Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Gennaio 2000 - Volume III - numero 1
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- Qual'è l'efficacia dei vaccini contro lo pneumococco ?
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Gennaio 2000 - Volume III - numero 1
M&B Pagine Elettroniche
Avanzi
Novità,
riflessioni, contributi e proposte,
Da 5 al
25% delle donne nullipare presenta qualche problema nell'esecuzione
del parto per via vaginale. Abbandonato il vecchio forcipe, oggi per
risolvere i problemi del parto, viene per lo più usato il
vacuum extractor, introdotto nella pratica a partire dal 1959. Quale
sia il rischio di lesioni neonatali gravi, in seguito all'utilizzo
di questa metodica, è ancor oggi controverso. Per quantificare
con esattezza gli eventuali rischi del vacuum extractor è
stato intrapreso uno studio su 583.340 neonati di peso fra i 2.500 e
i 4.000 g (Towner D. et al, 1999, 341:1709-14). L'emorragia
intracranica avvenne una volta su 869 parti con vacuum extractor, una
volta su 664 parti con forcipe (ma allora è vero che lo usano
ancora in USA ?), 1 volta su 907 parti in cui è stato eseguito
il taglio cesareo durante il travaglio, 1 volta su 2.750 parti con
taglio cesareo al di fuori del travaglio e 1 ogni 1.900 parti
spontanei. Quindi con il vacuum extractor l'incidenza
dell'emorragia intracranica è significativamente più
alta (odds rapporto 2,7) in confronto al parto spontaneo e al cesareo
di elezione.
L'uso
dell'indice di massa corporea (il peso in chili, diviso il quadrato
dell'altezza, in metri) è oggi molto diffuso: per il bambino
il dato ottenuto va inquadrato nel grafico dei centili, per età
e sesso. Usando questa metodica, in un'indagine su 2.630 bambini
inglesi, rappresentativi dell'intera popolazione, è stato
messo in evidenza che sono sovrappeso il 22% dei bambini all'età
di 6 anni e il 31% all'età di 15 anni, mentre sono obesi il
10% a 6 anni e il 17% a 15 anni (Reully JJ et al., Lancet 1999,
354:1874-5). Se si pensa che il rischio per un bambino di
divenire un adulto obeso è tanto più alto quanto
maggiore è l'età del soggetto, si comprende
facilmente l'allarme che questi dati hanno suscitato nel Regno
Unito: ecco l'uso del termine "epidemia". Negli anni 90
l'incidenza dei bambini obesi, in confronto a studi similari
eseguiti in precedenza, ha avuto un forte incremento.
IAlla
vigilia dell'ingresso anche i Italia dei nuovi vaccini coniugati
contro lo pneumococco è utile riconsiderare l'efficacia del
vecchi vaccini, costituiti da polisaccaridi, e quindi efficaci
soltanto in soggetti in età superiore ai 2 anni. In una larga
esperienza su 48 bambini vaccinati con vaccini non coniugati,
confrontati con 125 bambini non vaccinati in età fra 2 e 5
anni, affetti da patologie croniche (soprattutto drepanocitosi)
(Fiore et al., Emerg Infect Dis 1999, 5,n.6), è stato
visto che l'efficacia del vaccino fu del 63% per malattie invasive
dovute allo stesso tipo di pneumococchi, contenuti nel vaccino. Ma
quando dal calcolo vennero esclusi i bambini con i sierotipi presenti
nel vaccino coniugato, l'efficacia dei vaccini salì al 92%. I
dati disponibili suggeriscono che il vaccino a polisaccaridi, quando
somministrato dopo l'immunizzazione primaria, eseguita con un vaccino
coniugato (che può essere usato anche nei primi due anni di
vita), elicita un'ottima risposta anamnestica.
Da tanti
anni siamo tutti convinti che la mortalità infantile (cioè
il numero dei morti nel primo anno di vita su 1.000 nati vivi) non è
tanto in rapporto con i miglioramenti della sanità, ma, si
diceva, con il grado di civiltà di un popolo. Oggi ne sappiamo
qualcosa di più: è stato dimostrato con accuratezza che
il livello di mortalità infantile di una Nazione dipende dal
suo prodotto interno lordo e dalla distribuzione della ricchezza
(Hales et al., Lancet 1999, 354:2047).
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