Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

Ottobre 2014 - Volume XVII - numero 8

M&B Pagine Elettroniche

I Poster degli specializzandi

Una pila che non si muove
Giulia Bassanese
Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Trieste
Indirizzo per corrispondenza: giuliabassanese@hotmail.it


Giorgio è un bambino di 4 anni, che viene portato in Pronto Soccorso dai genitori perché da un paio di ore presenta un forte dolore addominale, associato a vomito di materiale cartaceo.
In questa occasione viene eseguita una Rx addominale in proiezione antero-posteriore che rivela la presenza di un corpo estraneo radio-opaco in sede digiuno-ileale (Figura 1).

Figura 1. Rx addominale in proiezione antero-posteriore che rivela la presenza di un corpo estraneo radio opaco in sede digiuno-ileale.

L’oggetto per forma e dimensione risultava compatibile con una disk battery e avendo questo oltrepassato il piloro, intraprendiamo (come da linee guida) un trattamento con lassativi e clisteri in modo da far espellere l’oggetto al bambino nel minor tempo possibile.
Dopo qualche giorno, sebbene il bambino scaricasse feci semiliquide 2-3 volte die, non aveva ancora eliminato il corpo estraneo che all'ennesima Rx risultava localizzato nella medesima posizione della lastra precedente; questa volta abbiamo eseguito una Rx anche in proiezione latero-laterale, la quale mostrava un oggetto formato da 2 dischi metallici contigui divisi da uno stretto binario (Figura 2).

Figura 2. Rx in proiezione latero-laterale: mostra i due magneti.

Dopo aver continuato la terapia procinetica ancora per 48 ore senza alcun risultato, abbiamo deciso di sottoporre il bambino a laparoscopia esplorativa che ha evidenziato una fistola ileale transmesocolica causata dall'avvicinamento di due anse ileali in cui in ciascuna di esse era contenuta una calamita (Figure 3 e 4).
Figura 3. Laparoscopia esplorativa.

Figura 3. Magneti rimossi.

L’ingestione di magneti è ampiamente descritta in letteratura e rappresenta un grave rischio per la salute del bambino, portando potenzialmente a gravi complicanze come la perforazione. I “take home messages” di questo caso sono essenzialmente due: il primo è l’importanza di ricordare ai genitori di vegliare i figli quando giocano con giocattoli con componenti magnetiche; in secondo luogo, in caso di anamnesi muta, è utile fin da subito eseguire un Rx anche in proiezione latero-laterale. Avremmo infatti così compreso che, per morfologia, non si trattava di una disk battery, ma di due magneti adesi tra loro: spesso infatti non tutto è quello che sembra.



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G. Bassanese. Una pila che non si muove . Medico e Bambino pagine elettroniche 2014;17(8) https://www.medicoebambino.com/?id=PSR1408_10.html