Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Giugno 2014 - Volume XVII - numero 6
M&B Pagine Elettroniche
I Poster degli specializzandi
Quando l’EBV arriva al fegato
Scuola di Specializzazione in Pediatria, IRCCS Materno-Infantile “Burlo Garofolo”, Università di Trieste
Indirizzo
per corrispondenza:
saralega83@gmail.com
Il coinvolgimento epatico in corso di infezione da EBV è presente nell’80% dei casi, è generalmente asintomatico ed è caratterizzato da un aumento solo moderato delle transaminasi. In alcune casistiche relative alla popolazione giovane-adulta l’epatocolangite emerge come il tipo di lesione prevalente. Epatiti sintomatiche sono raramente descritte e possono essere caratterizzare dal dolore addominale e dai segni di colestasi (prurito, ittero).
Abbiamo analizzato retrospettivamente i casi di epatite in corso di infezione da virus EBV che sono stati ricoverati presso l’IRCCS "Burlo Garofolo" negli ultimi 5 anni.
Abbiamo trovato 9 casi: 7 avevano un’età compresa tra gli 11 e i 17 anni, 2 avevano meno di 2 anni (18 e 24 mesi rispettivamente). Tutti avevano una sierologia compatibile con infezione da EBV in atto.
In 7 casi, ovvero in tutti i pazienti >11 anni, erano presenti alla diagnosi almeno due segni tipici di mononucleosi (faringite, linfoadenopatie, epatosplenomegalia, febbre), 3 casi presentavano dolore addominale, in 5 casi era presente l’ittero, di questi ultimi 3 avevano una emolisi in atto (aptoglobina ridotte, aumento della bilirubina indiretta). Nei due casi di età minore la clinica era totalmente aspecifica (febbre protratta) e il riscontro di epatite è stato occasionale.
Sul piano ematochimico nella maggior parte dei casi (7 casi) si è trattato di una epatocolangite (GGT >5x).
L’aumento degli indici di citolisi epatica è stato di entità moderata (ALT < 10x) in 5 casi. In 3 casi si è osservato un aumento sino 20-30x dei valori delle ALT. In nessun caso si è osservata una alterazione della funzionalità epatica. Nei casi in cui è stato seguito l’andamento con esami ripetuti, gli enzimi epatici hanno raggiunto il valore massimo a 2 settimane dall’esordio dei sintomi e si sono normalizzate entro i 2 mesi successivi. Con il limite del numero e della modalità di reclutamento dei casi possiamo comunque trarre alcune conclusioni:
Abbiamo analizzato retrospettivamente i casi di epatite in corso di infezione da virus EBV che sono stati ricoverati presso l’IRCCS "Burlo Garofolo" negli ultimi 5 anni.
Abbiamo trovato 9 casi: 7 avevano un’età compresa tra gli 11 e i 17 anni, 2 avevano meno di 2 anni (18 e 24 mesi rispettivamente). Tutti avevano una sierologia compatibile con infezione da EBV in atto.
In 7 casi, ovvero in tutti i pazienti >11 anni, erano presenti alla diagnosi almeno due segni tipici di mononucleosi (faringite, linfoadenopatie, epatosplenomegalia, febbre), 3 casi presentavano dolore addominale, in 5 casi era presente l’ittero, di questi ultimi 3 avevano una emolisi in atto (aptoglobina ridotte, aumento della bilirubina indiretta). Nei due casi di età minore la clinica era totalmente aspecifica (febbre protratta) e il riscontro di epatite è stato occasionale.
Sul piano ematochimico nella maggior parte dei casi (7 casi) si è trattato di una epatocolangite (GGT >5x).
L’aumento degli indici di citolisi epatica è stato di entità moderata (ALT < 10x) in 5 casi. In 3 casi si è osservato un aumento sino 20-30x dei valori delle ALT. In nessun caso si è osservata una alterazione della funzionalità epatica. Nei casi in cui è stato seguito l’andamento con esami ripetuti, gli enzimi epatici hanno raggiunto il valore massimo a 2 settimane dall’esordio dei sintomi e si sono normalizzate entro i 2 mesi successivi. Con il limite del numero e della modalità di reclutamento dei casi possiamo comunque trarre alcune conclusioni:
- in presenza di una epatocolangite una infezione da EBV va sempre considerata, anche in assenza dei sintomi classici di mononucleosi specie nei bambini più piccoli.
- il riscontro di indici di citolisi molto elevati è possibile; al di fuori dell’epatite autoimmune e dei rari difetti immunitari l’evoluzione è comunque benigna.
- nei casi con ittero la presenza di una emolisi concomitante va ricercata.
|
ALT max
|
GGT
|
BIL tot (d)
|
Evoluzione
|
11 a
|
x 20
|
x 5
|
4,8 (4,5)
|
Risol 4 sett
|
13 a
|
x 13
|
x 4
|
4,6 (4,0)
|
Risol 3 sett
|
17 a
|
x 12
|
x 7
|
3,7 (2,8)
|
Risol 3 sett
|
15 a
|
x 4
|
x 7
|
9,2 (5,9)
|
Risol 3 sett
|
16 a
|
x 6
|
x 4
|
9,3 (6,3)
|
Rid 3 sett
|
16 a
|
x 9
|
x 5
|
nn
|
Rid 2 sett
|
18 m
|
x 30
|
x 8
|
nn
|
Risol 2 m
|
24 m
|
x 7
|
x 2
|
nn
|
Risol 2 sett
|
|
Sintomi tipici mononucleosi
|
11 a
|
SI
Splenomegalia, LNF LC+ ING |
13 a
|
SI
Epatosplenomegalia, LNF LC |
17 a
|
SI
LNF LC, Astenia, |
15 a
|
SI
Odinofagia, LNF LC, |
16 a
|
SI
Faringite, splenomegalia, LNF LC |
16 a
|
SI
Faringite, LNF LC |
18 m
|
NO
|
24 m
|
NO
|
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