Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Aprile 2002 - Volume V - numero 4
Stampa
Commenti
Condividi via mail
- nella malattia di Creutzfeld-Jacob variante (Parte seconda)&url=https://www.medicoebambino.com/index.php?id=OS0204_10.html&hashtags=Medico e Bambino,Pagine Elettroniche' target='_blank'>
Condividi su Twitter
- nella malattia di Creutzfeld-Jacob variante (Parte seconda) class='share-popup' target='_blank'>
Condividi su Facebook
-
Scarica in formato PDF
Aprile 2002 - Volume V - numero 4
M&B Pagine Elettroniche
Pediatria per l'ospedale
Alfa1-antitripsino-deficienza:
un'alterazione conformazionale simile a quella dei prioni
nella
malattia di Creutzfeld-Jacob variante
(Parte
seconda)
Alfa1-antitripsina
deficienza ed enfisema
Le
deficienze congenite dell' alfa1-antitripsina portano a un inizio
precoce dell'enfisema basale panlobulare, in associazione ad asma,
bronchiectasie e vasculiti. Un importante fattore di rischio
addizionale è rappresentato dal fumo di tabacco. Dopo i 30
anni di età, il volume espiratorio forzato in un secondo si
riduce di 35 mL per anno anche nei non fumatori sani. Negli omozigoti
ZZ la velocità di declino è di circa 45 mL per anno in
quelli che non fumano e di 70 mL per anno nei fumatori.
Le
neuroserpine e le demenze conformazionali
I comuni
disordini neurodegenerativi, inclusa la malattia di Alzheimer, le
encefalopatie spongiformi e alcune forme di malattia di Parkinson,
sono attualmente considerati come la conseguenza di un'aggregazione
aberrante fra molecole di specifiche proteine.
La
validità di confrontare i meccanismi conformazionali delle
demenze comuni con quelle delle serpinopatie è stata
confermata da una nuova forma di demenza familiare, associata con
l'accumulo di una terpina, specifica del cervello, la neuroserpina.
Questo nuovo membro della famiglia delle serpine è
strettamente omologo alla alfa1-antitripsina. La neuroserpina è
sintetizzata e secreta dai neuroni, particolarmente durante la loro
crescita, quando la terpina si pensa promuova la formazione delle
connessioni sinciziali. La nuova demenza familiare è
caratterizzata dalla formazione di corpi inclusi di neuroserpina ed è
causa dalle mutazioni della neuroserpina, che sono strettamente
omologhe a quelle che causano cirrosi in pazienti con
alfa1-antitripsina deficienza. Così lo stesso processo di
progressiva perdita di cellule spiega l'inizio tardivo sia della
cirrosi causata dall'accumulo di alfa1-antitripsina anormale negli
epatociti, che la demenza causata dall'accumulo di neuroserpina
anormale nei neuroni.
La
suscettibilità dei meccanismi proteolitici dei neuroni al
sovraccarico aumenta con l'età. Questa dipendenza dall'età
fornisce una spiegazione dello sviluppo tardivo della malattia di
Alzheimer, con accumulo di precursori dell'amiloide, a carico di
quelle regioni del cervello (ippocampo e corteccia) che hanno una
limitata capacità proteolitica. Tale distribuzione regionale
di aggregati è differente in modo caratteristico in ciascuna
delle demenze conformazionali ed è largamente responsabile
della loro variabilità clinica.
Un altro
fattore che contribuisce alla diversità della presentazione
clinica è la gravità dell'alterazione molecolare
sottostante. Le mutazioni della neuroserpina che si accompagnano a
maggiore instabilità conformazionale si accompagnano a un
inizio più precoce della malattia e colpiscono i neuroni del
cervelletto e del talamo, con conseguente presentazione clinica come
un'epilessia mioclonica progressiva. Invece mutazioni meno gravi
della neuroserpina portano a inclusioni neuronali corticali,
ampiamente distribuite, e quindi a un inizio molto più tardivo
della demenza lentamente progressiva. Sono a disposizione prove che
l'accumulo intracellulare di una proteina aberrante è, di
per se stesso, causa sufficiente per la comparsa di una malattia
neurodegenerativa a inizio tardivo.
L'aggregazione
di molecola a molecola, intorno a un nucleo centrale oligomerico,
porta in un periodo di mesi alla formazione di filamenti e quindi di
protofibrille. Questa crescita legata all'aggregazione molecolare,
è in accordo con la lenta crescita dei depositi di amiloide e
quindi con l'inizio lento e tardivo della maggioranza delle
malattie degenerative.
La
migliore conoscenza delle alterazioni conformazionali delle proteine
cerebrali nei neuroni ha permesso di costruire una classificazione
comprensibile delle malattie neurodegenerative. Questa
classificazione semplificata, basata sulla proteina responsabile
della malattia, indica immediatamente l'alterazione sottostante
dell'aggregazione aberrante della proteina (vedi tabella).
Tabella
- Classificazione delle demenze e delle malattie neurodegenerative
sulla base dell'alterazione sottostante della proteina
- SindromeProteinaCorpi inclusiEncefalopatia familiare con corpi inclusi di neuroserpina, epilessia mioclonica progressiva, malattia mioclonica atipicaNeuroserpinaCorpi di CollinsMalattia familiare Parkinson, Demenza con corpi di Lewy, variante con corpi di Lewy della malattia di Alzheimera-sinucleinaCorpi di LewyMalattia di Creutzfeldt-Jacob, encefalopatia spongiforme bovina, variante della malattia di Creutzfeld-Jacob, malattia di Gerstmann-Sträussler-Scheinker, insonnia familiare fatale, kuruPrioneAmiloide della variante della malattia di Creutzfeld-JacobMalattia di Alzheimer, sindrome di Down, malattia familiare di AlzheimerPeptide b-amiloidePlacche di b-amiloideDemenza fronto-parietale (malattia di Pick)Proteina tauCorpo di PickMalattia di Huntington, atrofia dentatorubrale-pallidoluisian (sindrome di Haw-River), atassia spinocerebellare tipo 1, 2 e 3 (malattia di Machado-Joseph)Repliche di glutaminaInclusioni Hungtingtin
Prospettive
di terapia
La
conoscenza che le malattie conformazionali sono dovute a
un'aggregazione aberrante fra molecole proteiche, rende possibile
avvicinamenti generali, ma anche specifici, al trattamento.
Sono in
atto tentativi per bloccare la formazione degli aggregati o per
aumentare il turnover della proteina accumulata. Bloccando la
formazione di aggregati di ottiene un'azione non completa, ma
sufficiente per permettere che i meccanismi di degradazione della
cellula facciano fronte agli aggregati. La formazione di oligomeri e
di polimeri da parte della serpina può essere lentamente
invertita in presenza di sostanze farmacologiche competitrici.
L'interesse
dell'industria è motivato dalla possibilità di
bloccare l'aggregazione dei peptidi beta-amiloidi nella malattia di
Alzheimer o dei prioni nelle encefalopatia spongiformi. Un beneficio
collaterale di queste ricerche potrà essere quello di avere a
disposizione terapie per altre malattie conformazionali, come
l'alfa1-antitripsina deficienza e le altre meno comuni malattie
neuro-degenerative. Accanto a queste terapie generali per prevenire
le aggregazioni di proteine, sono studiate strategie specifiche per
limitare l'espressione delle proteine anormali, principalmente
nella malattia di Alzheimer, con la preparazione di farmaci che
blocchino le secretasi, responsabili della liberazione di peptidi
aberranti beta-amiloidi.
Esiste
quindi una realistica prospettiva di poter disporre di nuove terapie
che almeno miglioreranno le conseguenze delle malattie
conformazionali.
Bibliografia
Carrell
RW, Lomas DA: Alpha1-antitrypsin deficiency A model for
conformational diseases, N Engl J Med 346:45-53, 2002
Sveger T:
Liver disease in alpha1-antitrypsin deficiency detected by screening
of 200.000 infants, N Engl J Med 294:1316-21, 1976
Vuoi citare questo contributo?