Definizione
e prevalenza della deficienza di vitamina D
Si parla
di deficienza di 25-idrossi-vitamina D quando il livello della
vitamina sia disceso al di sotto dei 20 ng per mL (50 nmol per
litro). I livelli di 25-idrossivitamina D sono inversamente associati
con i livelli di paratormone finchè il livello del 25 OH
raggiunga da 30 a 40 ng per mL: a questo punto i livelli di
paratormone iniziano a stabilizzarsi (al loro nadir).
D'altra
parte il trasporto di calcio nell'intestino aumenta dal 45 al 65%,
quando il livello di 25-idrossi vitamina D aumenta da 20 a 32 ng per
ml. Sulla base di questi dati un livello di 25-OH-D da 21 a 29 ng per
ml può essere indicativo di una relativa insufficienza di
vitamina D, mentre un livello di 30 ng per mL o superiore può
essere considerato come indicatore di una quantità sufficiente
di vitamina D. Nell'intossicazione da vitamina D si osservano
livelli sierici di 25-OH-D maggiori di 150 ng per ml.
Partendo
da questi elementi, è stato stimato che circa un miliardo di
persone nel mondo ha una deficienza o un'insufficienza di vitamina
D. Dal 40 al 100% degli anziani (uomini e donne) USA o Europei, che
vivono ancora in comunità (e non in case di riposo), sono
deficienti di vitamina D.
Anche
bambini e giovani adulti sono potenzialmente ad alto rischio di
deficienza di vitamina D: in studi su adolescenti e giovani adulti
negli Stati Uniti è risultato che dal 30 al 40% sono
deficienti di vitamina D. In Europa sono pochi i cibi rinforzati di
vitamina D, per cui i bambini e i giovani adulti sono particolarmente
a rischio.
I
soggetti che abitano vicini all'equatore, che sono esposti per
lunghi periodi di tempo alla luce del sole, hanno elevati livelli di
25-OH-vitamina D, al di sopra di 30 ng per ml. A rischio sono anche
le donne in stato di gravidanza e i figli che esse partoriranno.
Calcio,
fosforo e metabolismo dell'osso
Senza
vitamina D, viene assorbito solo il 10-15% di calcio, presente nella
dieta e circa il 60% del fosforo. L'interazione dell'1,25
diidrossivitamina D con i recettori intestinali della vitamina D
aumenta l'efficienza dell'assorbimento del calcio dall'intestino
dal 30 al 40% e circa dell'80% del fosforo (vedi Figura 1).
In uno
studio è stato visto che, quando il livello di 25-idrossi
vitamina D è meno di 30 ng ml, si verifica una significativa
riduzione dell'assorbimento intestinale di calcio insieme a un
aumento del paratormone. L'ormone paratiroideo aumenta il
riassorbimento tubulare di calcio e stimola i reni a produrre
1,25-diidrossivitamina D. L'ormone paratiroideo attiva anche gli
osteoblasti, stimolando la trasformazione degli preosteoclasti in
osteoclasti maturi (vedi Figura 1). Gli osteoclasti sciolgono
la matrice mineralizzata del collageno dell'osso, causando
osteopenia e osteoporosi e quindi aumentando il rischio di fratture.
La
mancanza di calcio e di vitamina D in utero e nel bambino può
impedire la massima deposizione di calcio nello scheletro. Se la
mancanza di vitamina D progredisce, le ghiandole paratirodee sono
fortemente stimolate, causando un iperparatiroidismo secondario.
L'ipomagnesiemia attutisce questa risposta, per cui spesso i
livelli di paratormone possono essere normali, anche quando il
livello di 25-idrossivitamina D cade al di sotto dei 20 mg per ml.
L'ormone paratiroideo, d'altra parte, aumenta il metabolismo
della 25-idrossivitamina D in 1,25-diidrossivitamina D, che
ulteriormente esacerba la deficienza di vitamina D. L'ormone
paratiroideo inoltre causa fosfaturia, determinando un abbassamento
dei livelli della fosforemia (che passa da 5 mg/dl del normale a
2-2,5 mg/dL del rachitico). Senza un normale rapporto calcio/fosforo
diminuisce la mineralizzazione della matrice del collageno, causando
la comparsa dei classici segni del rachitismo dei bambini e della
osteomalacia degli adulti.
Mentre
l'osteoporosi non si associa a dolore osseo, l'osteomalacia si
associa a dolori ossei isolati o generalizzati.
Si pensa
che la causa di questi dolori sia l'idratazione della matrice
gelatinosa demineralizzata vicina al periostio: la matrice idratata
spinge verso l'esterno il periostio, causando tensione e dolore.
L'osteomalacia può essere spesso diagnosticata usando una
pressione moderata del pollice sullo sterno o sulla faccia anteriore
della tibia, elicitando dolore. Di questa possibilità è
necessario tener conto quando si imposti la diagnosi differenziale
dei dolori ossei nell'adolescente e nell'adulto.
Osteoporosi
e fratture
Circa il
33% delle donne fra i 60 e i 70 anni di età e il 66% delle
donne di 80 e più anni, hanno osteoporosi. Viene calcolato che
il 44% delle donne e il 22% degli uomini di queste età o più
vecchi, avranno una frattura osteoporotica nel rimanente della loro
vita. Secondo alcune ricerche la somministrazione di 1200 mg di
calcio e di 800 UI di vitamina D ha ridotto del 43% il rischio di
frattura e del 32% il rischio di fratture non vertebrali; in un'altra
ricerca si ebbe una riduzione del 58% in soggetti di oltre 65 anni
dopo la somministrazione di 700 UI di vitamina D e 500 mg di calcio
al giorno.
Tuttavia
è necessario ricordare numerosi altri studi, condotti in un
gran numero di persone e con estremo rigore metodologico, che non
hanno confermato questi risultati.
Tabella
1. Sorgenti alimentari, supplementari e farmaceutiche di vitamina
D2 e D3
Sorgente |
Contenuto
in vitamina D |
Alimenti |
-
salmone fresco naturale (100 g)
-
salmone fresco coltivato (100 g)
-
salmone in scatola (100 g)
-
sardine in scatola (100 g)
-
sgombro in scatola (100 g)
-
tonno in scatola (100 g)
-
olio di fegato di merluzzo (1 cucchiaio)
-
funghi shiitake freschi (100 g)
seccati
al sole (100 g)
-
rosso d'uovo
-
esposizione alla luce del sole, radiazione
ultravioletta
B (5-10 minuti di esposizione
delle
braccia e della gambe ai raggi del
sole |
-
circa 600-1000 UI di vitamina D3
-
circa 100-250 UI di vitamina D3
-
circa 300-600 UI di vitamina D3
-
circa 300 UI di vitamina D3
-
circa 250 UI di vitamina D3
-
circa 230 UI di vitamina D3
-
circa 400-1000 UI di vitamina D3
-
circa 100 UI di vitamina D2
-
circa 1.600 UI di vitamina D2
-
circa 20 UI di vitamina D2 o D3
-
circa 3.000 UI di vitamina D |
Cibi
fortificati* |
-
latte fortificato
-
succo di arancio
-
latte artificiale per lattanti
-
yogurth
-
burro
-margarina
-
formaggio
-
cereali per colazione |
-circa
100 UI/250 g, usualmente vitamina D3
-circa
100 UI/250 g, usualmente vitamina D3
-
circa 100 UI/250 g, usualmente vitamina D3
-
circa 100 UI/250 g, usualmente vitamina D3
-
circa 50 UI/100 g, usualmente vitamina D3
-
circa 430 UI/100 g, usualmente vitamina D3
-
circa 100 UI/100 g, usualmente vitamina D3
-
circa 100 UI/per porzione, usualmente
vitamina
D3 |
Supplementi
farmacologici |
-vitamina
D2 (ergocalciferolo)
-multivitamina |
-
50.000 UI
-
100.000 UI
-
400.000 UI
-
400 UI di vitamina D2 o D3 |
In
Italia gli alimenti rinforzati sono molto pochi.
Forza
muscolare e cadute
La
mancanza di vitamina D determina anche debolezza muscolare. I muscoli
scheletrici hanno un recettore per la vitamina D e possono richiedere
vitamina D per svolgere al massimo la propria funzione.
La
velocità della prestazione e la forza dei muscoli prossimali è
migliorata notevolmente quando i livelli di 25-idrossivitamina D sono
≥ a 40 ng ml.
Una
metanalisi rileva che 800 UI al giorno di vitamina D3 riducono il
rischio di cadute del 72%, in confronto al placebo.
Vuoi citare questo contributo?
G. Bartolozzi. FISIOPATOLOGIA DELLA VITAMINA D (PRIMA PARTE).
Medico e Bambino pagine elettroniche 2007; 10(9)
https://www.medicoebambino.com/_vitamina_D_calcio_idrossivitamina_fosforo
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