Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Settembre 2002 - Volume V - numero 7
M&B Pagine Elettroniche
Appunti di Terapia
L'Europa
dichiarata "Regione senza polio"
Il 21
giugno 2002 a Copenhagen, durante il 14° Meeting della
Commissione Regionale di Certificazione (RCC) la polio è stata
ufficialmente dichiarata "sconfitta" nella Regione Europea
(NIV, Newsletter n. 30).
Gli 873 milioni di persone che vivono nei 51 Stati membri della Regione (che si estende dal Portogallo alla Siberia, comprendendo, oltre a Israele e alla Turchia, gli Stati Caucasici e Asiatici, un tempo facenti parte della URSS) sono infatti liberi da poliomielite da più di 3 anni. L'ultimo caso di poliomielite nella Regione è stato confermato in Turchia nel novembre 1998, in un bambino di 33 mesi, non vaccinato.
Questo importante risultato di Sanità pubblica è stato ottenuto grazie alla messa in atto di strategie basate su attività di vaccinazione e di sorveglianza, che hanno permesso di bandire i poliovirus selvaggi dalla Regione, che si affianca così alle altre due Regioni dell'Organizzazione Mondiale di Sanità, che hanno già ricevuto il certificato di "polio free": nel 1994 la Regione delle Americhe e nel 2000 la Regione del Pacifico Occidentale.
Fino agli anni 50 la poliomielite costituiva una delle malattie infettive più temibili; soltanto in Italia se ne registravano ogni anno dai 4000 agli 8000 casi. Grazie alla scoperta del vaccino e all'attuazione di campagne di vaccinazione estese a tutti i bambini (prima con il vaccino Salk (1959) e poi con il vaccino Sabin (1964)) la poliomielite è diventata ma mano sempre più rara fino a scomparire del tutto, in Italia nella prima parte degli anni 80. Gli ultimi due casi indigeni di poliomielite paralitica risalgono infatti al 1982; nel 1984 e nel 1988 sono stati registrati altri due casi di polio importata in bambini provenienti dall'Iran e dall'India, non vaccinati.
Secondo l'OMS nel 2001 si sono registrati a livello mondiale 537 casi di polio, contro gli oltre 600.000 dell'era pre-vaccinica. I 537 casi di polio del 2001 rappresentano una diminuzione di oltre l'80% rispetto ai 2.979 casi del 2000. Nel primo semestre del 2002 i casi sono stati 70. Solo nel 1988, quando è partito il programma di eradicazione, i casi di polio paralitica erano circa 350.000 in 125 Paesi del mondo. In meno di 15 anni le attività per l'eradicazione hanno consentito di ridurre la circolazione poliovirus selvaggi, che rimane ora confinata a non più di 10 Paesi dell'Africa e del sub-continente indiano (nel 2000 erano 20).
Se le strategie di prevenzione continueranno a essere applicate, è possibile che la certificazione mondiale della poliomielite possa essere dichiarata nel 2005, cioè che non vi siano più casi di polio dalla fine del corrente anno (comunicazione personale del dottor Donato Greco dell'Istituto Superiore di Sanità, uno dei più strenui sostenitori della lotto contro la polio, rappresentante dell'Italia, per il programma contro la polio, a livello della OMS).
Gli 873 milioni di persone che vivono nei 51 Stati membri della Regione (che si estende dal Portogallo alla Siberia, comprendendo, oltre a Israele e alla Turchia, gli Stati Caucasici e Asiatici, un tempo facenti parte della URSS) sono infatti liberi da poliomielite da più di 3 anni. L'ultimo caso di poliomielite nella Regione è stato confermato in Turchia nel novembre 1998, in un bambino di 33 mesi, non vaccinato.
Questo importante risultato di Sanità pubblica è stato ottenuto grazie alla messa in atto di strategie basate su attività di vaccinazione e di sorveglianza, che hanno permesso di bandire i poliovirus selvaggi dalla Regione, che si affianca così alle altre due Regioni dell'Organizzazione Mondiale di Sanità, che hanno già ricevuto il certificato di "polio free": nel 1994 la Regione delle Americhe e nel 2000 la Regione del Pacifico Occidentale.
Fino agli anni 50 la poliomielite costituiva una delle malattie infettive più temibili; soltanto in Italia se ne registravano ogni anno dai 4000 agli 8000 casi. Grazie alla scoperta del vaccino e all'attuazione di campagne di vaccinazione estese a tutti i bambini (prima con il vaccino Salk (1959) e poi con il vaccino Sabin (1964)) la poliomielite è diventata ma mano sempre più rara fino a scomparire del tutto, in Italia nella prima parte degli anni 80. Gli ultimi due casi indigeni di poliomielite paralitica risalgono infatti al 1982; nel 1984 e nel 1988 sono stati registrati altri due casi di polio importata in bambini provenienti dall'Iran e dall'India, non vaccinati.
Secondo l'OMS nel 2001 si sono registrati a livello mondiale 537 casi di polio, contro gli oltre 600.000 dell'era pre-vaccinica. I 537 casi di polio del 2001 rappresentano una diminuzione di oltre l'80% rispetto ai 2.979 casi del 2000. Nel primo semestre del 2002 i casi sono stati 70. Solo nel 1988, quando è partito il programma di eradicazione, i casi di polio paralitica erano circa 350.000 in 125 Paesi del mondo. In meno di 15 anni le attività per l'eradicazione hanno consentito di ridurre la circolazione poliovirus selvaggi, che rimane ora confinata a non più di 10 Paesi dell'Africa e del sub-continente indiano (nel 2000 erano 20).
Se le strategie di prevenzione continueranno a essere applicate, è possibile che la certificazione mondiale della poliomielite possa essere dichiarata nel 2005, cioè che non vi siano più casi di polio dalla fine del corrente anno (comunicazione personale del dottor Donato Greco dell'Istituto Superiore di Sanità, uno dei più strenui sostenitori della lotto contro la polio, rappresentante dell'Italia, per il programma contro la polio, a livello della OMS).
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