Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Giugno 2002 - Volume V - numero 6
M&B Pagine Elettroniche
Casi clinici della letteratura
Artrite
simmetrica in una ragazza di 11 anni*
Una
ragazza di 11 anni ha da due giorni un dolore ad ambedue le mani e i
polsi e da un giorno alle caviglie e ai piedi. Ella si sente stanca
da circa una settimana e ha un po' di tosse. Sette giorni prima del
ricovero la ragazza è stata trattata per una sospetta
faringite streptococcica. La madre riferisce che ella non può
tenere in mano una penna. Nella storia della famiglia c'è
artrite in ambedue i rami della famiglia.
Esame
obiettivo
All'esame
obiettivo la ragazza mostra di avere una lieve otite media
bilaterale, associata a faringite. Le articolazioni di ambedue le
mani e di ambedue i piedi sono rosse, dolenti, gonfie e calde in modo
simmetrico, incluse le articolazioni interfalangee prossimali e
quelle metatarsali e metacarpali, i polsi, i talloni e le
articolazioni tarso-calcaneari: si tratta di vere e proprie artriti.
Il rimanente dell'esame obiettivo è negativo.
Esami
di laboratorio
L'esame
emocromocitometrico, la velocità di sedimentazione, la coltura
dal faringe e la misura dei titoli anticorpali per la malattia di
Lyme sono normali o negativi.
Decorso
La
paziente viene trattata per 10 giorni con amoxicillina/acido
clavulanico (per l'otite) e per 6 settimane con naproxene. Due mesi
dopo ella sta completamente bene
Una
sorella di 9 anni presentò successivamente dolore al polso,
che passò dopo un mese ed era associato bilateralmente alla
presenza a carico dei malleoli mediali e laterali di calore,
arrossamento e dolore. Ella aveva avuto una faringite streptococcica
contemporaneamente alla sorella e aveva sofferto di un raffreddore 6
settimane prima della visita. I risultati dei suoi esami di
laboratorio sono risultati negativi come quelli della sorella.
Un
fratello di 17 anni ebbe anche lui una faringite streptococcica e si
lamentò di dolore a un piede due settimane dopo.
Un esame
sul siero ha permesso di chiarire la diagnosi.
La
diagnosi è stata di reazione articolare in seguito a
un'infezione da parvovirus B19; sia la ragazza che sua sorella di 9
anni sono risultate positive per la ricerca degli anticorpi IgG verso
il parvovirus B19. Il ragazzo di 17 anni aveva un titolo positivo per
anticorpi della classe IgM, che usualmente sono presenti dal primo
giorno dopo la comparsa dei fenomeni postinfettivi (artralgia/artrite
o esantema) fino a 6-8 settimane dopo.
La
scomparsa degli anticorpi IgM con una positività dei titoli
IgG, insieme alla scomparsa dei sintomi, indica un'immunità
che dura tutta la vita.
Questi
bambini potrebbero aver avuto invece un'infezione streptococcica,
che, come si sa, può essere seguita da una reazione artritica
(reumatismo post-streptococcico). Tuttavia l'artrite reattiva
associata a infezioni da streptococco gruppo A è usualmente
prolungata nel tempo, raramente simmetrica ed è difficile che
abbia un comportamento epidemiologico con sintomi simili in 3
fratelli. Inoltre la velocità di sedimentazione è in
genere elevata.
L'infezione
da parvovirus è la più facile causa d'interessamento
articolare nel ragazzo di 11 anni; nelle due sorelle la mancanza di
un titolo elevato in IgM fa mancare un forte argomento a favore
dell'infezione, anche se rimane molto probabile che tutti e 3 i
fratelli abbiano avuto un'infezione da parvovirus.
Epidemiologia
delle infezioni da parvovirus
All'età
di 15 anni il 50% dei ragazzi è immune per il parvovirus,
mentre all'età di 70 anni è immune l'80% della
popolazione. La maggiore incidenza degli attacchi si ha fra 5 e 9
anni. Mentre la presentazione dell'infezione da parvovirus B19 con
artrite simmetrica non è tipica del bambino in età
scolare, l'artrite è la più comune manifestazione
dell'adulto. Oltre il 60% delle donne adulte e il 30% dei maschi
adulti hanno un'artrite o un'artralgia durante un'infezione da
parvovirus, con interessamento più frequente delle mani, dei
polsi, delle ginocchia e delle caviglie. I sintomi in generale si
risolvono entro un mese, lasciando un'immunità che, come
abbiamo visto, dura tutta la vita. Vi sono tuttavia alcuni pazienti
che rimangono sintomatici per mesi, con sintomi clinici simili a
quelli dell'artrite reumatoide e del lupus eritematoso sistemico.
Possibili
legami fra infezione da parvovirus e artrite
Alcune
ricerche hanno documentato la presenza di titoli elevati IgM contro
il parvovirus B19 in pazienti con artrite idiopatica giovanile, in
pazienti che hanno una nuova artrite e in pazienti con lupus
eritematoso sistemico. Basse risposte in autoanticorpi sono comuni
dopo un'infezione sintomatica da parvovirus B19, mentre ci sono
alcune descrizioni di artrite idiopatica giovanile che è
scomparsa dopo un'infezione da parvovirus. Questi studi hanno fatto
pensare che il parvovirus B 19 si accompagni all'insorgenza di una
risposta autoimmune. Uno studio mostra una risposta immune
significativamente più elevata al parvovirus fra i pazienti
che hanno un'artrite idiopatica giovanile refrattaria, in confronto a
quelli che hanno una malattia in remissione o ai pazienti controllo.
Quadro
clinico dell'infezione da parvovirus
La più
comune manifestazione clinica del parvovirus nei bambini è
l'eritema infettivo o quinta malattia. Una lieve fase prodromica può
insorgere da 4 a 28 giorni dopo l'esposizione, determinando
un'infezione lieve delle vie aeree superiori, febbre e cefalea. Il
classico esantema comporta la presenza di un volto schiaffeggiato con
arrossamento della faccia. Insieme o successivamente all'esantema del
volto, si sviluppa un eritema maculare diffuso al tronco e alle
estremità prossimali, che si chiarisce rapidamente al centro.
L'aspetto finale è quello tipico reticolare, che può
durare anche 3 settimane con andamento a va e vieni. I pazienti sono
nella maggioranza dei casi afebbrili e stanno bene. Alcuni presentano
lieve febbre con adenopatia. Altri ancora hanno un'infezione
totalmente subclinica. I sintomi articolari avvengono nel 5% dei
bambini che hanno un eritema infettivo.
Le
conseguenze gravi dell'infezione
3
categorie di bambini hanno gravi problemi con l'infezione da
parvovirus:
- a) bambini che presentano un'anemia emolitica cronica: in questi un'infezione da parvovirus B19 può determinare una crisi aplastica acuta. E' questa la prima situazione patologica che è stata associata all'infezione da parvovirus, che per qualche anno sono rimasti nel gruppo dei "virus orfani". Il parvovirus infetta e lisizza i precursori degli eritrociti (gli eritroblasti) nel midollo di tutti i soggetti infettati, ma in condizioni normali la crisi aplastica è assolutamente asintomatica, essa ha conseguenze solo nei soggetti con anemia emolitica cronica, nei quali determina una crisi aplastica sintomatica. Il soggetto colpito si presenta come molto sofferente, ha febbre, stato di malessere, letargia, pallore, anemia e di conseguenza tachipnea e tachicardia.
- b) Il secondo gruppo di pazienti è rappresentato dai feti di madri che non sono immuni per i parvovirus e che presentano un'infezione durante la gravidanza. Poiché l'infezione supera la barriera placentare e determina nel feto lisi degli eritroblasti, il feto è a rischio di idrope e di morte. Il momento peggiore per l'infezione e per le conseguenze sul feto sembra essere quello del secondo trimestre di gravidanza, quando la frazione eritroide fetale si espande rapidamente e tutti i tessuti del feto dipendono dall'attività del midollo. A parte questo, il feto può essere interessato in qualunque altro periodo della gravidanza. La progressione della malattia nel feto si accompagna ad aplasia con profonda anemia, responsabile d'insufficienza cardiaca e di idrope. Tuttavia il 95% dei feti infettati da parvovirus B19 giunge ugualmente a termine in buona salute, anche quando sono evidenti i segni di idrope all'esame ECO. Alcuni feti nascono con un evidente grado di anemia congenita e presentano un'infezione persistente da parvovirus B19.
- c) Il terzo gruppo di pazienti a rischio è quello che presenta alterazioni dell'immunità umorale, come quelli che sono sottoposti a chemioterapia o quelli che sono portatori di immunodeficienza congenite o acquisite. In questi si può sviluppare, nel corso dell'infezione, un interessamento midollare, con aplasia o con un arresto totale della funzione midollare, perchè per la loro immunodeficienza il virus non può essere allontanato, come di norma, nell'arco di 10 giorni. La persistenza del virus porta all'anemia, che può assumere le caratteristiche della cronicità.
Diagnosi
differenziale
La
diagnosi differenziale delle artralgia/artriti del bambino è
complessa e comprende diverse cause:
-
infettive
-
reumatiche
-
tumorali
-
gastro-intestinali
-
vasculitiche
-
traumatiche
D'altra
parte l'esantema legato al parvovirus può spesso essere
distinto con difficoltà dagli esantemi di altre malattie
infettive, come da quello della malattia di Kawasaki, dalla quale si
distingue per altri sintomi e segni.
Se il
paziente mostra un'artrite simmetrica e sta bene sotto altri
riguardi, egli può essere facilmente distinto dall'artrite
idiopatica giovanile, da altre malattie del collageno interessanti i
vasi (vasculiti) come dalle altre artriti reattive. Va ricordato
inoltre che la sarcoidosi, l'artrite granulomatosa, la psoriasi e
l'osteolisi familiare possono essere causa ancor più di rado
di poliartrite simmetrica.
Il
parvovirus B19 è uno degli agenti infettivi che può
causare un'artrite postinfettiva (reattiva). Altri agenti sono lo
streptococco, il Mycoplasma pneumoniae, l'istoplasma, la
Giardia, la Brucella, i virus della rosolia, dell'epatite B, della
parotite, della varicella, gli adenovirus, il coxsackievirus B, il
virus di Epstein-Barr e gli herpesvirus.
Quando si
sospetti l'infezione da parvovirus B19 è utile la richiesta
delle prove sierologiche (IgM e IgG), la PCR o l'ibridizzazione
dell'acido nucleico delle particelle virali.
La
presenza di anticorpi IgM conferma l'infezione avvenuta nell'arco
degli ultimi 2 mesi. Gli anticorpi di tipo IgG indicano invece
un'infezione pregressa e un'immunità che dura tutta la vita.
La sensibilità e la specificità variano in relazione al
metodo usato, soprattutto per le IgM.
L'infezione
cronica nel soggetto immunocompromesso si dimostra con l'isolamento
virale e con le tecniche ricordate in precedenza.
Nella
maggior parte dei casi il trattamento deve essere esclusivamente di
sostegno, usando FANS per il dolore articolare, quando questo sia
presente. Per i pazienti che abbiano un'aplasia midollare, possono
essere necessarie delle trasfusioni, come possono essere necessarie
per i feti che presentino le caratteristiche dell'idrope.
I
pazienti immuno-depressi debbono sospendere gli eventuali farmaci
immunosoppressori, almeno finchéil virus non sia scomparso, ma
possono ricevere immunoglobuline per via venosa, spesso
ripetutamente.
La
prevenzione è molto difficile perché i pazienti, quando
presentano i sintomi, hanno quasi sempre già superato la fase
infettiva. Infatti i bambini con eritema infettivo possono
frequentare le comunità perché non sono più
contagiosi. Soltanto quelli che hanno aplasia midollare sono ancora
viremici, per cui è bene isolarli per almeno una settimana.
A una
donna in stato di gravidanza che abbia avuto contatti con bambini in
fase d'incubazione per esantema infettivo deve essere spiegato che il
rischio è relativamente basso e le deve essere offerta la
possibilità di prove sierologiche, nel caso esse siano
disponibili. Per lo studio delle conseguenze fetali può essere
utile l'indagine ECO.
E' in
studio un vaccino contro il parvovirus B19.
1) di
fronte a un bambino con il quadro di un'artrite, insorta acutamente,
va considerata la possibilità che si tratti di un'artrite
postinfettiva da parvovirus B19
2) non
necessariamente il quadro clinico dell'artrite si associa al classico
eritema infettivo (quinta malattia), dovuto ugualmente al parvovirus
B19
3) il
sospetto si rinforza se l'artrite ha una distribuzione simmetrica e
se sono interessati, oltre ad altre articolazioni, quelle delle mani
e dei piedi
4)
l'evoluzione è favorevole nella maggior parte dei casi, avendo
una durata di qualche settimana, con completa restituito ad integrum
5) i
segni umorali della flogosi sono assenti o meno pronunziati di quanto
avviene in altre situazioni associate ad artrite
*
Pediatrics in Review 23, 141-7, 2002
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