Ottobre 2024 - Volume XLIII - numero 8

Medico e Bambino


Problemi correnti

L’enuresi notturna: inquadramento e gestione

Alba Martina Renzullo1, Simone Benvenuto1, Giulia Nait2, Marco Pennesi3

1Università di Trieste, 2Università di Verona, 3IRCCS Materno-Infantile “Burlo Garofolo”, Trieste

Indirizzo per corrispondenza: renzullomartina@gmail.com

Nocturnal enuresis: overview and management

Key words: Enuresis, Behavioural therapy, Desmopressin, Alarm therapy

Enuresis is the involuntary discharge of urine during sleep. It is a fairly common problem in paediatric age: approximately 1 child out of 5 is affected at 5 years of age, with a potential significant impact on their quality of life and family. Pathogenesis is multifactorial, resulting in a combination of genetic factors, delayed maturation of the central nervous system, night-time anti-diuretic hormone deficiency and, in case, coexisting conditions such as sleep and behavioural disorders. Adequate diagnosis and management can speed up resolution, which usually occurs spontaneously, and identify those cases underlying an organic cause. Diagnosis is clinical. Instrumental investigation (such as ultrasound or urodynamic tests) is reserved to selected cases. Treatment mainly involves behavioural approach alongside, in those in which this approach fails, nocturnal alarm and/or pharmacological therapy. Assessment of associated comorbidities is crucial (ex. constipation, sleep and behavioural disorders).

Con il termine enuresi si intende la perdita involontaria di urine durante il sonno. Si tratta di una condizione particolarmente frequente in età pediatrica: un bambino su 5 ne è affetto ai 5 anni d’età, con un potenziale impatto sulla sua qualità di vita e su quella della famiglia. La patogenesi è multifattoriale, con una variabile combinazione di fattori genetici, ritardo di maturazione del sistema nervoso centrale, carenza di ormone antidiuretico nelle ore notturne e talora condizioni predisponenti come i disturbi del sonno e i disturbi comportamentali. Un corretto inquadramento ed un’adeguata gestione possono accelerarne la risoluzione, peraltro di solito spontanea, e consentire altresì di non perdere i pochi casi che sottendono una condizione patologica organica di rilievo. La diagnosi è prettamente clinica. Le indagini strumentali (ecografia, esame urodinamico) sono riservate a casi selezionati. Il trattamento cardine è la terapia comportamentale cui potrà essere associata in caso di fallimento l’allarme notturno e/o una terapia farmacologica. Fondamentale, infine, il riconoscimento e delle comorbidità tipicamente associate alla condizione (stipsi, ipertrofia adenoidea, ADHD).

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