Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Settembre 2002 - Volume V - numero 7
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- L'insulina non ritarda o proviene l'insorgenza del diabete nei soggetti a rischio
Ancora sul diabete mellito: un anticorpo monoclonale mitiga il dterioramento della malattia
La morte dei bambini con epilessia
La resistenza al passaggio di aria in bambini di 3 anni figli di genitori atopici
Prognosi grave nei bambini con leucemia linfoblastica acuta con alterazioni della regione cromosomica 11q23
Un nuovo tipo di Staphylococcus aureus meticillino-resistente
Stato di portatore di meningococco gruppo C dopo 1 anni dalla vaccinazione con polisaccaride coniugato del gruppo C&url=https://www.medicoebambino.com/index.php?id=AV0207_10.html&hashtags=Medico e Bambino,Pagine Elettroniche' target='_blank'> Condividi su Twitter - L'insulina non ritarda o proviene l'insorgenza del diabete nei soggetti a rischio
Ancora sul diabete mellito: un anticorpo monoclonale mitiga il dterioramento della malattia
La morte dei bambini con epilessia
La resistenza al passaggio di aria in bambini di 3 anni figli di genitori atopici
Prognosi grave nei bambini con leucemia linfoblastica acuta con alterazioni della regione cromosomica 11q23
Un nuovo tipo di Staphylococcus aureus meticillino-resistente
Stato di portatore di meningococco gruppo C dopo 1 anni dalla vaccinazione con polisaccaride coniugato del gruppo C class='share-popup' target='_blank'> Condividi su Facebook - Scarica in formato PDF
Settembre 2002 - Volume V - numero 7
M&B Pagine Elettroniche
Avanzi
Novità,
riflessioni, contributi e proposte,
E' ormai
certo che forti introiti alimentari di frutta e di vegetali si
associano a ridotti rischi di cancro e di malattie cardio-vascolari.
Analogamente elevati consumi di questi alimenti aumentano la
concentrazione di agenti antiossidanti e abbassano la pressione
arteriosa nel breve periodo, ma non si sapeva ancora niente nel lungo
periodo. Per rispondere a questo interrogativo 690 soggetti fra i 25
e i 64 anni per 6 mesi sono stati tenuti per metà a una dieta
ricca di frutti e vegetali e per l'altra metà a dieta libera
(John J.H. et al., Lancet 2002, 359:1969-74). Gli agenti
antiossidanti sono risultati più elevati nel gruppo trattato
che nei controlli, ma il colesterolo totale è rimasto uguale
nel gruppo trattato e nei controlli. Sia la pressione sistolica
(p<0,0001) che la diastolica (p=0,02) si ridussero, sia pure di
poco, (4 mm Hg e 1,5 mm rispettivamente) nel gruppo trattato nei
confronti dei controlli. Viene concluso che è molto probabile
che l'uso largo di frutti e verdure sia in grado di ridurre la
malattie cardiovascolari nella popolazione generale.
Trattamento
con farmaci "di seconda linea" della tubercolosi
multifarmaco resistente: costo-efficacia
Non ci
sono ancora dati a disposizione sulla fattibilità e sul
rapporto costi/benefici del trattamento con farmaci di seconda linea
(kanamicina (per 3 mesi), ciprofloxacina, etionamide, pirazinamide,
ed etambutolo), per 18 mesi, di pazienti con tubercolosi cronica,
dovuta a ceppi di Mycobacterium tuberculosis multifarmaco resistenti
(Suàrez P.G. et al., Lancet 2002, 359:1980-9). La
somministrazione dei farmaci è stata fatta con il sistema
della "terapia direttamente osservata". Circa la metà
dei soggetti trattati (225 su 466) guarì, il 12% morì,
il 28% non rispose al trattamento e l'11% è stato perduto. Dal
calcolo costi/benefici è risultato che questo tipo di
trattamento è fattibile ed è costo-efficace, anche in
un paese e medio reddito: l'esperienza è stata condotta in
Perù.
Non ci
sono prove al momento attuale che l'allattamento al seno conferisca
protezione nei confronti dell'obesità al di là del
primo anno. E' stato a questo proposito studiato un campione di
32.000 bambini scozzesi di età fra 39 e 42 mesi; è
stata definita obesità quella di soggetti con un indice di
massa corporea fra il 95% e il 98% o più (Armstrong J. et
al., Lancet 2002, 359:2003-4). La prevalenza di obesità è
risultata significativamente più bassa nei bambini allattati
al seno (odds ratio 0,70). Viene concluso che l'allattamento al seno
si associa a una riduzione nel rischio di obesità nel bambino.
Il
diabete tipo 1 insorge in soggetti geneticamente predisposti, come
conseguenza della distruzione immuno-mediata delle cellule
pancreatiche che secernono insulina. L'inizio clinico della malattia
rappresenta il punto finale di un declino insidioso, progressivo
della funzione delle cellule, dopo che la maggior parte di esse è
stata danneggiata o distrutta. E' stato ipotizzato, sulla base di
studi su animali, che il trattamento con insulina potesse ritardare o
prevenire la comparsa del diabete tipo 1 in soggetti predisposti, sia
attraverso un meccanismo metabolico (tipo pneumotorace pancreatico)
sia immunologicamente. Tuttavia prove nell'uomo che dimostrassero che
questa prevenzione fosse possibile non erano ancora disponibili. 372
soggetti (339 dei quali avevano un'età mediana di 11,2 anni)
sono stati assegnati a caso a un trattamento con basse dosi
d'insulina ultralenta (0,25 U/kg) per sottocute, al giorno per 3,7
anni, o a un gruppo di controllo (Diabetes Prevention Trial, N
Engl J Med 2002, 346:1685-91). I risultati sono stati deludenti:
nelle persone ad alto rischio di diabete, l'insulina al dosaggio
usato non ritarda o previene la comparsa del diabete topo 1 (15,1%
annuo di comparsa di diabete nel gruppo trattato con insulina contro
il 14,6% annuo nel gruppo controllo).
I
meccanismi effettori della distruzione delle cellule riguardano sia
le cellule T citotossiche che alcune citochine prodotte dalle cellule
T, come l'interferon- , il tumor necrosis factor e altre. L'uso
sperimentale di un anticorpo modificato (hOKT3 1(Ala-Ala)), contro il
CD3, ha fornito buoni risultati. In uno studio nell'uomo sono stati
trattati 24 pazienti (da 7 anni e mezzo a 30 anni), di cui 12 hanno
ricevuto l'anticorpo (da 1,42 a 45,4 g, in dosi crescenti, al giorno,
per via venosa) per un singolo ciclo di 14 giorni e altri 12 sono
stati tenuti come controlli (Herold K.C. et al., N Engl J Med
2002, 346:1692-8). La prova è stata fatta durante il primo
anno di malattia. Il trattamento ha determinato una stazionarietà
o un miglioramento in 9 su 12 pazienti trattati, contro solo 2 nel
gruppo controllo. Viene concluso che con l'anticorpo hOKT3 1(Ala-Ala)
viene attenuato il deterioramento progressivo nella produzione
d'insulina e migliora il controllo metabolico durante il primo anno
di malattia, nella maggioranza dei pazienti. Come afferma il
commentatore (Gale E.A.M., N Engl J Med 2002, 346:1740-2) il
numero dei casi è troppo piccolo e il periodo di osservazione
troppo corto per trarre delle conclusioni definitive; lo studio poi
non è stato condotto in doppio cieco e i controlli glicemici
non sono stati standardizzati. E' perciò necessario
intraprendere un nuovo studio che tenga conto di queste critiche
prima di esprimere un parere a prova di critiche.
Le
convulsioni, specialmente quelle tonico-cloniche con cianosi, sono
terrorizzanti per le famiglie. La maggior parte dei genitori pensa
che il suo bambino muoia durante la prima convulsione e continua a
pensare che esista una reale possibilità di morte dopo ogni
successivo attacco. Ma è vero che la morte capita spesso
durante l'attacco convulsivo di un bambino epilettico ? Sono stati
identificati tutti i bambini con epilessia, diagnosticati fra il 1977
e il 1985, nella Nuova Scozia (Canada): nel 1999 sono state
incrociate statisticamente le morti fra i bambini epilettici, secondo
i certificati di morte, i riscontri necroscopici e i certificati dei
medici curanti (Camfield C.S. et al., Lancet 2002,
359:1891-5). 26 di 692 bambini epilettici morirono (3,8%), con
una frequenza di morte 5,3 volte più alta di quella della
popolazione generale, riferita al 1980 e 8,8 volte più alta
riferita agli anni 90. Mentre 1 bambino su 97 (1%) moriva in assenza
di epilessia, morivano 12 su 510 (2%) bambini con epilessia
primitiva, parziale o generalizzata, e 13 su 85 (15%) bambini con
epilessia secondaria, dovuta principalmente a deficit neurologici. La
morte per epilessia è quindi molto rara nei bambini senza un
grave deficit neurologico, mentre è più frequente
quando il bambino presenti gravi malattie neurologiche, alle quali
l'epilessia sia secondaria.
La
disponibilità di una metodica (pletismografo) per misurare la
resistenza aerea specifica nei bambini dei primi anni di vita, può
aiutare a identificare i fattori di rischio associati a una scarsa
funzione polmonare nei bambini di pochi anni. Dallo studio di 200
bambini che avevano presentato respiro fischiante almeno una volta
nei primi anni di vita, è risultato che avevano una resistenza
al passaggio di aria nelle loro vie aeree superiore a quella di 303
bambini che non avevano mai fischiato (Lowe L. et al., Lancet
2002, 359:1904-8). La significativà fu elevata: p=0,002.
Venne trovata una differenza anche fra quelli che non avevano mai
fischiato: i bambini ad alto rischio perché figli di genitori
atopici avevano resistenze superiori a quelli a medio rischio e a
quelli a basso rischio. E' risultato evidente che anche in assenza di
sintomi respiratori, i figli di genitori atopici e quelli con atopia
personale hanno un'alterata funzione polmonare precocemente nella
loro vita.
Prognosi
grave nei bambini con leucemia linfoblastica acuta con alterazioni
della regione cromosomica 11q23
Per
identificare i fattori prognostici di bambini con leucemia
linfoblastica acuta (ALL) con alterazioni della regione cromosomica
11q23 (traslocazione 4:11, 9:11 e 11:19), che rappresenta l'8% di
tutte le LLA, sono stati studiati 497 bambini (Pui C-H. et al.,
Lancet 2002, 359:1909-15). Fra questi l'età è
sembrata il più importante fattore prognostico: i soggetti di
meno di un anno di età hanno una prognosi più grave di
quelli di età superiore (p=0,0001). Mentre sotto l'anno tutti
i tipi di traslocazione avevano lo stesso cattivo significato
prognostico, al di là dell'anno di età la traslocazione
4:11 e quella 9:11 si associano a una peggiore prognosi. Anche il
trapianto allogenico con cellule ematopoietiche da donatori
HLA-compatibili non sembra migliorare la prognosi in pazienti con
leucemia t(4:11) positiva.
E' stato
identificato in Giappone un nuovo tipo di Staphylococcus aureus
meticillino-resistente (MRSA), acquisito in comunità, che ha
causato alcune infezioni mortali in individui peraltro sani (Baba
T. et al. Lancet 2002 359:1819-27). Questo stafilococco, chiamato
MW2 presenta il gene della resistenza alla meticillina (mecA) in una
nuova forma all'elica, diversa da quella dei ceppi di stafilococco
aureo,attualmente circolanti, soprattutto in ospedale.
Stato
di portatore di meningococco gruppo C dopo 1 anni dalla vaccinazione
con polisaccaride coniugato del gruppo C
Il Regno
Unito è stata la prima nazione che ha introdotto nella
popolazione la vaccinazione con polisaccaridi coniugato del
meningococco gruppo C. Il risultato ottenuto con la vaccinazione è
stato eccellente. Ma questo vaccino, come quello contro l'Hib, riesce
anche ad influenzare lo stato di portatore a distanza dalla
vaccinazione ? E' stato confrontato lo stato di portatore fra 14.064
studenti di 15-17 anni durante la vaccinazione nel 1999 con quello di
16.583 studenti della stessa età controllati dopo 1 anno. Lo
stato di portatore del meningococco gruppo C fu ridotto del 66%
(p=0,004). Ne risulta che il vaccino coniugato contro il meningococco
gruppo C (MMC) protegge dallo stato di portatore di meningococco
gruppo C, anche a distanza di un anno dalla vaccinazione. Non sono
state rilevate altre conseguenze sull'incidenza degli altri
meningococchi (sierogruppo B, W135 e Y).
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