Settembre 2012 - Volume XV - numero 7
M&B Pagine Elettroniche
I Poster degli specializzandi
Questione
di... tuberi
Scuola
di Specializzazione in Pediatria, IRCCS Materno-Infantile “Burlo
Garofolo”, Università di Trieste
indirizzo
per corrispondenza:lorenza.matarazzo@gmail.com
F.
è un ragazzo di 12 anni che dall'età di 5 mesi ha presentato:
rabdomiomi cardiaci (evidenziati già alla nascita per la presenza di
un soffio), 2 formazioni iperecogene in prossimità del ventricolo
laterale sinistro (eco cerebrale), focolai di edema
cortico-sottocorticale bilateralmente in sede parietale
postero-superiore e multipli noduli subependimali ventricolari con
calcificazioni (RMN cerebrale), crisi epilettiche parziali (clonie
mano destra e bocca), chiazze ipocromiche al tronco ed arti (più di
10). Le crisi, caratterizzate da blocco dello sguardo, scialorrea e
disorientamento, sono diventate sempre più frequenti, associate a
episodi di riso prolungato e ritardo psico-motorio. Viene da subito
iniziata terapia antiepilettica con vigabatrin, acido valproico e
levetiracetam. A 10 anni comparsa di angiofibromi facciali. Eseguita
analisi molecolare che ha evidenziato mutazioni de novo in TSC2. Alla
RMN di controllo eseguita a 12 anni: “in entrambe gli emisferi,
numerosi tuberi cortico-sottocorticali con aspetti calcifici; 3
noduli subependimali in prossimità del forame di Monro.” FO:
“Amartomi retinici OS”. Il quadro clinico e l'indagine genetica
hanno permesso di formalizzare la diagnosi di sclerosi tuberosa
(Figura 1 e Figura
2).
La
sclerosi tuberosa (ST)
è un disordine multi sistemico, AD, con alterazione della
proliferazione cellulare e sviluppo di amartomi in vari organi e
tessuti. L'incidenza è 1-6.000/10.000. La diagnosi si basa su
specifici criteri clinici (Tuberous Sclerosis Complex, Consensus
Conference 1998). Due sono i geni
coinvolti, TSC1 (crom. 9q34.3) e TSC2 (crom. 16p13.3) che codificano
per amartina e tuberina, proteine coinvolte nei processi di
proliferazione cellulare (inattivazione mTOR). In presenza di fattori
di crescita, l'attività della tuberina, e la sua inibizione di
mTOR, viene soppressa con crescita cellulare abnorme. Le lesioni
cutanee in più del 90% dei casi sono rappresentate da macchie
ipomelanotiche al tronco e alle estremità (almeno 3). L'angiofibroma
facciale si sviluppa fra i 4 e i 6 anni d'età come noduletti rossi
al naso ed alle guance a volte confusi con acne. I fibromi
sub-periungueali si manifestano soprattutto in adolescenza. Le
lesioni retiniche sono rappresentante da tumori moriformi che si
dipartono dalla testa del nervo ottico, lesioni grigie al disco,
amartomi o aree depigmentate. Le manifestazioni neurologiche più
comuni sono: epilessia, ritardo mentale, disturbi comportamentali
(autismo). Le lesioni cerebrali tipiche sono i tuberi
cortico-sottocorticali, i noduli subependimali e gli astrocitomi
gigantocellulari. I noduli subependimali possono andare incontro a
calcificazioni e proiettarsi nella cavità ventricolare determinando
idrocefalo; sono costituiti da una proliferazione di astrociti e
neuroni giganti multinucleati; raramente si possono differenziare in
astrocitomi gigantocellulari. L'epilessia è presente in circa il
70-90% dei pazienti durante l'infanzia e spesso le crisi sono
farmaco resistenti; l'esordio può avvenire nel primo anno di vita
con spasmi infantili che possono essere preceduti o seguiti da crisi
parziali. Altre lesioni sono: rabdomiomi cardiaci (50%dei casi),
angiomiolipomi o cisti renali, linfangiomiomatosi polmonare. La
diagnosi è clinica ed è confermata dall'indagine genetica. E'
necessario un attento monitoraggio clinico multidisciplinare. Sono in
corso trials clinici per verificare l'efficacia della Rapamicina,
farmaco immunosoppressore, che agisce inibendo il complesso mTOR e
bloccando la proliferazione cellulare.
tratto
da: Confronti Giovani, XXIV
Congresso Nazionale Confronti in Pediatria
Trieste,
Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima 2-3 dicembre 2011
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