante tutto l'arco degli 8 anni, riportando i risultati che
vengono ora pubblicati. Sono state inoltre aggiunte rispetto al
lavoro precedente considerazioni analoghe anche per la dermatite
atopica e le allergie alimentari; per farci un'idea dell'entità
degli eventi raggiunta è utile soffermare la nostra attenzione
su quella ottenuta nel sottogruppo che presentava i sintomi più
severi della malattia, coloro che soffrivano di asma persistente e di
dermatite persistente. La prima diagnosi è stata effettuata
in 1/58 bambini del gruppo attivo (1,7%) e in 7/62 (11,3%) in quelli
del gruppo di controllo, con una Riduzione Assoluta del Rischio (RAR)
pari 9,6; il Number Needed To Treat (NNT) è pari a 11
(100/9,6), cioè bisogna far adottare le misure preventive
previste a 11 coppie madre-bambino, perché 1 bambino non vada
incontro ad asma persistente in 8 anni, proprio grazie alle misure
preventive. Per la dermatite atopica persistente il NNT è 16.
Un simile traguardo merita tanto sforzo? Ognuno lo potrà
giudicare, seconda il proprio metro!
Segnalo
alcuni limiti che potrebbero aver influenzato i risultati finali di
questo studio6: 1) l'essere stato organizzato in singolo
cieco: i genitori dei due gruppi erano a conoscenza del tipo di
intervento utilizzato, per cui coloro che appartenevano al gruppo di
controllo avrebbero potuto di loro iniziativa seguire alcune misure
profilattiche del gruppo attivo, nell'aspettativa di una possibile
effetto preventivo; 2) la scarsa numerosità campionaria; 3)
l'aver fatto adoperare nel gruppo attivo, in caso di
supplementazione, latti di tipo HA, la cui efficacia anti allergica è
controversa.
Bibliografia
- Mihrshahi S, Peat JK, Marks GB, Mellis CM, Tovey ER, Webb K. Eighteen-month outcomes of house dust mite avoidance and dietary fatty acid modification in the childhood asthma prevention study (CAPS). J Allergy Clin Immunol 2003;111:162-8.
- Peat JK, Mihrshahi S, Kemp A, Marks GB, Tovey ER, Webb K. Three year outcomes of dietary fatty acid modification and house dust mite avoidance in the childhooh asthma prevention study (CAPS). J Allergy Clin Immunol 2004;114:807-13.
- Custovic A, Simpson BM, Simpson A, Kissen P, Woodcock A, for the NAC Manchester Asthma and Allergy Study Group. Effect of environmental manipulation in pregnancy and early life respiratory symptoms and atopy during first year of life: a randomized trial. Lancet 2001;358:188-93.
- Chan-Yeung M, Ferguson A, Watson W. The Canadian Childhood Asthma Primary Prevention Study: outcomes at 7 years of age. J Allergy Clin Immunol 2005;116:49-55.
- Horak F, Matthews S, Ihorst G, Arshad SH, Frischer T, Kuehr J. Effect of mite-impermeable encasings and an educational package on the development of allergies in a mutinational randomized, controlled birth-cohort study-24 months results of the Study of Prevention of Allergy in children in Europe. Clin Exper Allergy 2004;34:1220-5.
- Arshad SH, Bateman B, Sadeghnejad A, Gant C, Matthews SM. Prevention of allergic disease during childhood by allergen avoidance: the Isle of Wight prevention study. J Allergy Clin Immunol 2007;119:307-13.
- Arshad SH, Matthews S, Gant C. Effect of allergen avoidance on development of allergic disorders in infancy. Lancet 1992;339:1493-7.
- Hanifin JM, Rajka G. Diagnostic features of atopic dermatitis. Acta Derm Venereol 1983;92:44-7.
- Kramer MS. Maternal antigen avoidance during pregnancy for preventing atopic disease in infants of women at high risk. Cochrane Library 2001;CD000133.
- Hays T, Wood RA. A systematic review of the role of hydrolyzed infant formulas in allergy prevention. Arch Pediatr Adolesc Med 2005;159:810-6.
- Primary prevention of asthma and atopy during childhood by allergen avoidance in infancy: a randomised controlled study.Thorax 2003;58(6):489-93.
Vuoi citare questo contributo?