Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Aprile 2002 - Volume V - numero 4
M&B Pagine Elettroniche
Appunti di Terapia
Le
vaccinazioni nei soggetti che debbono ricevere o che hanno ricevuto
un trapianto di organo solido
Si pensa
che dal 1954, anno in cui venne eseguito il primo trapianto renale
siano stati praticati oltre 600.000 trapianti di organo solido in
tutto il mondo: negli ultimi anni i miglioramenti della tecnica
chirurgica e nel trattamento immuno-soppressivo hanno migliorato
notevolmente la sopravvivenza e la qualità di vita dei
trapiantati. La sopravvivenza dell'organo trapiantato a 1 e a 5
anni ha raggiunto rispettivamente il 90 e il 70%.
Purtroppo
le malattie infettive limitano questi successi; esse sono acquisite
più facilmente e assumono un decorso più grave a causa
del trattamento immuno-soppressivo, e possono condurre anche al
rigetto del trapianto.
I
vaccini, che si sono dimostrati efficaci e sicuri nei soggetti
immuno-competenti, si sono dimostrati utili anche nei soggetti
trapiantati. Tuttavia lo sviluppo di una buona risposta anticorpale,
dopo la vaccinazione, non deve essere considerato come un sinonimo di
protezione, almeno non per tutti i vaccini.
Quando
possibile i candidati a un trapianto di organo solido debbono essere
immunizzati prima del trapianto.
L'immunizzazione
dopo il trapianto non deve essere comunque fatta entro i primi 6 mesi
dal trapianto, perché durante questo periodo vi può
essere una aumentato rischio di disfunzione dell'organo trapiantato
e perché il trattamento immuno-soppressivo ad alte dosi può
inibire un'adeguata risposta immune: ciclosporina A, tracolimus,
corticosteroidi, azatioprina, sirolimus e altri
In
generale i vaccini costituiti da agenti infettivi vivi attenuati sono
controindicati nei trapiantati con organi solidi.
Tabella
n.1 Modalità di azione dei farmaci immuno-soppresori nei
riceventi un trapianto di organi solidi
Farmaco
immuno-soppressore | Uso
clinico | Modo
di azione | Corticosteroidi | -Immunosoppressione
di base
-Terapia
a bolo per il rigetto acuto | -Modificazione
della presentazione e della trasformazione dell'antigene
-Inibizione
della IL-1, IL-2, THFalfa, - INFgamma, NFkappaB |
Azatioprina | -Immunosoppressione
di base | -Analogo
del nucleotidi purina -Inibizione delle cellule proliferanti
rapidamente | Inibitori
della calcineurina (ciclosporina A, tacrolimus) | -Immunosoppressione
di base | -Inibizione
della calcineurina
-Inibizione
del fattore nucleare di trascrizione delle cellule T attivate
-Inibizione
della crescita Il-2 dipendente e dei linfociti attivati
-Inibizione
diretta o indiretta delle cellule B |
Sirolimus | -Immunosoppressione
di base | -Inibizione
del DNA e della sintesi proteica -Inibizione di molte citochine
-Inibizione
diretta o indiretta delle cellule B | Micofenolato
mofetil | -Immunosoppressione
di base | -Inibizione
della inosina monofosfato deidrogenasi, un enzima della
sintesi de novo delle purine
-Blocco
della inosina monofosfato
-Inibizione
delle cellule T e B |
Tabella
n.2 Raccomandazioni per le vaccinazioni prima del trapianto
(modificata)
Vaccino | Tipo
di vaccino | N.
di dosi | Intervallo
fra le dosi | Intervallo
per il richiamo | Commento | Tetano-difterite | Anatossine
DT, dT | 3
dosi | 4-6
settimane,
6-12
mesi dalla 2° dose | 10
anni |
Poliomielite | Vivo
inattivato (IPV) | 3 | 4-6
settimane,
6-12
mesi dalla 2° dose | Dopo
2 anni | Influenza | Split
o subunità | 2-1
dose* | 1
mese* | 1
anno* | Annualmente,
all'inizio della stagione influenzale |
Epatite
B | HBsAg
DNA ricombinante | 3
dosi
3-4
dosi doppie** | 4
settimane,
1-12
mesi dopo la 2°
4
settimane | Dosaggio
anticorpale 1 mese dopo la 3°
1-3
dosi doppie | Se
c'è risposta dopo la 3° dose non c'è
bisogno di richiami
Controllo
degli anticorpi dopo la 3° dose | Epatite
A | Vaccino
inattivato | 2 | 6-12
mesi | 10
anni |
Pneumococco | Eptavalente
coniugato < 3 anni
23-valente
> 3 anni | 4
1 | 1-2-3-12
mesi | >
5 anni | Hib | Vaccino
coniugato | 4 <
3 anni
1 >
3 anni |
Varicella | Vivo
attenuato (Oka) | 1
2 >
13 anni | 6
settimane | MPR | Virus
vivi attenuati | 1*** |
*In
bambini al di sotto dei 9 anni due dosi, alla prima somministrazione,
poi 1 dose ogni anno.
**Per
pazienti in emodialisi o immunocompromessi
***Per i
bambini è necessaria una seconda dose a 3-4 anni età
Non vi è
dubbio che i farmaci immunosoppressivi, usati nei trapianti di organi
solidi, interferiscono con le risposte immuni.
Le
risposte delle cellule B agli antigeni richiedono la partecipazione
dei linfociti T per contatto diretto e i segnali trasmessi attraverso
le linfochine. Le risposte riguardano:
- la proliferazione clonale cellulare
- la generazione delle cellule della memoria
- la determinazione dello “switching” isotipico (IgM, IgG, IgA)
- le mutazioni somatiche necessarie per la maturazione del legame antigene-specifico (avidità)
Queste
risposte riguardano sia la produzione delle cosiddette cellule B-2,
responsabili delle tradizionali risposte delle cellule B, a livello
della milza e dei linfonodi, sia la risposta delle cellule B,
indipendente dalle cellule T con una seconda linea di cellule B (B-1a
e B-1b) distribuite nella cavità peritoneale e pleurica.
I
corticosteroidi modificano la presentazione e l'elaborazione
dell'antigene e inibiscono la secrezione di alcune citochine,
inclusa l'IL-1 e l'IL-2, il tumor necrosis factor alfa e
l'interferon gamma, per cui viene bloccata la proliferazione delle
cellule T, stimolate dall'antigene. L'azatioprina interferisce
con il metabolismo delle pruine e inibisce rapidamente le cellule
proliferanti, come i linfociti T attivati. Essa interferisce anche
con il riconoscimento dell'antigene, con l'aderenza e con la
citotossicità cellulo-mediata.
La
ciclosporina e il tacrolimus hanno azioni simili: inibiscono la
crescita IL-2 dipendente e la differenziazione dei linfociti
attivati. Influenzano quindi la crescita dei linfociti B sia per
inibizione diretta sia per inibizione delle citochine IL-4 e IL-5
associate alle cellule T helper.
Il
sirolimus, pur avendo una struttura simile a quella del tacrolimus,
ha una differente modalità di azione. Esso forma un complesso
con una proteina FK-legante e con il recettore TOR (target della
rapamicina (sirolimus)). Questo complesso inibisce sia la
duplicazione del DNA, sia la sintesi proteica per cui si arresta il
ciclo cellulare allo stadio G1. Esso inibisce anche la sintesi di
numerose citochine.
Il
micofenolato mofetil inibisce l'inosina monofosfato deidrogenasi,
un enzima della sintesi de novo delle purine, per cui blocca la
formazione delle cellule T e B.
Tavola
n.3 Raccomandazioni per le vaccinazioni dopo il trapianto
(modificata)
Vaccino | N
dosi | Intervallo | Richiamo | Commento | Tetano-difterite | 3 | 4
settimane, 6-12 mesi dalla 2° dose | <
7 anni dopo 4-5 anni
>
7 anni ogni 10 anni |
Polio | 3 | 4-6
settimane, 6-12 mesi dalla 2° dose | Dopo
2 anni | Influenza | 2-1
dose* | 1
mese* | 1
anno* | Annualmente,
all'inizio della stagione influenzale |
Epatite
B | 3
dosi doppie
3-4
dosi doppie** | 4
settimane, 1-12 mesi dopo la 2°
4
settimane | Dosaggio
anticorpale 1 mese dopo la 3°, se < 10 UI/L 1-3 dosi
doppie | Se
c'è risposta dopo la 3° dose non c'è
bisogno di richiami
Controllo
degli anticorpi dopo la 3° dose | Epatite
A | 2 | 6-12
mesi | 10
anni | Se
manca 1 mese dopo la seconda dose una risposta anticorpale va
eseguita una nuova dose |
Pneumococco | <3
a. 4
>
3 a. 1 | 1-2-3-12
mesi | >
5 anni | Hib | 4 <
3 anni
1 >
3 anni |
Varicella | 1
2 >
13 a. | 6
settimane | MPR | 1*** | L'MPR
non deve essere somministrato a soggetti gravemente
immuno-compromessi; in caso di esposizione debbono ricevere Ig,
indipendentementexdall'essere stati o meno vaccinati |
*In
bambini al di sotto dei 9 anni due dosi, alla prima somministrazione,
poi 1 dose ogni anno.
**Per
pazienti in emodialisi o immunocompromessi
***Per
i bambini è necessaria una seconda dose a 3-4 anni età
Bibliografia
Stark K,
Günther M., Schönfeld C et al: Immunizations in solid-organ
transplant recipients, Lancet 359:957-65, 2002
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