Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Dicembre 2004 - Volume VII - numero 11
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Casi contributivi
Tremori
e corea da alte dosi di cotrimossazolo in una bambina con infezione
polmonare da Pneumocystis Carinii
Clinica
Pediatrica e ° U.O. di Anestesia e Rianimazione, IRCCS “Burlo
Garofalo”, Università di Trieste
Indirizzo
per corrispondenza: marchetti@burlo.trieste.it
Key
words: trimethoprim-sulfamethoxazole, adverse effects,
tremors, chorea
Summary:
The Authors described a case of a child with interstitial lung
disease with Pneumocystis Carinii pneumonia who developed tremors and
choreic movements after treatment with high doses of
trimethoprim-sulfamethoxazole. The patient was immunocompromised due
to prolonged immunodepressive therapy. Her tremors resolved within 3
days after the drug was discontinued. Pediatricians should be aware
of the possibility of the occurrence of tremors and choreic movements
among children who are receiving high doses of TMP/SMX.
Introduzione:
La polmonite da Pneumocystis Carinii (PC) è l'infezione
polmonare più frequente nei pazienti HIV positivi 1,2.
La sua incidenza è in aumento per il maggior numero di
pazienti trattati cronicamente con terapie immunosoppressive o per la
maggiore sopravvivenza dei pazienti con deficit immunitari2.
Il trattamento di scelta della polmonite da PC prevede l'uso del
trimetoprim-sulfametoxazolo (TMP/SMX) ad alte dosi3
ma il suo utilizzo non è esente da effetti collaterali. In
letteratura pochi sono i casi che descrivono l'insorgenza di sintomi
simil-parkinsoniani (tremori, atassia) associati all'uso del TMP/SMX:
tre di questi casi riguardano pazienti con AIDS4-7,
due pazienti con immunodeficienza non-HIV correlata8,9
uno un soggetto immunocompetente10.
L'unica segnalazione in età pediatrica è relativa ad un
caso con concomitante deficit di diidropteridina reduttasi11.
Riportiamo qui di seguito il caso di una bambina di 1 anno e mezzo
che ha manifestato tremori e corea dopo l'assunzione di TMP/SMX ad
alte dosi.
La storia
della bambina è caratterizzata da episodi di polmoniti
interstiziali ricorrenti, insorti per la prima volta all'età
di 5 mesi, poco responsivi alla terapia antibiotica e trattati
efficacemente con il cortisone. La bimba ha velocemente manifestato
dipendenza da ossigeno. Poiché non era stata riscontrata
un'immunodeficienza né primitiva né secondaria (HIV),
è stata formulata la diagnosi di malattia polmonare
interstiziale (ILD). L'ipotesi clinica era quella di una “polmonite
eosinofila” (malattia su base immunologica descritta soprattutto
nel paziente adulto), visto l'aumento degli eosinofili periferici,
senza altri elementi clinici e di laboratorio che potessero far
pensare ad altri quadri di ipereosinofilia . Non è stato
possibile formalizzare con sicurezza questa ipotesi poiché i
genitori non hanno acconsentito all'esecuzione di una biopsia
polmonare. La bambina è stata trattata con cortisone e con un
secondo immunosoppressore (ciclosporina per i primi 4 mesi poi
sostituita con azatioprina).
Ad 1 anno
e mezzo è insorto un nuovo grave episodio di polmonite che ha
richiesto urgente ricovero in rianimazione, data la criticità
della condizione respiratoria. Al momento del ricovero, la bimba era
in terapia con metilprednisolone (2 mg/Kg/die) e azatioprina che è
stata subito sospesa. Alla terapia steroidea è stato associato
trattamento con ciprofloxacina, acyclovir, fluconazolo e TMP/SMX alla
dose di 7.5 mg/Kg/die e 37.5 mg/Kg/die, rispettivamente. Per la
presenza di una grave insufficienza respiratoria è stato
necessario garantire una ventilazione meccanica, associata all'uso di
farmaci analgesici (morfina) e sedativi (midazolam). Al quarto giorno
di ospedalizzazione la PCR su lavaggio broncoalveolare è
risultato positivo per il PC. Il dosaggio di TMP/SMX è stato
aumentato (rispettivamente a 20 mg/Kg/die ed a 100 mg/Kg/die).
L'acido folico non è stato aggiunto alla terapia. Dopo 9
giorni di trattamento con TMP/SMX (5 giorni dopo l'aumento della
dose) la bambina ha iniziato a manifestare movimenti generalizzati
involontari. Il giorno prima della comparsa di questa sintomatologia
la bimba aveva interrotto l'assunzione di morfina e del midazolam
dopo una loro graduale riduzione. L'esame neurologico ha
evidenziato tremori diffusi e continui e movimenti coreici. I livelli
sierici di glucosio, elettroliti ed ormoni tiroidei rientravano nella
norma. E' stato eseguito un EEG che non ha rivelato alcun segno di
indicativo di convulsione. La somministrazione di più dosi di
morfina e di midazolam (pensando ad una sindrome da astinenza) non ha
avuto alcun effetto né sulla morfologia dell'EEG né
sulle condizioni cliniche. Una TAC cerebrale non ha segnalato lesioni
a livello dei nuclei della base. Al decimo giorno di ospedalizzazione
i tremori persistevano ancora. Nell'ipotesi di un'encefalite è
stata eseguita una puntura lombare, risultata negativa per CMV, HSV,
VZV, EBV ed Enterovirus. Sono state somministrate immunoglobuline
endovena nel sospetto di una reazione neuro-immunologica senza alcun
beneficio. Nell'ipotesi di un effetto collaterale da farmaci sono
stati sospesi ciprofloxacina, acyclovir, fluconazolo e
metilprednisolone, senza evidenza di risoluzione della sintomatologia
exstrapiramidale. Il dodicesimo giorno è stata interrotta il
TMP/SMX e, dopo 10 ore, i tremori sono diminuiti drasticamente. Dopo
tre giorni dalla sospensione di TMP/SMX i tremori erano totalmente
scomparsi.
Pochi
casi in letteratura riportano tra gli effetti collaterali del TMP/SMX
somministrato ad alte dosi i tremori ed i movimenti coreici4-11.
Tutte queste segnalazioni, ad eccezione di una11,
riguardano soggetti adulti, la maggior parte dei quali affetti da
AIDS4-7. Il nostro è il secondo caso pediatrico di
tremori da terapia con TMP/SMX.
La nostra
piccola paziente era in trattamento farmacologico immunosoppressivo e
questo ha sicuramente favorito l'insorgenza della infezione
opportunistica da PC. Ha assunto per 5 giorni le alte dosi di TMP/SMX
consigliate per il trattamento della polmonite da PC nei bambini (le
dosi raccomandate sono di 15-20 mg/Kg/die di TPM e di 75-100
mg/Kg/die di SMX12
).
Il
meccanismo attraverso il quale il TMP/SMX causa tremori non è
chiaro; un'ipotesi è l'inibizione della
diidrofolato-reduttasi con conseguente riduzione della dopamina4.
L'inibizione della diidrofolato-riduttasi determina bassi livelli
di tetraidrofolato, importante coenzima per la produzione di
catecolamine e serotonina. L'acido folico potrebbe limitare gli
effetti dell'inibizione della diidrofolato-riduttasi in quanto
aumenta direttamente i livelli di tetraidrofolato. Nel nostro caso
non abbiamo utilizzato l'acido folico. E' comunque possibile che
l'utilizzo di alte dosi di acido folico possa prevenire
l'insorgenza di tremori durante il trattamento con alte dosi di
TMP/SMX. Un altro meccanismo che può spiegare la tossicità
del TMP/SMX è la sua bioattivazione mediata dal
citocromo-P-450 ad idrossilamina, considerato essere il metabolita
tossico. Alcuni trials clinici in pazienti HIV positivi 13,14
ed in volontari sani15
hanno dimostrato che la somministrazione di fluconazolo (inibitore
del citocromo-P-450) riduce significativamente i livelli sierici di
idrossilamina. Nonostante la nostra piccola paziente stesse assumendo
fluconazolo (5 mg/Kg/die) in associazione con TMP/SMX ha manifestato
effetti collaterali neurologici. Questo potrebbe essere spiegato dal
fatto che il fluconazolo, come dimostrato da Mitra AK et al15
riduce la clearance totale del SMX di circa un terzo, suggerendo che,
nel caso di sintomatologia neurologica, ad essere tossico sia lo
stesso SMX e non l'idrossilamina.
La nostra
esperienza sottolinea l'importanza di ricordare tra gli effetti
collaterali del TMP/SMX i tremori ed i movimenti coreici nei pazienti
che ne assumono alte dosi. Il nostro ritardo diagnostico è
riferibile a due situazioni: a) la necessità di trattare
l'infezione da PC per i tempi previsti (viste le condizioni cliniche
critiche della paziente); b) il mancato riconoscimento iniziale della
sintomatologia exstrapiramidale da TMP/SMX, non descritta nei testi
classici di farmacologia pediatrica 16.
Per tale motivo nella pratica clinica il monitoraggio e la
segnalazione degli effetti avversi dei farmaci rivestono un ruolo di
prioritaria importanza.
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