Ottobre 2024 - Volume XLIII - numero 8

Medico e Bambino


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Articolazioni e loro eccessive reazioni

Lucia Scarlato, Andrzej Krzysztofiak, Lorenza Romani, Laura Lancella

Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù”, Università “Cattolica del Sacro Cuore”, Roma

Indirizzo per corrispondenza: lucia.scarlato.93@gmail.com

Joints and related excessive reactions

Key words: Joint, Salmonella, Reactive Arthritis

A 14-year-old girl presented to the Emergency Department with right gluteal pain, functional limitation of the left hip, sciatica, and low-grade fever. Tests revealed elevated inflammatory markers, and ultrasound showed joint effusion and muscle thickening. After infectious and rheumatologic evaluations, reactive arthritis with enthesitis caused by Salmonella was diagnosed, confirmed by a detailed medical history. Antibiotic therapy was discontinued, and sulfasalazine treatment was started, leading to clinical improvement. Reactive arthritis usually occurs after gastrointestinal infections and typically resolves within 3-5 months with supportive therapy.

Alice, una ragazza di 14 anni, si è presentata al Pronto Soccorso con dolore al gluteo destro e limitazione funzionale dell'anca sinistra, lombosciatalgia e febbricola. Gli esami hanno mostrato un aumento degli indici di flogosi e un'ecografia ha rilevato versamento articolare e ispessimento muscolare. Dopo test infettivologici e reumatologici, è stata diagnosticata un’artrite reattiva con entesite da salmonella, confermata anche da un approfondimento anamnestico. La terapia antibiotica è stata sospesa e avviata quella con sulfasalazina, con progressivo miglioramento clinico. Di norma, l’artrite reattiva si manifesta spesso dopo infezioni gastrointestinali e si risolve generalmente in 3-5 mesi con trattamenti di supporto.

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Otorrea, dolore emivolto e paralisi del VI nervo cranico: la sindrome di Gradenigo

Maria Andrea Lanzetta

IRCCS Materno-Infantile “Burlo Garofolo”, Università di Trieste

Indirizzo per corrispondenza: maria.a.lanzetta@gmail.com

Otorrhea, hemiface pain and VI cranial nerve palsy: Gradenigo syndrome

Key words: Otorrhea, VI Cranial Nerve Palsy, Gradenigo syndrome

A 3-year-10-month-old girl presented to the Emergency Department with persistent right-sided facial pain following antibiotic treatment for acute otitis media. Clinical findings revealed otorrhea, VI cranial nerve palsy, and facial pain, raising suspicion of Gradenigo syndrome. MRI confirmed fluid collection in the petrous apex and compression of the V and VI cranial nerves. The patient started antibiotic, steroid, and anticoagulant therapy. Clinical improvement was gradual, with pain resolution within one week and nerve palsy resolving after three weeks. Gradenigo syndrome is a rare complication of acute otitis media.

Caterina, bambina di 3 anni e 10 mesi, si presenta in Pronto Soccorso per dolore all’emivolto destro persistente, dopo aver concluso una terapia antibiotica per otite media acuta. Gli esami rivelano otorrea, paralisi del VI nervo cranico e dolore facciale, suggerendo una sindrome di Gradenigo. La diagnosi viene confermata dalla RM, che mostra raccolta fluida alla rocca petrosa e compressione dei nervi cranici V e VI. Inizia una terapia antibiotica, steroidea e anticoagulante. Il miglioramento clinico è lento, con risoluzione del dolore in una settimana e della paralisi in tre settimane. La sindrome di Gradenigo è una rara complicanza dell'otite media acuta.

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Le manifestazioni parossistiche non epilettiche

Eleonora Tratta1, Francesca Piacentini1, Paola Pelosi2, Roberta Cupone2, Silvia Mirri2, Rita Bini2, Gianpaolo Mirri2, Giovanna Ferrara2

1Scuola di Specializzazione in Pediatria, AOU Meyer, Università di Firenze
2SOC di Neonatologia e Pediatria Firenze II, AUSL Toscana Centro, Firenze

Indirizzo per corrispondenza: eleonora.tratta@unifi.it

Paroxysmal nonepileptic manifestations

Key words: Blinking, Head Drops, MPNE, Benign Neurologic Disorder

A 9-month-old infant, under follow-up for neonatal sepsis due to Streptococcus agalactiae, presented to the Emergency Department with episodes of head drooping, sometimes accompanied by blinking. During the clinical examination, the infant showed normal tone and motor skills. The video EEG revealed episodes of forward head flexion without EEG correlation. The diagnosis was nonepileptic paroxysmal manifestations, known as ‘nonepileptic head drops’. It is essential to distinguish these manifestations from epileptic seizures to prevent misdiagnosis and inappropriate treatments.

Una lattante di 9 mesi, in follow-up per sepsi neonatale da Streptococcus agalactiae, si presenta in Pronto Soccorso per episodi di cedimento del capo, talvolta associati a blinking palpebrale. Durante l'esame clinico, la bambina mostra toni e motricità normali. Il video-EEG rivela episodi di flessione anteriore del capo senza correlato EEG. La diagnosi è stata di manifestazione parossistica non epilettica, nota come "nonepileptic head drops". È cruciale distinguere queste manifestazioni dalle crisi epilettiche per evitare diagnosi errate e trattamenti inappropriati.

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Nistagmo e diplopia: occhio alla diagnosi

Valentina Savino1, Tommaso Bellini2, Laura Siri3, Elisa De Grandis1,3, Domenico Tortora4, Emanuela Piccotti3

1Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e Scienze Materno-Infantili (DiNOGMI), Università di Genova
2Pediatria d’Urgenza e Pronto Soccorso, 3Unità di Neuropsichiatria, 4Unità di Neuroradiologia, IRCCS “Giannina Gaslini”, Genova

Indirizzo per corrispondenza: valesav28@gmail.com

Nystagmus and diplopia: mind the diagnosis

Key words: Medulloblastoma, Cerebellum, Diplopia, Nystagmus

Medulloblastoma is the most common malignant brain tumour in children, primarily located in the cerebellum. This clinical case highlights the importance of maintaining a high clinical suspicion and conducting timely evaluations, even when symptoms are subtle. An 11-year-old previously healthy boy was evaluated for intermittent diplopia without other cerebellar symptoms. MRI revealed a large mass with hydrocephalus and intracranial hypertension, confirmed as medulloblastoma. Early diagnosis, despite mild symptoms, is crucial for appropriate intervention.

Il medulloblastoma è il tumore cerebrale maligno più comune in età pediatrica, localizzato principalmente nel cervelletto. Questo caso clinico evidenzia l'importanza di un sospetto clinico elevato e di una valutazione tempestiva, anche quando i sintomi sono lievi. Un bambino di 11 anni, precedentemente sano, è stato valutato per una diplopia intermittente senza altri sintomi cerebellari. La risonanza magnetica ha rivelato una massa estesa con idrocefalo e ipertensione intracranica, confermata come medulloblastoma. La diagnosi precoce, nonostante i sintomi lievi, è cruciale per un intervento adeguato.

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Un torace che suona

Marco Sutera

IRRCS Materno-Infantile Burlo Garofolo, Università di Trieste

Indirizzo per corrispondenza: marcosutera92@gmail.com

Thoracic sound

Key words: Thoracic Sound, Mitral Prolapse, Mitroal honk, Hydration

A 5-year-old girl was evaluated for an intermittent thoracic sound present for two years, often associated with viral infections. The clinical examination was normal, except for mild mitral prolapse with minimal regurgitation noted in a prior echocardiogram. A recorded sound showed a rhythmic squeak of about 90 beats per minute. At follow-up, the sound was only audible with a stethoscope. A further echocardiogram confirmed the mitral prolapse. Generally, mild mitral prolapse can produce an audible often intermittent thoracic sound, but without significant risks. The recommendation was to improve hydration so as to reduce the sound intensity.

Una bambina di 5 anni viene visitata per un suono toracico intermittente presente da due anni e spesso associato a infezioni virali. L’esame obiettivo era normale, tranne per un lieve prolasso mitralico con minimo rigurgito riscontrato in una precedente ecocardiografia. Un'acustica registrata mostrava un pigolio ritmico di circa 90 emissioni al minuto. Al follow-up, il suono era udibile solo con il fonendoscopio. La nuova ecocardiografia ha confermato il prolasso mitralico. È noto che un prolasso mitralico lieve può causare un rumore toracico udibile, spesso intermittente, ma senza rischi significativi. E' stato consigliato di migliorare l’idratazione per ridurre l’intensità del suono.

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