Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Gennaio 2000 - Volume III - numero 1
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Ricerca
Il
Prick –Test. Uno studio epidemiologico su 1000 bambini
GM.
Amato, R. Barcellona, A. Travia, G. Amato, M. Carta, A. De Luca, M.
Giuffrè, L. Piazza, D. Termini
Sezione
Immunologia Clinica, Istituto di Pediatria, Università di
Palermo
Prick
test: epidemiological study on 1,000 children
Abstract
Aim of
the Research
A regular
study on 23 allergens tested by using the Prick test on a large
selected paediatric group (1,000 with supposed allergic diseases) is
a unique occasion to obtain an "overview" of the
distribution over age groups of the various sensitivities.
Materials
and Methods
1,000
patients with supposed allergic symptoms (asthma, atopic dermatitis,
rhinitis, nettle rush) were tested with a panel of 11 inhalant
allergens (ambrosia, common wormwood, birch, dog grass, mixed
grasses, olive tree, parietaria, dermatofagoid, dog, cat, alternaria)
and 12 tropo-allergens (peanut, orange, wheat, maize, almond, walnut,
tomato, rice, soya, white of egg, cow milk, cod). Commercial extracts
from Bayrofarm Italiana were used. The results were assessed in
accordance with SIAIC criteria against histamine.
Results
Out of
our patients, 502 children turned out to be positive to at least one
allergen. 75% of the mono-positive children were positive to
dermatofagoid: at least one positive result was obtained for 60% of
the asthmatic patients (and for 77% of the asthmatic patients with
atopic dermatitis), but only for 45% of the children with nettle
rush, for 37% of the children with isolated atopic dermatitis, and
for 28% of the children with rhinitis. The most common positive
result amongst mono-sensitive children was obtained for dermatofagoid
(75%), whereas mono-sensitivities to all the other allergens were
very rare. At least one positive result was obtained for 60% of the
asthmatic patients (and for 77% of the asthmatic patients with atopic
dermatitis), but only for 45% of the children with nettle rush, for
37% of the children with isolated atopic dermatitis, and for 28% of
the children with rhinitis.
Positivity
to pneumo-allergens increased very rapidly with the children's
growth. From 0% (first year of life - except for dermatofagoid which
recorded a 10% positivity even during this period) to 50% for
dermatofagoid (10 years), to 35% for parietaria (> 14 years), and
to 20% for grasses (> 14 years). Skin positivity to vegetal
tropo-allergens increased very slowly (up to 5% for wheat, 15% for
almond, and 20% for peanut), and it seemed to decrease after the
twelfth year.
During
the first year, skin positivity to animal tropo-allergens turned out
to be high (25% for eggs, 10% for milk, and 7% for cod), but it
became almost zero with the children's growth.
Discussion
These
findings do reflect the results described by the relevant literature.
It is very interesting to note a de-sensitisation (tolerance) to
those "strong" food allergens the new-born is known to be
sensitive to, a slower sensitisation/de-sensitisation to "weak"
vegetal allergens, as well as a gradual sensitisation without
de-sensitisation to pneumo-allergens. Moreover, it is interesting,
even though it is not surprising, to note a rare skin positivity in
case of asthma-unrelated atopic dermatitis and nettle rush. The role
of tropo-allergy should not be underestimated.
Articolo
Scopo
della ricerca
Uno
studio sistematico con 23 allergeni testati mediante Prick test su un
largo campione pediatrico selezionato (1000 bambini con patologia
presunta allergica) offre un'occasione unica per una valutazione
"panoramica" della distribuzione per età delle
diverse sensibilizzazioni; su quali siano i tempi della
sensibilizzazione, gli allergeni più importanti, le
associazioni più comuni in caso di polisensibilità, gli
allergeni più spesso in causa nelle diverse età.
Materiali
e metodi
1000
bambini con sintomatologia presunta allergica (asma, dermatite
atopica, rinite, urticaria) sono stati testati con un panel di 11
allergeni inalanti (ambrosia, assenzio, betulla, erba canina,
graminacee mix, olivo, parietaria, dermatofagoides mix, cane, gatto,
alternaria) e di 12 trofoallergeni (arachide, arancia, grano, mais,
mandorla, noce, pomodoro, riso, soia, bianco d'uovo, latte vaccino,
merluzzo) con estratti commerciali della Bayrofarm Italiana e
valutati secondo i criteri della SIAIC contro istamina. Il lavoro non
è stato standardizzato rigidamente (il panel degli allergeni è
stato ridotto nei bambini sotto i 2 anni, e invece allargato sulla
base di indicazioni cliniche) ma nella grande maggioranza dei casi è
stato eseguito il panel completo, in una singola seduta. La
distribuzione per età e per patologia è esposta inTabella I: i casi studiati sono distribuiti in maniera
pressochè oòogenea ( con un picco tra 4 e 6 anni) nei
diversi gruppi di età , con una netta prevalenza del sesso
maschile (615/385) che vale per tutte le patologie prese in
considerazione.
ETA' | PAZIENTI |
0-2 | 115 |
2-4 | 172 |
4-6 | 217 |
6-8 | 155 |
8-10 | 132 |
10-12 | 120 |
12-14 | 53 |
>14 | 36 |
Risultati
Tutti i
risultati sono esposti in tabelle o in grafici.
Dei
bambini testati, 502 sono risultati positivi per almeno un allergene
(Tab II).
TABELLE:
AD=ASMA
ASSOCIATA A DERMATITE
R=RINITE
O=ORTICARIA
D=DERMATITE
CASISTICA | TOTALE | MASCHI | FEMMINE | POSITIVI |
ASMA | 513 | 327 | 186 | 311 |
AD | 35 | 25 | 10 | 27 |
R | 156 | 88 | 68 | 44 |
O | 115 | 69 | 46 | 52 |
D | 181 | 106 | 75 | 68 |
SOMME | 1000 | 615 | 385 | 502 |
ANNI | ASMA | AD | R | O | D | |
0-2 | 21 | 4 | 14 | 6 | 70 | 115 |
2-4 | 66 | 6 | 32 | 15 | 53 | 172 |
4-6 | 129 | 9 | 26 | 31 | 22 | 217 |
6-8 | 94 | 7 | 25 | 18 | 11 | 155 |
8-10 | 83 | 5 | 19 | 14 | 11 | 132 |
10-12 | 72 | 2 | 21 | 17 | 8 | 120 |
12-14 | 30 | 1 | 12 | 8 | 2 | 53 |
>
14 | 18 | 1 | 7 | 6 | 4 | 36 |
TOTALE | 513 | 35 | 156 | 115 | 181 | 1000 |
CASISTICA | NEGATIVI | POSITIVI |
ASMA | 202 | 311 |
AD | 8 | 27 |
R | 112 | 44 |
O | 63 | 52 |
D | 113 | 68 |
Il 39%
dei pazienti è monosensibile (29% per dermatofagoide, 2% per
l'olivo, 1,8% per bianco d'uovo, meno di 1% per gatto, arachide,
parietaria. Il 75% dei monopositivi lo è per il
dermatofagoide.
La
polisensibilità, a sua volta, non segue leggi casuali: nei
pollinosici si incontra sia una elevata frequenza di positività
per alimenti vegetali (1,41 volte rispetto all'atteso, p<0,001)
e per i micofiti (1,41 volte rispetto all'atteso, p<0,025);
viceversa, nello stesso gruppo di pollinosici, la positività
nei confronti di alimenti di origine animale è
significativamente inferioreall'atteso (0,7 volte rispetto
all'atteso, p<0,01)
Almeno
una positività è stata trovata nel 60% degli asmatici
(e nel 77% degli asmatici con dermatite atopica), ma solo nel 45% dei
bambini con urticaria, nel 37% dei bambini con dermatite atopica
isolata, nel 28% dei bambini con rinite. Tra i soggetti monosensibili
la positività più comune è quella per il
dermatofagoide ( 75%), mentre assai rare sono le monosensibilità
per tutti gli altri allergeni. Almeno una positività è
stata trovata nel 60% degli asmatici (e nel 77% degli asmatici con
dermatite atopica), ma solo nel 45% dei bambini con urticaria, nel
37% dei bambini con dermatite atopica isolata, nel 28% dei bambini
con rinite. La cutipositività è più frequente
via via che cresce l'età, ed è molto più
comune per l'asma che per la dermatite.
La
cutipositività verso i pneumoallergeni aumenta rapidamente nel
tempo . Da 0 nel primo anno di vita (eccetto che per il
dermatofagoide che ha il 10% di positività già in
quest'età) al 50% per il dermatofagoide (a 10 anni) al 35%
per la parietaria (> 14 anni), al 20% per le graminacee (> 14
anni).
La
cutipositività per trofoallergeni vegetali aumenta lentamente
(fino al 5% per il grano, a 15% per la mandorla e al 20% per
l'arachide), e sembra diminuire dopo i 12 anni.
La
cutipositività verso trofoallergeni animali è alta nel
primo anno (25% per l'uovo, 10% per il latte, 7% per il merluzzo) e
si azzera o quasi nelle età successive.
Discussione
I test
cutanei (prick test) sono considerati universalmente come lo
strumento più economico, sensibile e specifico per saggiare la
sensibilizzazine IgE, validi a tutte le età (1-3).
I dati
raccolti sono in accordo con le indicazioni della letteratura.
Interessante è il fenomeno della desensibilizzazione spontanea
(acquisizione di tolleranza) verso gli allergeni alimentari "forti",
a cui sappiamo che il neonato è già sensibile e la più
tardiva sensibilizzazione (e successiva, tardiva desensibilizzazione)
verso gli allergeni vegetali "deboli", così come la
progressiva sensibilizzazione, non seguita invece da
desensibilizzazione verso i pneumoallergeni. Questo comportamento
corrisponde a quanto messo in evidenza dagli studi più recenti
circa il viraggio Th2>Th1 dal momento della nascita in poi e dal
concomitante andamento della tolleranza verso trofoallergeni forti e
sensibilizzazione verso pneumoallergeni forti (4) .
Interessante
ma non sorprendente la rara cutipositività nella dermatite
atopica non associata ad asma e nell'urticaria; il ruolo della
trofoallergia in queste due condizioni è in effetti limitato.
Più in generale, dobbiamo dire che in questo studio
retrospettivo non è stato preso in considerazione il rapporto
di causa/effetto tra cutisensibilità e clinica: i grandi
numeri ci dicono però che esiste un rapporto tra sensibilità
al dermatofagoide e asma e tra sensibilità a latte e uovo e
dermatite atopica. Il primo rapporto si fa sempre più evidente
via via che cresce l'età; il secondo è limitato ai
primi 2 anni di vita. Quest'ultimo dato è in accordo alle
più recenti opinioni circa la rilevanza molto maggiore della
ipersensibilità ai trofoallergeni nella eziopatognesi della
dermatite atopica nel primo anno di vita rispetto alle età
successive (5)
Il fatto
che la metà dei pazienti con sintomatologia di tipo atopico
(asma, dermatite, rinite) sia cutinegativo si accorda con la nozione
comune (6) che tali patologie possano essere sostenute da meccanismi
diversi ( asma infettivo, rinite infettiva e vasomotoria, dermatite
da contatto) e ci dà una stima del peso relativo di queste
cause.
Interessante,
anche se in parte nota e se di non immediata comprensione, la
associazione tra sensibilità a pollini e a trofoallergeni
vegetali (6,7,8) . Questa può essere spiegata in termini di
allergia crociata, di allergeni comuni (profilina), o di
predisposizione genetica HLA- dipendente.
Figure:
Fig.5:
Frequenza di positività di alcuni allergeni per classi di età
nella casistica osservata
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