Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Febbraio 2011 - Volume XIV - numero 2
M&B Pagine Elettroniche
Casi indimenticabili
Dolore
collaterale
Clinica
Pediatrica, IRCCS “Burlo Garofolo”, Trieste
Fabrizio (nome di fantasia)
ha quasi 4 anni ed è un caso difficile. Presenta tratti
sindromici e una serie di problemi insorti sin dai primi mesi di
vita e non ancora ricondotti a una sindrome nota, che sono: un
ritardo psicomotorio e del linguaggio con ipoplasia del verme
cerebellare e alterazioni EEG aspecifiche, una storia di
ipoglicemie ipochetotiche ricorrenti, una celiachia e una
tiroidite di Graves-Basedow, diagnosticata un anno prima e da sei
mesi in terapia con metimazolo.
Quando
lo vediamo per la prima volta, a fine giugno, visitarlo è
un’impresa. Il bambino entra in ambulatorio in braccio alla
mamma che già strilla ed è difficile anche solo
sfiorarlo. La mamma ci spiega subito che da qualche mese Fabrizio
non è più lo stesso, è diventato ingestibile
mentre prima era un bambino tranquillo. Da gennaio, su per giù,
è regredito nelle abilità motorie: è rigido
e impacciato nei movimenti e sembra avere dolore, tanto che si è
chiuso in sé stesso, ha smesso di giocare e di notte non
dorme.
All’esame
obiettivo la mobilità articolare è diffusamente
limitata: i gomiti, i polsi e le ginocchia sono mantenuti in
flessione e non sono estensibili passivamente per l’insorgenza
di dolore. I movimenti di flessione della coscia sull’addome
e l’abduzione delle anche sono limitati. Anche le caviglie
sono ipomobili e dolenti. In nessuna articolazione vi è
comunque evidenza di segni di flogosi acuta: non c’è
tumefazione né calore né segni di versamento
endoarticolare.
Cosa
sta succedendo?
Se
fossimo in grado di ricondurre i numerosi problemi di Fabrizio ad
una malattia con nome e cognome forse sapremmo che la rigidità
e il dolore articolare sono un elemento di quella malattia.
D’altra parte Fabrizio non parla, non è collaborante
ed è difficile capire quale sia la sede del dolore e quali
siano le sue caratteristiche.
Pensiamo
ad una artrite idiopatica giovanile all’esordio vista la
tendenza autoimmune, ma non sono presenti segni di infiammazione
articolare, gli esami ematici mostrano una VES solo lievemente
mossa e i titoli anticorpali sono negativi. Troviamo in
letteratura e consideriamo una Stiff-Man Syndome, neuropatia su
base autoimmune associata alla presenza di anticorpi anti GAD e
caratterizzata sul piano clinico da contratture e rigidità
progressive e alterazioni del comportamento, ma gli anticorpi
anti GAD sono negativi.
Fermi
tutti… Da quando è iniziato il dolore? Da circa sei
mesi. Che cosa è successo sei mesi prima? Fabrizio ha
iniziato la terapia antitiroidea col metimazolo. Ci chiediamo a
questo punto se il quadro articolare possa essere una reazione
avversa al farmaco antitiroideo. Facciamo qualche ricerca: le
artralgie e le mialgie rientrano tra le possibili reazioni
avverse alla terapia con metimazolo e, anche se rare, sono tra le
reazioni avverse più frequenti a questo farmaco in età
pediatrica.
Facciamo
appello al criterio temporale, il quadro è insorto a meno
di quattro settimane dall’inizio del farmaco, e decidiamo
di provare un dechallenge sostituendo il metimazolo con il
propiltiouracile.
Ci
teniamo in contatto con la mamma che ogni settimana ci fa avere
notizie del bambino. Nel giro di qualche settimana Fabrizio sta
meglio, si lascia vestire senza piangere, ha ripreso a giocare e
riposa di notte, è tornato il bambino di prima.
Quando
lo rivediamo, a distanza di quasi due mesi dalla sospensione del
metimazolo, restiamo senza parole. Fabrizio entra in ambulatorio
senza protestare, armeggiando con il suo videogioco e si lascia
visitare: i movimenti articolari sono più fluidi e le
prestazioni motorie sono evidentemente migliorate.
Non
possiamo avere l’assoluta certezza che quanto accaduto sia
stato scatenato dal metimazolo, perché non abbiamo
constatato la ricomparsa dei sintomi alla reintroduzione del
farmaco e perché la malattia di base di Fabrizio rimane per
il momento non capita. La svolta cui abbiamo assistito alla
sospensione del farmaco è stata comunque eclatante.
Continueremo a seguire Fabrizio mentre cerchiamo di capire la sua
malattia.
Bibliografia
Rivkees
SA, Stephenson K, Dinauer C. Adverse events
associated with methimazole therapy of graves' disease in
children. Int J Pediatr Endocrinol
2010;2010:176970. |
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